MenopausaPiùPeso: la Trascrizione Integrale dell’Evento Live!

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MenopausaPiùPeso: la Trascrizione Integrale dell'Evento live

Ecco il testo integrale del nostro evento live MenopausaPiùPeso, trasmesso in live streaming il 18 ott 2022 per celebrare la Giornata Mondiale della Menopausa.

Un evento dedicato a menopausa, peso e metabolismo con la professoressa Manuela Farris , ginecologa e la dott.ssa Raffaella Pajalich endocrinologa e psicoterapeuta.

>>> Clicca qui se vuoi ascoltare il podcast integrale dell’evento “MenopausaPiùPeso!

Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: Care amiche buonasera e benvenute. Oggi come sapete è la giornata mondiale della menopausa e quindi abbiamo preso lo spunto di questa giornata per parlare di una di quelle che consideriamo un po’ la conseguenza più noiosa della menopausa,  ovvero, l’aumento di peso. Questo è un tema che trattiamo spesso, è un tema che abbiamo trattato anche all’evento di Milano perché è un tema che ci tocca a tutte quante da vicino. Io scherzando, ma neanche più di tanto, ho detto che sono arrivata a 111 cm di fianchi, quindi bisogna porre assolutamente rimedio.

Questa volta ci concentriamo proprio sul tema della menopausa, del peso e del metabolismo. Per far questo ho chiamato qui due amiche esperte per parlarne e per rispondere alle tantissime domande che ci avete inviato.

La professoressa Manuela Farris, che tutte voi già conoscete e che risponde alle vostre domande sul portale e la dottoressa Raffaella Pajalich, che è da poco con noi ma già ha riscosso moltissimo affetto da parte vostra e tantissimo interesse e approvazione.

Quindi cominciamo subito con le domande perché abbiamo soltanto un’ora di tempo e quindi cercheremo di rispondere a quante più domande possibili e a tutte le altre ovviamente risponderemo direttamente sul nostro portale.

Domanda di Francesca: Cosa sono gli ormoni tiroidei e a cosa servono esattamente? 

Dott.ssa Raffaella Pajalich: Francesca bellissima domanda. Gli ormoni tiroidei sono degli ormoni prodotti dalla tiroide, una piccola ghiandola collocata più o meno alla base del collo, sopra lo sterno, e una piccola grande amica della nostra salute. Questa produce gli ormoni tiroidei, in modo particolare FT4 e FT3, e anche per quanto concerne quello che è il controllo che si fa delle analisi si aggiunge anche il TSH (che non è un ormone tiroideo ma è un ormone ipofisario che stabilisce il controllo che l’ipofisi fa sulla tiroide), quindi questa è la triade degli esami.

Circa quello che fanno è una domanda un po’ difficile perché in realtà la tiroide, o meglio gli ormoni tiroidei che messi nel torrente sanguigno poi raggiungono appunto tutto il corpo, sono come per definizione ubiquitari cioè raggiungono tutti gli organi e gli apparati e hanno delle funzioni diverse a seconda degli organi che raggiungono.

Se dovessi fare una somma dell’attività della tiroide direi che ci aiuta a mantenere il nostro equilibrio cioè quella che noi definiamo una parola così un po’ difficile “omeostasi”, ovvero, mantenere l’equilibrio del nostro corpo rispetto agli agenti esterni; poi naturalmente le azioni dipendono dal tessuto bersaglio. Ha un’azione sulla funzionalità renale, ha un’azione sulla gittata cardiaca, quindi sulla funzionalità e sul battito cardiaco, è un’azione molto importante sul metabolismo ad esempio dei lipidi e degli zuccheri, quindi ci aiuta anche a mantenere il nostro peso corporeo e a metabolizzare tutte quelle che sono le sostanze che apportano energia; ci aiuta a mantenere la nostra termoregolazione, cioè la nostra temperatura corporea intorno a 36 gradi e mezzo che è fondamentale perché tutte le reazioni biochimiche che noi abbiamo nel corpo possano avvenire anche in situazioni esterne di grande caldo o di freddo. Infine, ha un’azione molto importante ad esempio sul cervello, che non è mai molto sottolineata, ma gli ormoni tiroidei FT4, in modo particolare, ci aiutano a mantenere la nostra lucidità, la nostra funzionalità cerebrale, e quindi anche un tono dell’umore adeguato.

Diciamo che gli ormoni tiroidei orchestrano tante reazioni del nostro corpo che sono determinanti per il nostro benessere.

Domanda di Nadia: ho sempre avuto paura degli ormoni, è sicuro assumerli?

Dott.ssa Manuela Farris: ottima domanda anche questa e direi che è una domanda che viene fatta frequentissimamente. Moltissime donne hanno paura di utilizzare gli ormoni, come se fossero un’entità strana. In realtà gli ormoni ci fanno molto bene, come diceva anche Raffaella prima, ci fanno bene anche gli ormoni tiroidei. Per quanto riguarda gli ormoni come terapia sostitutiva della menopausa, l’estrogeno e progestinico, non sono dannosi per il nostro corpo anzi il contrario.

Alle mie pazienti che temono il rischio di tumore al seno con l’utilizzo degli ormoni per la menopausa ribadisco sempre che dopo cinque anni d’uso il rischio aumenta di due donne ogni mille. Che significa? che tutte noi abbiamo un rischio di base di 45 donne su 1000 di ammalarsi di tumore al seno (se non abbiamo familiarità perché ovviamente i numeri diventano molto maggiori) e dopo 5 anni di terapia sostitutiva queste 45 donne diventano 47 su mille. Quindi ben poco. Per contro, se noi andiamo a pensare l’effetto che ha l’aumento di peso o l’alcol sul rischio di tumore al seno arriviamo a 14 e a 27 donne in più ogni 1000, quindi un rischio molto maggiore legato a quelle che sono le abitudini personali e non sicuramente all’utilizzo degli ormoni.

Altro fatto che viene sempre sottovalutato è che comunque questi ormoni ci aiutano a proteggere da alcuni tumori, come il tumore del colon che è il secondo più importante tumore femminile e così come aiutano anche a proteggerci dal tumore dell’utero.

Quindi in realtà ci proteggono di più di quanto non ci facciano danno. Oltre a questo, c’è la protezione nei confronti dell’osteoporosi, una protezione nei confronti della demenza senile e con uno stile di vita adeguato, anche una protezione secondaria sul rischio cardiovascolare, quindi sul rischio di infarto e di ictus.

Domanda di Sandra: se assumo ormoni tiroidei, ci possono essere effetti collaterali?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: è evidente che stiamo dando per scontato che se la signora stia assumendo degli ormoni tiroidei e che sia stata fatta una diagnosi di ipotiroidismo; quindi, se la diagnosi è stata fatta in modo corretto e che quindi l’indicazione ad assumere degli ormoni tiroidei sia giusta, evidentemente è di fronte ad un ipotiroidismo e che sia lieve o che sia conclamato, la terapia è quella.

Il grande vantaggio degli ormoni tiroidei, soprattutto la levotiroxina, che è quella che di solito si usa nella terapia sostitutiva, è che sono pressoché identici agli ormoni nativi; quindi, è un riportare il corpo a ricostituire una quantità di ormoni che la persona aveva prima di un eventuale malattia, che potrebbe essere una tiroidite cronica autoimmune o di Hashimoto.

Ci sono degli effetti collaterali unicamente laddove la terapia non sia adeguata, ad esempio se si dà un eccesso di terapia. Io cerco di iniziare una terapia sostitutiva con ormoni tiroidei da un dosaggio sempre piuttosto basso per poi aumentare.

Però ripeto, se noi riportiamo l’organismo ad avere la stessa quantità di ormoni che si avrebbe avuto se non fosse subentrata la malattia cronica della tiroide,  gli effetti collaterali (insonnia, tremori o tachicardia) non ci dovrebbero essere; questi sono segni di un dosaggio che è stato dato in eccesso.

Domanda di Gemma: la menopausa mi ha portato due disturbi importanti: aumento di peso e stanchezza, ma poiché ho sempre avuto problemi di tiroide. Mi chiedo, quanto dipende dalla menopausa e quanto dalla tiroide?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: Questa è una cosa veramente molto interessante. Ci sono molte persone che già soffrono di ipotiroidismo e che entrano poi in menopausa; accade spesso che alcuni sintomi sia dell’ipotiroidismo che dell’ipertiroidismo siano straordinariamente simili a quelli della menopausa. In caso di ipotiroidismo si ha un aumento del colesterolo, problemi di memoria, stanchezza, aumento di peso, assottigliamento dei capelli; quindi, si nota come i sintomi siano davvero sovrapponibili a quelli della menopausa.

Dato che ci sono anche dei cambiamenti, per esempio, nelle proteine di trasporto degli ormoni tiroidei legate alle modificazioni degli estrogeni, può accadere che con l’instaurarsi della menopausa si debba cambiare ad esempio il dosaggio della levotiroxina. Quindi, consiglio di fare sicuramente un controllo ormonale, anche degli ormoni tiroidei, e di eventualmente modificare la terapia. Poi quelli che sono i sintomi che residuano dopo una correzione della terapia con la tiroide li possiamo probabilmente ascrivere alla menopausa. che ne pensi Emanuela?

Dott.ssa Manuela Farris: assolutamente d’accordo con quello che hai appena detto. È verissimo che anche con la riduzione degli estrogeni noi abbiamo un possibile instaurarsi di un’insulino-resistenza e quindi un aumento di peso dovuto anche a quello; per cui sicuramente sì, la prima indagine è valutare lo stato ormonale e eventualmente la necessità con l’endocrinologo di aggiustare la terapia e poi capire se i sintomi che avanzano in più sono dovuti alla menopausa.

Domanda di Ginevra: Ma perché si aumenta di peso in menopausa?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: Questa è la domanda delle domande. Come sempre accade nelle questioni della gestione del peso, questo è sicuramente un meccanismo multifattoriale. C’è assolutamente un’incidenza degli estrogeni sul metabolismo; il metabolismo scende di decade in decade ed è chiaro che anche per un fattore di età è più probabile prendere peso in menopausa. Come diceva prima Manuela, sicuramente il problema dell’insulino-resistenza – ovvero una maggiore difficoltà nel gestire il tasso di glicemia e il tasso di glucosio, che è quello che ci porta energia – può creare un iperinsulinismo che a sua volta porta a prendere più peso e a mettere su grasso proprio nella zona addominale. La menopausa non induce un’alterazione della tiroide ma certamente l’assetto ormonale che cambia la causa può riverberarsi su quella che è l’efficacia degli ormoni tiroidei. Quindi, questi sono i fattori da tenere sotto controllo. Un’ipotesi multifattoriale che però, certamente, hanno un impatto enorme sulla difficoltà di mantenere il peso.

Domanda di Annamaria: il mio ginecologo ha detto che il metabolismo si abbassa con l’entrata in menopausa. È vero? Se sì, quali rimedi ci sono? 

Dott.ssa Raffaella Pajalich: Purtroppo c’è questo problema del metabolismo che un po’ per un fattore di età, un po’ per una questione proprio legata agli estrogeni, diminuisce. Bisogna considerare ciascuna delle cose che abbiamo detto prima: in primis un cambiamento dello stile di vita in uno stile di vita, sicuramente più attivo (fare attività fisica); una valutazione attenta anche dell’alimentazione perché purtroppo cambiando il metabolismo potrebbe non essere più adeguata un’alimentazione che magari andava bene a 30 anni; e ricordiamo come il peso sia anche un fattore inducente la sindrome metabolica, cioè tutto quello che gira intorno alle patologie del sovrappeso e dell’obesità, quindi un controllo della tiroide molto stretto perché gli ormoni tiroidei possono modificarsi e la terapia, se la paziente è già in terapia, va ribilanciata. Consiglio anche un’analisi approfondita della glicemia e dell’insulinemia attraverso il calcolo del cosiddetto “Touma Index”, ovvero il rapporto che intercorre tra la glicemia e l’insulina, per scoprire se c’è un’insulino-resistenza.

Naturalmente l’insieme di tutto questo, bisogna affidarsi a un professionista che di solito è il ginecologo, che abbia una visione un po’ olistica del tutto, ovvero una visione generale di quella che può essere la salute della persona che passa attraverso tutte queste componenti più o meno importanti che abbiamo nominato e che tutte concorrono a mantenersi in salute.

Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: benissimo Raffaella, grazie. Vi volevo dire che sono quasi 900 le persone collegate oggi quindi è una bellissima notizia perché  vuol dire che stiamo facendo qualcosa di utile. Grazie grazie grazie.

Domanda di Carla: Esistono soluzioni naturali o fitoterapiche per la menopausa?

Dott.ssa Manuela Farris: Assolutamente sì. Ci sono dei fisioterapici che si possono utilizzare in menopausa, sicuramente molte di quelle che ci stanno seguendo hanno sentito parlare di fitoestrogeni che sono i derivati della soia e non solo perché abbiamo anche i semi di lino o l’erba medica; e sono tutte molecole che possono servire a simulare quelli che sono gli effetti degli estrogeni.

Ovviamente non è una terapia ormonale sostitutiva ma è un’integrazione e quindi come integrazione va valutata. Oltre a questi ci sono altre piante come la cimicifuga racemosa e  l’estratto di polline,  ovvero tutti sistemi naturali che possono controllare alcuni dei sintomi, soprattutto i sintomi vasomotori (vampate), per quanto riguarda i problemi che si hanno durante la menopausa. La Società Italiana della Menopausa rispetto a queste integrazioni dice che ci sono delle prove scientifiche sul fatto che queste possano risolvere i sintomi vasomotori, ma non hanno nessuna altra azione per quanto riguarda per esempio la protezione dell’osso perché non sono così potenti da poterlo fare. Un’altra cosa che sottolinea la Società e che per ottenere il 50% dell’effetto di queste integrazioni fitoterapiche sono necessarie 12 settimane; quindi comunque bisogna essere a conoscenza che sono terapie lunghe e che deve passare del tempo prima di iniziare ad avere gli effetti desiderati. È ovvio che se dopo un certo periodo di tempo questo tipo di integrazione non è servita a risolvere la sintomatologia sarà necessario discutere una terapia diversa con il proprio ginecologo.

Domanda di Sabrina: che differenza c’è tra la TOS della menopausa e quella della tiroide?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: la TOS è un acronimo che sta per “Terapia Ormonale Sostitutiva”, quindi in questo senso tutte le terapie endocrinologiche sono delle terapie ormonali sostitutive. Pensiamo solo all’insulina per il diabete mellito e del primo tipo. In generale per TOS ormai comunemente si intende una terapia sostitutiva, quindi un ricostituire un ambiente ormonale che sia simile a quello antecedente la menopausa, quindi un’aggiunta di estrogeni: estradiolo e progesterone. Quindi, nel caso della menopausa essendo venuta meno la funzione dell’ovaio si vogliono riammettere nel corpo questi due ormoni. Invece, per quanto riguarda la terapia sostitutiva della tiroide che normalmente però non si chiama TOS ma si chiama “terapia sostitutiva”, si fa con degli ormoni tiroidei, ovvero con un’aggiunta di levotiroxina, che è l’ormone principalmente prodotto dalla tiroide, e in alcuni casi specifici anche di cosiddetto T3 iodotiroinina che normalmente viene convertito in periferia.

La terapia, dunque, si fa con gli ormoni tiroidei nel caso di malattie della tiroide e con un estradiolo e progesterone (certe volte anche testosterone) per  quanto riguarda la menopausa perché si compensa quella specifica carenza. Quindi sono molto diverse perché sono fatte con ormoni completamente diversi.

Domanda di Katia: È vero che gli ormoni della menopausa possono essere riinseriti anche con gli integratori senza prendere farmaci?

Dott.ssa Manuela Farris: assolutamente sì. Abbiamo degli effetti che sono diversi.

Con gli integratori cerchiamo di fare qualcosa di simile a quello che fanno gli ormoni. Quindi sì, si possono tranquillamente fare degli integratori, sapendo però ovviamente quelli che sono i limiti di un’integrazione che probabilmente non risolverà tutti i problemi che uno può avere con la menopausa.

Domanda di Federica: Quali sport sono più indicati per noi donne in menopausa e quanto sport è normale fare?

Dott.ssa Manuela Farris: non ci sono Sport migliori o peggiori per una donna in menopausa. Vi posso dire quali sono i meno indicati: soprattutto il sollevamento pesi che non dà dei benefici per quanto riguarda l’aumento di massa ossea, la protezione della massa ossea e neanche rispetto alla perdita di peso; mentre le attività aerobiche sono quelle che hanno dimostrato avere una maggiore efficacia sia sulla qualità di vita, quindi sul tono dell’umore, sia su una protezione di massa ossa e una riduzione nelle donne obese addirittura di 1,5 kg con 8 settimane di attività fisica intensa. Per intensa si intende quel tipo di attività che fa aumentare i battiti cardiaci fino al 60-70%. Questo tipo di attività andrebbe fatta per un’ora tre volte a settimana ma quello che consigliano nella letteratura è quello di avere uno stile di vita in cui si inserisce una camminata giornaliera di 30 minuti, che è molto più importante rispetto ad andare tre volte a settimana in palestra. Soprattutto perché con tutto quello che una donna ha da fare, con le cose a cui deve pensare, ovviamente, potrebbe non trovare il tempo di andare tre volte a settimana per un’ora in palestra.

Altra cosa che mi preme di sottolineare, perché questa è una domanda che fanno molte donne, è il fatto che, come diceva Raffaella prima, è assolutamente vero che cambia il metabolismo e anche se uno era abituata a fare 6000 passi e non vede più la differenza, significa che quei 6000 passi devono diventare 10000. Quindi tenete a mente per alzare il metabolismo abbiamo la necessità di aumentare quello a cui eravamo abituate tutti i giorni.

Domanda di Maria Laura: che relazione c’è tra tiroide e menopausa? È vero che il menopausa è più facile che la tiroide faccia le bizze?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: non c’è una relazione causa-effetto con le malattie della tiroide. La menopausa non induce direttamente una malattia della tiroide. Ricordiamo però che le malattie della tiroide sono malattie croniche e che c’è una presenza nella popolazione di un ipotiroidismo lieve intorno ai 50 anni del 10% mentre del 17% intorno ai 60 anni, per cui è anche molto più probabile che l’ipotiroidismo possa subentrare mentre sta subentrando anche la menopausa; L’invito è sempre quello di fare dei controlli. Nella mia esperienza è molto frequente che persone che sono in terapia proprio per l’azione, o meglio la mancata azione, degli estrogeni, la tiroide può fare più “bizze” di prima; quindi, è molto probabile che se c’è un momento in cui l’attività della tiroide, che magari era già un po’ traballante, o anche una terapia instaurata da anni, possa essere cambiata. Anche se ripeto non c’è una correlazione strettissima causa effetto. Io direi che il messaggio che noi possiamo dare è di controllarli tutti e due questi ambiti. Nel momento in cui facciamo le analisi di FSH, LH, e di estradiolo, ricordarci anche del nostro FT3, FT4 e TSH perché è un momento in cui è molto più frequente che la tiroide possa fare delle bizze fosse solo per il fatto che percentualmente l’ipotiroidismo è molto più frequente con l’aumentare dell’età della persona.

Domanda di Sofia: Quali controlli devono essere fatti in menopausa e quanto spesso vanno fatti?

Dott.ssa Manuela Farris: I controlli devono essere fatti regolarmente, normalmente noi facciamo controlli una volta l’anno – una volta ogni anno e mezzo, non è necessario una volta che si è in menopausa ovviamente ripetere tutti i dosaggi ormonali per vedere come è la situazione, però la visita, il pap-test, un’ecografia e una mammografia visto che questo è anche il mese della prevenzione (ndc ottobre) sono necessarie farle una volta l’anno. Se si fa la terapia ormonale sostitutiva questa visita annuale serve anche ad aggiustare la terapia, ossia capire se è necessario cambiare qualcosa, modificare qualcos’altro; quindi, questo controlla annuale serve anche a rifare il punto della situazione rispetto alla terapia ormonale sostitutiva.

Domanda di Fabiana: sono normale, sopra porto una 44 ma forte di fianchi e con la menopausa la situazione è persino peggiorata, ora porto la 48! Cosa mi consigliate di fare?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: abbiamo già dato delle indicazioni molto precise. Normalmente non è quello che accade nella post menopausa, normalmente le signore lamentano al contrario una forma diciamo un pochino più androide (a mela), ovvero un aumento della pancia e della parte addominale, però naturalmente la distribuzione del grasso poi è molto personale.

Io consiglierei una modifica dello stile di vita, una modifica dell’alimentazione che deve essere molto curata, eventualmente anche rivolgersi a uno specialista; e per quanto mi riguarda fare un  controllo molto stretto della glicemia, dell’insulina e degli ormoni tiroidei perché è ovvio che se già la menopausa vede un rallentamento del metabolismo, se poi noi abbiamo delle altre componenti ormonali che molto spesso si associano e che aggravano questa situazione, perdere poi peso è sicuramente difficile. Naturalmente consiglio anche una buona attività fisica che può portare a riequilibrare l’aspetto dell’accumulo di grasso.

Dott.ssa Manuela Farris: Sì sono assolutamente accordo. Ovviamente anch’io consiglierei una buona attività fisica e una consulenza con un dietologo per capire se si può migliorare la propria alimentazione per perdere quei centimetri dovuti molto spesso ad un’alterazione del metabolismo.

Domanda di Angela: Esiste un integratore valido per il controllo del peso?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: ovviamente di integratori ce ne sono moltissimi e sono di vario tipo. Si  dà una grande attenzione oggigiorno anche a quella che è tutta la sfera del microbiota intestinale perché si è visto che alcuni ceppi di microbiota si accompagnano ad una maggiore incidenza del sovrappeso, obesità. Quindi, si potrebbe ricostituire con degli integratori specifici questo ambiente intestinale che è veramente molto importante per il mantenimento del peso. Poi ci sono anche degli integratori meccanici che aiutano a rallentare la velocità di assorbimento ed evitare quei picchi glicemici che poi portano all’insulino-resistenza e all’iperinsulinismo.

Dopodiché esistono tutti quelli che fanno parte della grande sfera degli integratori per la tiroide; se c’è un problema della tiroide si può avere una buona integrazione con dello iodio, o del selenio, o del magnesio o lo zinco.  Per quanto riguarda gli integratori che hanno a che fare con l’insulino-resistenza ce ne sono moltissimi: cominciando dal cromo picolinato, che è davvero molto utile, dall’inositolo, una fantastica molecola che domina davvero molto bene tutta quella che è la sfera dell’insulina-resistenza.

È necessario avere è una buona diagnosi circa tutto l’assetto ormonale che poi porta all’aumento di peso e lì la scelta di integratori specifici caso per caso.

Domanda di Piera: ci sono controindicazioni per la TOS se si è celiaci o intolleranti al glutine?

Dott.ssa Manuela Farris: Non ci sono controindicazioni, ma comunque abbiamo delle molecole che possono essere assorbite per via transdermica, ovvero un gel a base di estradiolo che può essere utilizzato per via transdermica che quindi non passa attraverso lo stomaco e non può creare nessun tipo di intolleranza. Così come il progesterone micronizzato è garantito per non avere né zuccheri né danni per quanto riguarda la celiachia. Quindi sono tutte e due assolutamente controllate. Però fortunatamente abbiamo anche le terapie transdermiche, anche i cerotti  combinati per cui non è necessario prenderli per bocca e quindi si possono utilizzare tranquillamente.

Domanda di Federica: e se si è intolleranti al lattosio?

Dott.ssa Manuela Farris: ci sono vari tipi di terapia ormonale sostitutiva che si può utilizzare anche in chi è intollerante al lattosio.

Domanda di Caterina: perché ho sempre voglia di dolce? C’è un modo per contrastarla?

Dott.ssa Raffaella Pajalich: Il fatto che le persone abbiano voglia di dolce mi fa venire in mente  quel discorso che abbiamo fatto sull’insulino-resistenza. Perché in questi casi, dopo l’assunzione di dolci o carboidrati o qualunque cosa che porti zuccheri, si possono avere dei picchi glicemici cui consegue, proprio a causa di questa iperinsulinemia, un classico calo degli zuccheri che porta la persona a desiderare di reintegrare lo zucchero. Per assurdo si riesce a risolvere questo problema proprio modificando l’alimentazione.

Dobbiamo però dire che noi essere umani siamo fatti anche emozioni e i dolci impattano proprio sul sistema nervoso centrale portando ad una ricerca compensatoria che tutti noi conosciamo.

Siamo tutti esseri umani molto simili e l’ingestione di zucchero a livello cerebrale può produrre una serie di neurotrasmettitori, come ad esempio la dopamina, che sono proprio legati a un fenomeno di ricompensa e di piacere. Quindi io direi che la maniera di contrastarla è sicuramente fare una valutazione molto stretta dell’insulina e della glicemia perché vi assicuro che è frequentissima questa smania di dolci proprio in persone nei quali la glicemia aumenta e poi diminuisce, ma anche forse gratificare se stessi in questa fase che è bellissima della vita; quindi, magari cercare di gratificarsi anche con degli interessi diversi anche se mi rendo conto che non è facile.

Non è la singola volta che crea il danno ma è la ripetitività; per cui concediamoci la passerella la domenica ma magari non tutti i giorni.

Domanda di Mirna: ma il BMI è un dato a cui fare riferimento sempre oppure no?

Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: magari prima spieghiamo che cos’è il BMI perché non tutte potrebbero conoscere questo termine.

Dott.ssa Raffaella Pajalich: allora BMI sta per “Body Max Index” e all’italiana significa “indice di massa corporea”, ed è un numero che deriva da un rapporto tra il peso espresso in chili e l’altezza espressa in metri al quadrato.  Questo indice di massa corporea è normale tra 18 e 25 mentre tra 25 e 30 è sovrappeso, sopra a 30 si passa all’obesità che può essere media o grave.

È un indice che viene sempre fatto in qualunque ambulatorio. È un indice estremamente interessante perché ci dà la misura della persona, ma non è sufficiente perché non ci dice dove questo peso è concentrato. Invece noi sappiamo che una distribuzione del grasso di tipo androide, ovvero più intorno all’addome, tipica della post menopausa, ha un fattore di rischio sia cardiovascolare che anche tumorale, questo perché il grasso è un enorme sistema endocrino, che in realtà non è fermo ma produce tutta una serie di citochine infiammatorie e una serie di fattori di crescita tumorali, ed è ovvio che se questo grasso è posizionato in sede viscerale, cioè a ricoprire quasi gli organi interni, è molto più dannoso.

Quindi io unirei l’indice di massa corporea, che è facilissimo calcolare e che ci dà l’idea di quanto è in sovrappeso o obesa una persona, con questa circonferenza addominale in centimetri, che fa parte della diagnosi della sindrome metabolica. Attualmente bisognerebbe avere una circonferenza addominale inferiore a 94 cm per gli uomini e 80 per le donne, e questo è un fattore di rischio predittivo di tante altre malattie come per esempio il diabete.

Domanda di Alessandra: Mi hanno consigliato di fare l’isterectomia per via di una poliposi che si ripresenta continuamente. Potrei avere degli squilibri ormonali? Ho 42 anni.

Dott.ssa Manuela Farris:  Allora effettivamente se viene asportato soltanto l’utero No non ci sono alterazioni ormonali perché le ovaie continuano a produrre gli ormoni quindi togliendo soltanto l’utero non si va in menopausa. Mi sembra un’indicazione un pochino esagerata da un punto di vista clinico potendo utilizzare dei metodi che riescono a controllare la situazione dei polipi senza andare a fare necessariamente un intervento chirurgico,  però in teoria ci sono comunque squilibri ormonali togliendo soltanto l’utero.

Domanda di Valeria: è vero che la TOS fa ingrassare come la pillola contraccettiva?

Dott.ssa Manuela Farris: dunque, a questo punto dovrebbe essere chiaro che gli estrogeni ci aiutano a ripristinare il metabolismo, come vi ha detto più volte Raffaella questa sera; e quindi in realtà, non fanno ingrassare ma fanno aumentare, o aiutare ad aumentare, il metabolismo basale e quindi aiutano a perdere peso (se ovviamente non ci sono altre fattori come un’iperinsulinemia o un iperinsulinismo e altri fattori che possono influenzare negativamente il peso).

In realtà neanche la pillola contraccettiva fa aumentare di peso, non è dimostrato in nessuno studio scientifico, è soltanto una questione legata alla ritenzione idrica; quindi, se effettivamente con un certo tipo di pillola contraccettiva ci si sente più gonfia è bene parlarne con il medico e farsi cambiare tipo di contraccettivo.

Domanda di Marzia:  ma è vero che gli integratori sono meglio dei farmaci per gestire i disturbi della menopausa?

Dott.ssa Manuela Farris: Allora No, non sono meglio dei farmaci, Perché i farmaci funzionano di più e agiscono più velocemente rispetto agli integratori. Poi se dobbiamo parlare di disturbi è importante sapere quali disturbi della menopausa, perché se sono semplicemente le vampate di calore, possono anche aiutare gli integratori, se iniziano ad esserci altri problemi come ad esempio la secchezza vaginale, che è un motivo non principale per iniziare una terapia ormonale sostitutiva ma che può aiutare a risolvere il problema, così come se ci sono magari problemi di insonnia o problemi di depressione problemi di alterazioni del tono dell’umore, che sono tutti i sintomi accompagnati alla menopausa e che possono essere risolti più facilmente con una terapia ormonale sostitutiva della menopausa piuttosto che con un integratore.

COMMENTO: anch’io vorrei un integratore, ma come farlo capire al mio medico? non mi vuole prescrivere nulla perché dice che la menopausa è normale. Uffa.

Dott.ssa Manuela Farris: dire che la menopausa è normale e che bisogna sopportarla è una cosa che io non voglio più sentire dalle donne. Non è giusto. Ci sono dei sintomi che si possono essere risolti. Una donna di 50 anni che è in menopausa è una donna giovane, è una donna che ha bisogno di fare, è una donna che ha bisogno di continuare la sua vita fino a 70 anni in serenità. Quindi dire “sopportate” non mi piace per niente. Per cui no! Tirate fuori la voce e chiedete le cose di cui avete bisogno.

Dott.ssa Raffaella Pajalich: io sono assolutamente d’accordo. Questa è veramente una grande battaglia culturale perché questa paura della terapia ormonale sostitutiva purtroppo va scardinata. E comunque ha ragione Manuela. L’età della menopausa è rimasta a 51-52 anni mediamente ma ringraziando il cielo l’età media si è enormemente allungata; quindi, una donna ha un’aspettativa di vita fino a 85-87 anni e quindi è anche giusto che vi arrivi con una vita di una qualità accettabile, senza contare che a 50 anni si è ancora veramente giovane. Quindi bisogna vivere bene questi anni in cui le donne sono ancora estremamente attive.

Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: esattamente, i 50 anni sono i nuovi 30 e scusate ma sarò di parte ma la penso assolutamente così. È giusto pretendere di stare meglio e se un medico vi dice che la menopausa è normale, cambiate medico. Dovete andare da un medico che vi dia una soluzione.

Dott.ssa Manuela Farris: esatto la menopausa “è normale” ma abbiamo dei presidi per risolvere i disturbi associati alla menopausa e come diceva giustamente anche Raffaella arriviamo a 80 anni e quindi arriviamoci bene, arriviamoci in piedi, arriviamoci senza fratture, arriviamoci con la testa che c’è ancora perché molto spesso la carenza estrogenica aumenta quella che è la demenza senile. Quindi, teniamo conto di tutte queste cose quando diciamo No io gli ormoni non li voglio, o Non li voglio dare o Non li voglio per scrivere.

Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: Ecco allora ragazzi andate dal medico e se non vi dà quello che di cui avete bisogno per stare meglio allora a questo punto troverete un altro medico che vi seguirà,  vi aiuterà e vi darà la soluzione di cui avete bisogno.

Domanda di Marcella: sono andati in menopausa chirurgica due anni fa a soli 36 anni e da allora ho preso 15 kg, sono disperata. Cosa mi consigliate di fare? Non posso fare la TOS.

Dott.ssa Manuela Farris: Allora non so perché ovviamente la signora è in menopausa chirurgica quindi non avere una storia clinica completa mi blocca visto che dice di non poter far la terapia ormonale sostitutiva. Quello che posso dire è che la menopausa chirurgica precoce è sicuramente una di quelle cose che pone la donna a maggior rischio, sia cardiovascolare, sia di fratture, sia di demenza senile; quindi è necessario valutare molto bene insieme al medico perché questa terapia ormonale sostitutiva non possa essere fatta e se effettivamente non può essere fatta almeno prendere degli integratori e probabilmente cambiare lo stile di vita, cambiare l’alimentazione, cambiare una serie di piccole cose che possano aiutare a ritornare a un peso normale. E comunque consiglio una consulenza cardiologica, perché a 36 anni ha fatto una menopausa chirurgica; io la farei in ogni caso perché comunque potrebbe essere una donna che diventa a rischio sia di ipertensione che di malattie cardiovascolari.

Dott.ssa Raffaella Pajalich: Sì io sono assolutamente d’accordo batterei molto su questa questione dell’insulina-resistenza. Se la signora effettivamente non può fare la TOS farà quello che si è fatto anche in questi anni, cioè una precisa valutazione dell’insulina-resistenza.

Mentre la TOS è come se sanificasse tutte quelle che sono le conseguenze negative della menopausa, vorrà dire che la signora farà “cosa per cosa”, quindi un controllo del colesterolo, un  controllo dei trigliceridi, un  controllo delle glicemia e un controllo cardiologico; cioè andare settore per settore a curare eventuali scompensi precoci legati alla menopausa precoce.

È sicuramente possibile fare qualcosa anche non facendo la TOS.

Domanda di  Monica: Che differenza c’è tra la TOS e gli ormoni bioidentici?

Dott.ssa Manuela Farris: Allora gli ormoni bioidentici sono come gli ormoni della terapia ormonale sostitutiva; si prendono in maniera diversa, generalmente in maniera transdermica, però sono sempre ormoni non è che siccome sono bioidentici sono diversi.

Gli ormoni che noi utilizziamo per la terapia ormonale sostitutiva, l’estradiolo e il progesterone, sono identici a quelli che produciamo noi, sono solo prodotti in laboratorio.

Molto spesso la differenza tra gli ormoni bioidentici e gli ormoni che sono già stati commercializzati, è spesso una differenza di prezzo;  Nel senso che gli ormoni bioidentici essendo preparati in maniera galenica costano di più rispetto alla terapia ormonale sostitutiva che abbiamo a disposizione, e sicuramente la via transdermica è una via più leggera per assumere gli ormoni. È  una valutazione ovviamente che verrà fatta insieme al ginecologo, su qual è il tipo di terapia da utilizzare per quel tipo di donne.  Teniamo conto che non esiste una terapia ormonale sostitutiva per tutte, esiste la terapia ormonale sostitutiva per quella donna a quell’età, con quei problemi e con quelle caratteristiche. Quindi noi utilizziamo diverse molecole proprio per questo motivo, perché non siamo tutte uguali e ognuna di noi ha i suoi problemi da dover risolvere.

Dott.ssa Raffaella Pajalich: Bravissima io sono assolutamente d’accordo con quello che ha detto lei. La terapia con ormoni bioidentici è una TOS. È esattamente una terapia ormonale sostitutiva con ormoni e non è fitoterapia.

Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: Ragazze ancora una volta io vi invito e vi imploro: quando avete un dubbio, invece di andare dal dottor Google andate dal vostro medico perché lì avrete le risposte.

Il dottor Google non è laureato in medicina, non vi conosce personalmente, non conosce la vostra storia clinica.

Ma anche se un medico non conosce la vostra storia clinica ha gli strumenti per conoscerla, vi farà un’anamnesi, vi farà delle domande, vi visiterà e cercherà di capire quali sono i vostri problemi, vi farà fare delle analisi. Il dottor Google tutto questo non lo può fare. Quindi, mi raccomando. Quando avete un dubbio, invece di cercare risposte da Google, andate dai medici.

È stato un vero piacere avere qui con noi Manuela e Raffaella, Grazie Grazie del vostro tempo. Grazie a voi che siete veramente tantissime e che ci avete fatto tantissime domande. Tutte le domande alle quali non abbiamo avuto tempo di rispondere durante la diretta avranno una loro risposta sul sito di VediamociChiara e ci vediamo al prossimo evento.

Ciao a tutti.

Redazione VediamociChiara
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Ultimo aggiornamento: 2 novembre 2022

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