HIV. Il Virus da Non Mettere in Soffitta

Truvada: il farmaco che rende immuni all’HIV - VediamociChiara

HIV – Tra le malattie sessualmente trasmissibili, la più tristemente famosa…

HIV – Flagello degli anni 80, dopo aver terrorizzato il mondo gay è diventato il timore di tutti gli eterosessuali, ma è poi passato nel dimenticatoio dopo il terrorismo mediatico degli anni 90. Ma di fatto non è mai sparito e a ricordarcelo anche la Giornata Mondiale contro l’AIDS,  che ricorre il 1° dicembre di ogni anno.

Il primo caso in letteratura medica fu registrato nel 1981

Dopo tutti questi anni è legittimo chiedersi che fine abbia fatto il virus più temuto dopo quello della Spagnola? A trent’anni dall’inizio di quella che era stata definita l’”epidemia mondiale” lo dobbiamo ricordare solo come un brutto incubo? No, le cose stanno diversamente.

Entrato nell’immaginario collettivo nel 1993 con il film Philadelphia (con un commovente Tom Hanks e un indimenticabile Denzel Washington), il virus dell’HIV è sempre presente. Solo che oggi ci fa meno paura, anche perché ne sappiamo molto di più. Ma attenzione, perché anche se se ne parla molto meno, i suoi numeri rimangono alti.

Qualche numero. Riportiamo dal sito dell’UNICEF

Nel 2010 l’AIDS ha ucciso nel mondo 1,8 milioni di persone. All’apice della crisi, nel 2005, il numero annuo di vittime era stato di 2,2 milioni. Si stima che a fine 2010, globalmente, fossero 34 milioni le persone sieropositive o malate di AIDS.
Nell’ultimo anno, si sono verificati nel mondo 2,7 milioni di nuovi contagi del Virus HIV.
Nel 2010, 390.000 bambini hanno contratto il virus: 30% in meno rispetto agli anni (2002-2003) in cui la pandemia aveva raggiunto il suo apice, con 560.000 casi all’anno Dal 2001 a oggi, i tassi di incidenza della malattia sono calati in 33 Paesi, 22 dei quali nell’Africa Subasahariana. Invece, il virus si sta ancora espandendo in Europa orientale e Asia centrale, in Medio Oriente e in Nord Africa.

In Europa orientale e Asia centrale i decessi per AIDS sono aumentati di ben 11 volte dal 2001 a oggi (da 7.800 a 90.000 l’anno). Nello stesso periodo, sono più che raddoppiate in Estremo Oriente (da 24.000 a 56.000).In Medio Oriente, l’aumento è stato del 60% (da 22.000 a 35.000 decessi annui). (Fonte: Unicef)

In Italia oggi si stimano circa 130.000 persone affette da HIV.

Differenza tra HIV e AIDS

Prima di tutto cerchiamo di spazzare via i dubbi che sono alla base della cattiva informazione: l’HIV e l’AIDS non sono la stessa cosa. Una persona che vive con l’HIV non necessariamente ha l’AIDS, ma viene detta “sieropositiva”, ovvero ha gli anticorpi dell’HIV. Gli anticorpi, anche se non possono nulla contro il virus, si formano dopo un breve periodo di tempo detto “periodo finestra” dal contagio, in genere un periodo che dura fino a tre mesi.

Le persone che contraggono il virus HIV non vanno considerate malate di AIDS

Il rischio che questo accada si verifica solo nel caso in cui non vengano effettuate cure adeguate. Oggi rappresentate dai farmaci antiretrovirali (ARV). Una cura capace di garantire una aspettativa di vita lunga.
Un studio pubblicato sul British Medical Journal  riporta che un ventenne che si infetta oggi vive fino a 66 anni se maschio, e 76 anni se femmina.
L’AIDS invece, la Sindrome da immunodeficienza acquisita, è la fase finale conclamata dell’infezione da HIV.

Come per altre malattie sessualmente trasmissibili, le donne sono più a rischio di contagio,
un rischio venti volte maggiore rispetto agli uomini. Questo perché il fluido seminale infetto rimane nell’organismo femminile piuttosto a lungo. Avendo così tutto il tempo per mettere su dimora.

L’HIV NON si trasmette:

Dopo anni di informazione terroristica, dove abbiamo visto anche esponenti pubblici baciarsi davanti alle telecamere per dimostrare che l’HIV non era un flagello, sappiamo bene come il virus non si trasmette. Ed è bene ricordarlo, perché il panico e la disinformazione non sono mai di aiuto.

Non si trasmette:

  • Con i contatti quotidiani. Serve solo seguire le normali norme igieniche nel caso di convivenza con una persona sieropositiva, come ad esempio quella di non usare oggetti che possono entrare in contatto con il sangue (spazzolini da denti e oggetti taglienti come forbici, rasoi, ecc.).
  • È vero che il virus HIV è stato trovato nella saliva, nelle urine e nelle lacrime, ma la quantità di virus presente è talmente bassa da non essere sufficiente a trasmettere l’infezione.
  • Toglietevi dalla testa anche il terrore della zanzare, che furono accusate di essere alleate del virus: rimangono gli insetti meno amati del mondo, è vero, ma solo per la loro puntura, per il resto sono incapaci di trasmettere il virus da una persona all’altra.
  • La masturbazione con il partner, a condizione che lo sperma o le secrezioni vaginali non vengano a contatto con ferite aperte, è una pratica sicura.
  • Se poi volete farvi un bagno o una doccia insieme, nessun problema.
  • L’utilizzo di sex toys è ugualmente sicuro. A patto che si usi una normale protezione, come il preservativo e un comune disinfettante. Abitudine questa da praticare anche in assenza di rischi da HIV.

Fatte queste premesse…

Potete continuare ad abbracciarvi, scambiarvi carezze, e anche baciarvi serenamente, perché non è mai stato segnalato un caso di contagio attraverso il bacio!

Conoscere le modalità con cui il virus si trasmette da persona a persona permette di definire tutte le scelte preventive per evitare il contagio.

L’HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno possono veicolare il virus dell’HIV. Perché il contagio avvenga è necessario che il liquido infetto entri in contatto con il sangue della persona non infetta.
Il contagio sessuale (e tra questi il rapporto anale è il più a rischio, per il rischio di lacerazioni) è la modalità più frequente di trasmissione dell’HIV. E questa è più alta nelle donne, soprattutto tra le più giovani, che hanno un apparato genitale immaturo.

Prevenzione dell’HIV

L’HIV e il conseguente AIDS sono malattie che non hanno cura, da cui non si guarisce (allo stato attuale non c’è una cura definitiva). L’arma vincente quindi è, e rimane, la prevenzione. E il miglior alleato è sempre lui: il preservativo.

In TV, spot pubblicitari che invitano all’uso del profilattico non se ne vedono più. Poco male visto che oggi i giovani guardano la televisione molto poco. Ma nel Web? A parte qualche iniziativa lodevole (womagainsthiv) la storia è sempre la stessa. Eppure è proprio il preservativo che, da solo, è capace di difenderci dal contagio, e non solo per l’HIV, anche per molto altre malattie a trasmissione sessuale (per non parlare delle gravidanze indesiderate…).

Barriera efficace – Il profilattico

Bisognerebbe parlarne di più del profilattico, tornare a distribuire pacchetti omaggio all’uscita delle scuole e magari ridurne anche i costi.
Non solo quindi più campagne pubblicitarie, ma anche una distribuzione capillare e gratuita nei luoghi frequentati dai giovanissimi, scuole e discoteche innanzitutto.

E alle giovanissime, più a rischio, un buon consiglio. Se cercate sano sesso sicuro, quello che fa per voi è il profilattico femminile, Femidom. Anche se esiste in Europa dal 1992, è ancora poco conosciuto (men che mai pubblicizzato), soprattutto in Italia. Cercatelo o ordinatelo in farmacia. È pieno di pregi, lo gestite interamente voi, e un solo difetto, anche se non piccolo: costa un po’ troppo. Provate a cercarlo anche online!

Per sapere con certezza se abbiamo l’HIV c’è un metodo sicuro e veloce: il test del sangue

Il test è capace di intercettare gli anticorpi del virus HIV. Può essere fatto se si pensa di aver avuto dei rapporti a rischio. Oggi si calcola che più del 50% dei sieropositivi (i portatori sani del virus HIV) sia inconsapevole di avere il virus. Anche per questa ragione è importante fare il test. Farlo è sempre meno un problema, visto che in farmacia è possibile acquistare il kit per fare il test anche a casa: l’auto-test si effettua praticando una puntura sul polpastrello, e prelevando così poche gocce di sangue. Il tempo di attesa è di 15 minuti. Passati i quali è già possibile leggere il risultato. Questa nuova possibilità rende la battaglia contro l’AIDS  ancora più efficace. Il costo del kit è di circa 20 €.

Quali sono i sintomi dell’HIV?

Dopo il contagio con il virus passa un certo tempo (“periodo finestra”) prima che una persona diventi sieropositiva. A questo punto possono manifestarsi dei sintomi lievi come febbre, malessere, macchioline pallide sulle pelle, ingrandimento dei linfonodi, diarrea, mal di testa. I sintomi in seguito possono anche sparire del tutto, ma le persone, ora infette, sono portatrici del virus dell’HIV e possono trasmetterlo.

> Per un approfondimento istituzionale visita il sito del Ministero della Salute

> Per ulteriori informazioni visita il sito Intelligenza Sessuale Trasmissibile

> Vuoi saperne di più? Chiedi un consulto alla nostra ginecologa

Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata

Take Home Message
Si tratta della malattia sessualmente trasmissibile più famosa. Dopo il terrorismo mediatico degli anni 90 abbiamo smesso di sentirne parlare. Ma i numeri della sua diffusione sono sempre alti (1,8 milioni nel 2010) e abbassare la guardia sarebbe un errore. Visto che ad oggi non esiste nessuna cura. La migliore mossa rimane la prevenzione, attraverso l’uso del preservativo (condom, per lui e Femidom, per lei) durante i rapporti sessuali.

Tempo di lettura: 5 minuti

Ultimo aggiornamento: 29 agosto 2024

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Una risposta

  1. Se per cura intendiamo la negativizzazione del paziente, dire che non esiste la cura è corretto.
    In realtà ormai i farmaci che si utilizzano consentono di rendere la malattia cronica e in molti casi di abbattere la carica virale al di sotto della soglia di sensibilità del test ematico.
    Naturalmente nei paesi in via di sviluppo dove la terapia antiretrovirale non può essere effettuata il virus fa ancora le sue vittime

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