Con la minaccia del virus i nostri impegni lavorativi si sono spostati sul divano. Abbiamo scoperto che possiamo continuare a lavorare (mandare email, fare telefonate, scrivere relazioni, etc.) mentre nostro figlio impara a pattinare nel corridoio o mentre diamo il cibo al gatto. Abbiamo scoperto lo smartwoking!
Non è detto che si torni alla vita di prima: 8 ore chiusi in ufficio a cui aggiungere le due ore per andare e tornare. E allora forse, arrivati a questo punto, ci serve qualche consiglio…
Smartworking – Lavorare da casa è…:
Produttivo! Checché ne dicano i detrattori, in queste settimane abbiamo scoperto anche che la telefonata di lavoro non è meno efficace se mentre la facciamo indossiamo il pigiama a righe invece del tailleur! Parlo per esperienza diretta: lavoro in modalità smartworking dal 2003. E da diciassette anni mi sento fortunata.
I vantaggi che in questi anni ho avuto modo di apprezzare sono tanti. Il lavoro da casa è: comodo ed intelligente, se non altro per il tempo (soldi, stress, etc.) che si risparmia evitando il trasporto in macchina (sul bus, in metro, etc.) per andare a chiudersi in un ufficio per 8 ore al giorno (magari con colleghi non proprio simpatici) avendone impiegate un paio per andare e tornare.
Smartworking – Consigli per lavorare bene da casa:
Da casa si rende necessaria una piccola routine. Ecco qualche spunto, per creare la tua. Prima di iniziare però: se la tua postazione non è adeguata (scrivania, sedia/poltrona, poggiapiedi, illuminazione, etc.) provvedi affinché lo diventi!
- Fai colazione
- Fai ginnastica. Prima o dopo, come preferisci, ma falla!
- Fai la lista giornaliera o settimanale delle cose da fare per lavoro, evidenziando le priorità
- Dopo un paio di ore di lavoro, prendi l’abitudine di uscire, per fare la spesa, prendere un caffè, fare due chiacchiere con gli amici del quartiere, etc.. Sono pretesti utili per mantenere e continuare a coltivare relazioni umane, ma anche per staccare (al ritorno sarai più carica di prima!)
- Se hai avuto una nottataccia (figli, insonnia, etc.) dopo pranzo schiaccia un pisolino. Ti aiuterà a riprendere in modo lucido la sessione del pomeriggio
Last but not least: Non scordare di coltivare le relazioni familiari. Se hai figli, gioca/interagisci con loro durante i momenti di pausa. Se sei in coppia, servono degli orari per i cambi e/o una tabella di massima per la divisione del lavoro domestico che sia più equilibrata possibile.
Smartworking – La sottile linea che separa la vita dal lavoro
Arriva lo smartworking nelle nostre vite e con lui anche nuovi diritti: “diritto alla disconnessione”. Se ne parla perché il rischio in una modalità di lavoro online è quello di trovarsi a lavorare anche in pausa pranzo, di domenica magari, oppure a notte fonda. Il margine si è assottigliato e rischia di sparire. Come si risolve? Dandosi delle regole. E poi per casi urgenti ci sono imprese che stabiliscono delle fasce di reperibilità: dalle 10 alle 12 ad esempio, in cui il lavoratore deve essere sempre raggiungibile (telefonicamente, via mail, etc.). Sempre meglio di quelle lunghe riunioni dove non si decideva nulla. O no? ; -)
Fonte notizia: Donna Moderna
Per un approfondimento sul diritto alla disconnessione – Agenda Digitale
Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
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Take Home Message – Abbiamo scoperto lo smartworking!
Con la minaccia del virus i nostri impegni lavorativi si sono spostati sul divano. Abbiamo scoperto che possiamo continuare a lavorare (scrivere, fare telefonate di lavoro, etc.) mentre diamo il cibo al cane e mentre nostra figlia impara a pattinare nel corridoio. Abbiamo scoperto lo smartwoking! Non è detto che si torni alla vita di prima: 8 ore chiusi in ufficio a cui aggiungere le due per andare e tornare. E forse, arrivati a questo punto, ci serve qualche consiglio…
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Ultimo aggiornamento: 2 luglio 2020
Voto medio utenti
[…] cognitive, soprattutto in questo periodo di confinamento”. Soprattutto per chi lavora in smartworking, può essere allora molto rilassante la sera svuotare la mente, riposare la vista e ascoltare una […]
per me invece una scoperta nuova, e ne sono felice. i miei figli mi dicono che sono molto più tranquilla ora rispetto a prima: non tutto il male vien per nuocere!!!!!!!!!
Ciao Grazia,
non sei la sola che ci fa notare questo aspetto.
In effetti, forse prima eravamo un po’ troppo “trottole”.
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Cristina