Insufficienza Venosa Cronica. Sintomi e Cure

202116

Insufficienza venosa cronica

La malattia venosa cronica può essere definitiva una vera e propria “epidemia invisibile”

Invisibile perché sebbene sia molto diffusa in tutto l’Occidente (solo in Italia sono circa 19 milioni le persone che ne soffrono) è ancora troppo spesso considerata un problema di natura estetica o un banale disturbo. Di cure, anche preventive, si parla ancora troppo poco. Proviamo a rimediare allora.

Perché soffriamo di malattia venosa cronica?

La malattia venosa cronica si sviluppa in seguito all’aumento della pressione sulla parete dei vasi venosi, ovvero l’ipertensione venosa. Questa  ipertensione venosa, causata dai diversi fattori che la predispongono e favoriscono (e non adeguatamente contrastata da fattori fisiologici compensatori), favorisce la dilatazione delle stesse pareti venose. La dilatazione porta poi al malfunzionamento delle valvole unidirezionali, indispensabile ad un corretto flusso venoso. Tutto questo rappresenta una alterazione della fisiologica “normalità” e l’organismo risponde con l’infiammazione di pareti e valvole delle vene. L’infiammazione a sua volta danneggia ulteriormente le vene, realizzando un circolo vizioso che porta a reflusso venoso e ulteriore sovraccarico di sangue responsabile della fin troppo nota sintomatologia alle gambe: senso di pesantezza e gonfiore, dolore, edema, prurito, formicolio, alterazioni di piccoli vasi venosi superficiali (i cosiddetti “capillari rotti”), vene varicose, edema (gonfiore di caviglie e polpaccio) e, nei casi più gravi, anche ulcere… A soffrirne di più sono le donne di mezza età, con uno stile di vita sedentario, in sovrappeso, con alle spalle una o più gravidanze o terapie ormonali.

Insufficienza venosa cronica – La tipica sintomatologia

Stanchezza e pesantezza delle gambe durante il giorno, la sera si accentuano e portano dolore e, spesso, crampi durante la notte. Conoscete i sintomi? Si tratta dei primi campanelli d’allarme della MVC (Malattia Venosa Cronica). Gli altri sono:

  • Formicolio
  • Sensazioni pulsanti
  • Prurito
  • Bruciore
  • Gambe senza riposo
  • Etc.

Quali sono le cause della MVC (Malattia Venosa Cronica) o cosa ne aumenta il rischio?

La predisposizione familiare, l’essere donne e l’avanzare degli anni (senescenza)… sono questi i tre aspetti che più di altri influiscono sulla severità della malattia. Visto che per l’età, per il genere di appartenenza e anche per la predisposizione familiare non possiamo fare nulla, è ancora più importante intervenire su tutti gli altri aspetti:

  • Il tipo di lavoro (soprattutto se porta a stare in piedi o seduti per lunghi periodi di tempo)
  • La sedentarietà, abiti aderenti e scarpe con tacchi molto alti
  • Il sovrappeso e la dieta che lo determina
  • Fattori ormonali fisiologici (pubertà, gravidanza, menopausa)
  • Fattori legati alla contraccezione (contraccettivi ormonali)
  • L’esposizione al sole o alle temperature elevate
  • Cattive abitudini come il fumo

 

Un cambio salutare dello stile di vita

Visto che la vita sedentaria è uno dei fattori di rischio per lo sviluppo della MVC, praticare due o tre volte a settimana un’attività motoria, può avere effetti benefici sulla circolazione sanguigna nelle gambe, riattivando la pompa muscolare e lo schiacciamento plantare (meccanismi fondamentali per il ritorno del sangue al cuore). Si può optare ad esempio per la camminata veloce e la bicicletta, ma anche il nuoto, tutti molto consigliati. Ma non solo, altri utili consigli sono:

  • Evitare di rimanere fermi in piedi per molto tempo o anche seduti, imponendosi delle pause ogni ora.
  • Evitare ambienti troppo caldi o di tenere le gambe troppo vicine a fonti di calore (stufe, caminetti, etc.)
  • D’estate evitare l’esposizione solare nelle ore più calde
  • Si alle scarpe con il tacco, se l’altezza del tacco è compresa tra i 3 e i 4 cm. Altezza ideale per aiutare la normale curvatura del piede e favorire una buona spinta del sangue verso l’alto

 

La compressione? Un valido aiuto

Le calze a compressione costituiscono un supporto meccanico che favorisce i meccanismi di ritorno venoso verso il cuore. L’uso di calze elastiche a compressione graduata, soprattutto quando si sta a lungo seduti o in piedi, può portare ad un significativo miglioramento dei sintomi e anche a prevenire il gonfiore.

Farmaci venotropi, alleati per la salute del tono della parete venosa

I farmaci venotropi, come DAFLON® 500, agiscono, in varia misura, sul tono della parete vascolare e sul microcircolo capillare, possono anche migliorare il drenaggio linfatico ed esercitare effetti antinfiammatori.

DAFLON® 500 è un medicinale SOP (ovvero, Senza Obbligo di Prescrizione, venduto dietro consiglio del farmacista di fiducia) nelle confezioni da 30 e 60 compresse. È un medicinale  a base di flavonoidi estratti da buccia d’arancia, indicato per contrastare i sintomi attribuibili all’insufficienza venosa e negli stati di fragilità capillare.

DAFLON® 500 è un vasoprotettore che contiene una specifica frazione flavonoica purificata e micronizzata, aspetto questo grazie al quale si ottiene un assorbimento maggiore e più rapido del prodotto. Questa specifica formulazione, composta da diosmina e altri flavonoidi, permette di ottenere un aumento del tono venoso, ricucendo così la stasi, un effetto protettivo sul microcircolo, dove normalizza la permeabilità e aumenta la resistenza capillare, inoltre  contrasta l’infiammazione di pareti e valvole venose.

Come e quando prendere DAFLON® 500?

La dose giornaliera prevede 2 compresse al giorno: 1 a mezzogiorno e 1 alla sera, da deglutire durante i pasti principali. Questo anche in caso di insufficienza venosa del plesso emorroidario (ovvero di emorroidi).

Esistono diverse confezioni di DAFLON 500mg: quelle da 30 e 60 compresse sono senza obbligo di prescrizione (SOP), per quella da 120 compresse, invece, occorre la ricetta del medico (NdA).

Redazione VediamociChiara
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La malattia venosa cronica può essere definitiva una vera e propria “epidemia invisibile”. Invisibile perché sebbene sia molto diffusa in tutto l’Occidente (solo in Italia sono circa 19 milioni le persone che ne soffrono) è ancora troppo spesso considerata un problema di natura estetica o un banale disturbo. Di cure, anche preventive, si parla ancora troppo poco. Proviamo a rimediare allora.

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Ultimo aggiornamento: 4 novembre 2021

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