Sono diverse settimane che tento di scrivere la seconda parte dell’articolo dedicato a Pink is good, all’associazione Associazione Libellule Onlus e alla Fondazione Umberto Veronesi, ma ogni volta che pensavo di averlo terminato lo rileggevo e lo trovavo brutto, scontato e banale, quindi finivo per cancellare tutto e abbandonarlo li in attesa di trovare le parole giuste.
Una serata in compagnia, un party come tanti con le amiche, quelle con la A maiuscola, quelle che vedi un giorno si e uno anche e non ti stanchi mai di parlare per ore ed ore di tutto e di niente.
Tutte elegantissime, fresche e sbarazzine in un’ incerta serata di giugno che stenta a lasciar decollare l’estate, ma che regala comunque meravigliosi attimi da vivere su una terrazza con la brezza che lascia i brividi sulla pelle e fa correre le meno coraggiose a prendere una stola per ripararsi dal fresco pungente della sera.
“Che bella che sei!!! Dove vai?!” Le chiedo ridendo con un pizzico di malizia
” Insieme a te, a brindare alla vita!!!!”
E quando una delle tue amiche che sa cosa vuol dire lottare come una leonessa ti da una risposta così… ti vengono i lucciconi che fai finta di nascondere dietro un bicchiere (ma tanto lei ti becca lo stesso, ti da della scema e ti fa ridere, ridere fino alle lacrime, come alla fine è giusto che sia) e soprattutto ti fa capire finalmente da che parte ripartire per scrivere quello che senti e che sai dedicherai a lei e a tutte le “leonesse” che sulla tua strada hai incontrato fino ad ora!
Non c’è nessuna possibilità di scrivere di moda da dedicare a tutte coloro che stanno lottando a causa di un tumore al seno, o altro perché ogni donna reagisce davanti al percorso che si troverà a seguire in modo diverso.
Davanti al cambiamento fisico del proprio seno ad esempio c’è chi decide con orgoglio di portare comunque scollature portando l’attenzione maggiore magari alla gonna o ai pantaloni, oppure al viso indossando orecchini importanti o copricapi, c’è chi invece preferisce coprirsi utilizzando bluse morbide ed eleganti che confondano l’occhio.
C’è chi sceglie di evidenziare sentendosi bella e femminile, e chi di mascherare scegliendo una femminilità più discreta, non esiste una regola, e non esistono consigli che si possano dare, eccetto uno… qualunque sia la vostra decisione… CELEBRATE SEMPRE E COMUNQUE LA VITA!
Appoggiatevi ad altre amiche che abbiano vissuto la stessa esperienza e lo stesso percorso che saranno lo stimolo giusto per ripartire da voi!
In questi mesi ho incontrato l’Associazione LE LIBELLULE con le quali ho aperto una bellissima collaborazione e con le quali come sapete ho partecipato alla serata inaugurale di Orticola ospiti della Famiglia Carli presso lo stand di Mediterranea.
L’associazione ha proprio questo scopo, oltre a una serie di servizi che seguono la donna nel decorso post operatorio, crea una bellissima rete di amicizie tra donne che lottano per se stesse e donne che le supportano e le aiutano a lottare.
Perché la solidarietà femminile quando esiste è qualcosa di unico e meraviglioso, una risorsa imprescindibile dalla quale ripartire ogni volta che la vita ci piega, perché non importa quante volte potremo cadere, l’importante è rialzarsi in fretta e trovare una mano sincera cui potersi aggrappare e camminare insieme!
yours “A Pinch of Ginger Spice”
Silvia Ramilli per Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata
A pinch of ginger spice
Instagram
Facebook
Linkedin
Tempo di lettura: 2′
Ultimo aggiornamento: 12 giugno 2020
Voto medio utenti
[yasr_overall_rating]