L’atrofia vulvo-vaginale è un problema di cui dobbiamo imparare a parlare
Anche perché se l’atrofia vulvo-vaginale viene trascurata può diventare sindrome genito urinaria e alla sintomatologia tipica si possono aggiungere allora anche problemi di incontinenza.
Non solo sfera sessuale…
Sbaglia chi crede che si tratti solo di problemi legati alla sfera sessuale. L’atrofia vulvo-vaginale influisce su molti altri aspetti della vita di tutti i giorni, come la qualità del sonno, degli spostamenti (macchina, treno, etc.) e dell’attività fisica. E poi le soluzioni ci sono, e sono sicure, discrete ed efficaci.
Chi ci ha messo in testa che giunte ai 50 anni non abbiamo diritto di continuare a vivere una vita appagante?
Soddisfazioni da raccogliere ce ne sono ancora molte: in ambito professionale, nella vita quotidiana, senza dimenticare l’intimità. Eppure alle volte siamo le peggiori nemiche di noi stesse (di atrofia vaginale ne soffre circa 1 donna su 2). Evitando il problema, con il partner e soprattutto con il ginecologo (una donna su cinque non ne parla con il medico) ci allontaniamo dalla soluzione.
Qual è la causa della secchezza vaginale?
La secchezza vaginale è causata da alterazioni degli ormoni femminili tali da modificare le caratteristiche del tessuto vaginale, che si assottiglia, perde elasticità e viene meno irrorato dal sangue; condizioni queste che possono portare all’atrofia vulvo-vaginale, di cui la secchezza vaginale è il sintomo principale.
Se continuiamo così, la gioia di vivere che fine fa?
A noi donne piace tanto parlare, ma al dunque l’imbarazzo ci toglie la parola. Dobbiamo invece imparare ad essere più determinate, altrimenti, come molti altri problemi di salute, anche questo, se trascurato, diventa permanente e tende a peggiorare nel tempo. La lista dei sintomi e dei disturbi sarà allora destinata ad allungarsi:
- Irritazione e bruciore intimo
- Infezioni all’apparato urinario
- Prurito vulvare e/o vaginale
- Disagio o dolore durante i rapporti sessuali
- Cistiti e/o vaginiti
La migliore strategia per la cura
Con la secchezza vaginale quello che si verifica è la disidratazione e la secchezza dei tessuti. In condizioni normali vagina e vulva sono “protette” dalla mucosa, umida, morbida ed elastica. L’equilibrio è garantito dal gioco di squadra svolto dagli ormoni. Ma, appunto, questo succede in condizioni normali. Quando questo equilibrio salta (con la menopausa, con la contraccezione ormonale, dopo il parto, durante l’allattamento, in situazioni di stress, a causa di terapie farmacologiche, diete drastiche, alcune patologie come il diabete, etc), si dovrebbe intervenire per ripristinarlo.
Ma come? Con un “aiuto” mirato capace di idratare in profondità. Una delle soluzioni è l’utilizzo di prodotti specifici in ovuli o gel per applicazione locale che vantano alte capacità idratanti e riepitelizzanti.
L’acido ialuronico. Un grande alleato!
L’acido ialuronico nell’ultimo periodo è salito alla ribalta come panacea di molti mali. Ma è per il ruolo che svolge nel risolvere questo annoso disagio femminile che ci piace parlarne qui.
L’acido ialuronico è altamente igroscopico, ha cioè una grande capacità di assorbire l’acqua, di conseguenza ha una elevata capacità idratante. Ma non solo. L’acido ialuronico è anche un componente del tessuto connettivo del nostro corpo. È chiaro allora perché compare tra gli ingredienti di soluzioni pensate proprio per il benessere intimo femminile.
Ma tra tutti i prodotti in commercio come scegliere il più efficace e sicuro?
Per scegliere il prodotto migliore basta seguire poche semplici regole. Il prodotto ideale deve:
- Essere a base di acido ialuronico a rilascio prolungato, così da garantire un’applicazione ogni 3 giorni
- Rispettare il pH vaginale
- Non avere tra gli ingredienti conservanti potenzialmente irritanti
Redazione VediamociChiara
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>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
- Mac Bride MB, et al. Mayo Clin Proc. 2010;85:87-94. | Nappi Climateric 2016. | Portman DJ et al. Menopause 2014. | Nappi Maturitas 2016. | Edwards Climateric 2016. | Parish International Journal of Women’s Health 2013. | Liu SB, Gynecol Endocrinol. 2015;31:208-13. | Chen J, et al. J Sex Med. 2013;10:1575-84. (
- Benessere in menopausa – Il Vademecum dell’associazione ONDA – Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna e di Genere
- SIM – Società Italiana Menopausa
- Raccomandazioni clinico-pratiche in peri e post menopausa e terza età – AOGOI – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani
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>>> Per un ulteriore approfondimento consulta la nostra sezione interamente dedicata al tema della ”Menopausa”.
>>> Ne parlano anche le nostre amiche su MenopausaPiù…!
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Take Home Message – L’ Atrofia vulvo-vaginale è un problema – Cominciamo a parlarne !
Anche perché se l’atrofia vaginale viene trascurata può diventare sindrome genito urinaria e alla sintomatologia tipica si possono aggiungere allora anche problemi di incontinenza. Sbaglia chi crede che si tratti solo di problemi legati alla sfera sessuale. L’atrofia vulvo vaginale influisce su molti altri aspetti della vita di tutti i giorni, come la qualità del sonno, degli spostamenti (macchina, treno, etc.) e dell’attività fisica. E poi le soluzioni ci sono, e sono sicure, discrete ed efficaci.
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