I fattori di rischio metabolici sono quelle condizioni biochimiche e fisiche che, se presenti, possono rendere più probabile lo sviluppo di malattie come l’infarto, l’ictus e il diabete.
Per parlare di sindrome metabolica è necessaria la presenza di almeno 3 di questi fattori di rischio, anche se ne esistono in totale 5, e spesso sono presenti tutti quanti.
Ovviamente, se è presente solo uno o due di questi fattori, non significa avere la sindrome, ma sicuramente avere un rischio più alto di svilupparla rispetto a chi non ne possiede neanche uno.
È chiaro quindi che più fattori di rischio sono presenti e più alto sarà la probabilità di sviluppare la malattia completa.
Vediamoli insieme.
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Fattori di rischio metabolici della sindrome metabolica – Obesità addominale
L’eccessivo grasso nell’addome (la cosiddetta “forma a mela”) è un fattore di rischio molto importante, maggiore del grasso presente nelle altre parti del corpo.
Questo perché l’obesità addominale è associata a insulino-resistenza, quella condizione, precedente il diabete conclamato, per cui le cellule del corpo non riescono a utilizzare l’insulina.
Possiamo pensare all’insulino-resistenza come a una situazione in cui le cellule del nostro corpo sono immerse in un mare di zucchero che però non possono utilizzare per i processi metabolici.
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Ma che cos’è l’insulina?
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas in seguito ai pasti, ed è necessario a far entrare il glucosio dentro le nostre cellule per poi utilizzarlo come carburante per il metabolismo energetico.
In condizioni d’insulino-resistenza le cellule sono insensibili all’ormone e lo zucchero, non potendo essere utilizzato, rimarrà nel sangue portando a quella condizione chiamata iperglicemia.
A sua volta, l’iperglicemia continuerà a stimolare il pancreas a produrre sempre più insulina per sopperire a questo intoppo, ma l’ormone non riuscirà comunque a entrare nelle cellule. S’instaurerà così un circolo vizioso, destinato all’esaurimento delle scorte pancreatiche e al diabete.
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Fattori di rischio metabolici della sindrome metabolica – Aumento dei trigliceridi nel sangue
L’eccessiva quantità di grassi nel sangue fa sì che essi si depositino e accumulino nelle pareti arteriose formando la placca ateromatosa.
La placca danneggia e infiamma le pareti arteriose e, senza alcun preavviso, può rompersi e occludere il vaso come un vero e proprio tappo. Il risultato è purtroppo l’ostruzione dell’afflusso di sangue e la sofferenza dei tessuti che sono irrorati dal vaso occluso. Se il tessuto è il cuore, si avrà l’infarto, se invece è il cervello, si avrà l’ictus.
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Diminuzione del “colesterolo buono” HDL
Il colesterolo HDL (High Density Lipoprotein) è quella frazione del colesterolo totale che aiuta a “ripulire” le arterie dai depositi di colesterolo e trigliceridi accumulati. Come uno spazzino, infatti, si carica dei depositi per trasportarli al fegato per essere metabolizzati.
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Fattori di rischio metabolici della sindrome metabolica – Ipertensione arteriosa
La pressione arteriosa è un indice della forza con la quale il cuore spinge il sangue nei vasi di tutto il corpo. Più la pressione aumenta e più le arterie saranno sollecitate e infiammate.
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Aumento del glucosio nel sangue a digiuno (iperglicemia)
L’iperglicemia a digiuno è un segno precoce di insulino-resistenza e diabete.
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
Dott.ssa Roberta Kayed medico di emergenza territoriale per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
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Take Home Message
Fattori di rischio metabolici della sindrome metabolica – I fattori di rischio metabolici sono quelle condizioni biochimiche e fisiche che, se presenti, possono rendere più probabile lo sviluppo di malattie come l’infarto, l’ictus e il diabete. Per parlare di sindrome metabolica è necessaria la presenza di almeno 3 di questi fattori di rischio.
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