Alessandra Bitelli, intervistata da Maria Luisa Barbarulo, ci parla degli insegnamenti che questa esperienza di quarantena ci spinge a fare: dal confrontarsi con le incertezze, al dare il giusto valore alle cose
Care amiche e cari amici di VediamociChiara buongiorno, siamo qui nello spazio della nostra intervista del venerdì, ho il piacere di avere con noi la nostra coach, la dott.ssa Alessandra Biteli,
Ciao Maria Luisa, ciao a tutti!
Alessandra, vorrei farti alcune domande relative a questo strano periodo che stiamo vivendo tutti quanti insieme, prima volevo chiederti, so che stai partecipando ad un bel progetto, insieme alla dott.ssa Manuela Farris e alla prof.ssa Roberta Rossi, dedicato alla fase puberale e penso che gli argomenti che avete trattato siano interessanti anche per il nostro pubblico. Quindi volevo chiederti di che cosa vi siete occupate tutte e tre insieme?
Ci stiamo occupando, per quello che riguarda il mio ambito, a come fare ad insegnare alle figlie a vivere in maniera naturale e senza vergogna la fase puberale. E quindi quali sono i consigli che si possono dare alle mamme delle adolescenti.
Bello. Stanno un poi cambiando i tempi da questo punto di vista: dal passare dal nascondere quasi questa fase di cambiamento al cercare invece…
Sicuramente oggi le ragazze sono più spigliate. Hanno acquisito una maggiore consapevolezza del proprio corpo. Nonostante questo però è importante che in famiglia il rapporto madre-figlia si basi sulla fiducia per far sentire a proprio agio la giovane donna. Quindi parlarne e raccontarlo come una cosa naturale e occuparsi della formazione di questi temi con i propri figli. Anche dei figli maschi!
Ci sono moltissimi tutorial, libri, video, che raccontano ai più piccoli come funziona il corpo umano dal punto di vista fisiologico. Ma sono argomenti che vanno trattati alcuni con maggiore delicatezza. Magari per evitare che i figli imparino da quello che gli dicono le amiche o su Google. Meglio che imparino da qualcosa che viene detto dal proprio genitore, anche su basi scientifiche.
Non far vedere questa fase come un limite della propria vita o qualcosa di cui vergognarsi.
Certo. È una cosa bellissima. Un inizio che cambierà per sempre la nostra vita. Assolutamente positivo!
L’idea è anche quella di abituare le proprie figlie anche ad una corretta alimentazione. Cambiando il fisico, cambia anche tutto l’aspetto legato all’umore, al come ci si sente con il proprio corpo. Imparare a parlare con le proprie figli in maniera non giudicante. Come ho sempre detto: quando impari che tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te, inizi a non condividere. Invece è molto importante che ci sia questa fiducia, in modo tale che non si sentano in imbarazzo e possano condividere qualsiasi difficoltà, disagio che possano sentire in questo cambiamento.
Bellissima esperienza. So che hai fatto anche un’intervista su Vanity Fair su questi temi.
Entriamo ora più nel vivo nella fase della quarantena. C’è una cosa che voglio chiederti: come possiamo superare questa fase così complessa, di incertezza, dove è difficile anche fare progetti per il futuro?
Molti mi hanno chiesto questa cosa. Ho notato, in queste settimane, in questi mesi, come l’attenzione si sia spostata dal “Non possiamo uscire, non possiamo vivere la nostra vita” a “Come possiamo adattarci a questa nuova vita”. E credo sia stata una sorpresa per tutti. Chi se lo aspettava che avremmo vissuto una simile esperienza!
Ci siamo sorpresi, meravigliati, poi ci siamo rivoltati, ci siamo avvicinati, arrabbiati… In momenti diversi abbiamo frequentato emozioni diverse: paura, rabbia, sorpresa. E l’aspettativa che veniva un giorno alimentata, il giorno dopo magari veniva delusa.
Abbiamo navigato a vista per settimane, fino a quando ci siamo abituati ad aspettare, ci siamo messi in attesa, alcuni con pazienza, altri meno. Abbiamo capito che l’incertezza è qualcosa che fa male, in cui si fa fatica a stare dentro. Noi siamo stati abituati a programmare il lavoro, lo studio, le vacanze. Ci siamo trovati in qualcosa che nessuno conosceva, di cui nessuno aveva le risposte precise e siamo andati avanti un po’ per tentativi, prendendo le misure di questo nuovo modo di vivere la nostra vita.
Chi tra quelli, che non ha avuto perdite, ha vissuto questo periodo focalizzandosi su ciò che mancava, ovviamene è rimasto deluso, arrabatto, insoddisfatto.
Chi invece ha spostato il focus sul presente, ha vissuto questa esperienza così rara, ha imparato a misurarsi con qualcosa di sconosciuto: l’incertezza.
Per me si rende necessario rimanere sul presente, alla vita che ci viene offerta ogni giorno. Su quello che posso fare io oggi per star meglio e non su quello che manca.
Siamo abituati a fare piani organizzati. Ora ci viene chiesto di guardarci intorno. Non davanti o dietro.
Un po’ come dice Anthony Robbins: Enjoy the Process: viviamola così, adesso, e poi vediamo che succederà! Bellissimo suggerimento.
Focalizzarsi sul presente è un bel passaggio. Forse anche un bel modo per recuperare un pochino di se stessi, se ci focalizziamo sull’oggi, ci troviamo anche un po’ di tempo per noi.
Domanda di rito. Secondo te cosa ci portiamo di buono da questa esperienza della quarantena.
Direi un’infinità di cose: il cambiamento porta con se un grande apprendimento. Per ognuno questo apprendimento sarà diverso. A casa porteremo sicuramente un cambio di prospettiva che difficilmente dimenticheremo. Molti dicono “Dimenticheremo presto!”, come si dice dei dolori del parto, però io non credo che sia così. Al di là delle mascherine, delle file al supermercato, della conferenza stampa delle 18.00… ci ricorderemo delle file di bare a Bergamo, degli appelli disperati dei medici degli ospedali, che ci chiedevano di essere responsabili. Ci ricorderemo che nulla è per sempre. Noi non abbiamo il potere che pensavamo di avere. Siamo essere fragili, per questo è meglio investire su quello che conta. Altrimenti ci ritroveremo a mani vuote.
Avremo coscienza ad essere fortunati ad essere vivi, in salute, ad avere un tetto sulla testa, di questo abbiamo imparato ad essere grati.
Ci renderemo conto che le persone che tengono veramente a noi sono quelle che ci hanno telefonato per sapere se stavamo bene. Ci si abitua a tutto. Ogni cambiamento porta un dono enorme, un insegnamento che non dovremmo dimenticare mai. Non dobbiamo dare nulla per scontato quella cosa o quella persona se n’è già andata.
Perde di valore…
Questo credo sia il valore più grande di questa esperienza, forse non ne abbiamo coscienza oggi, ma sicuramente ne avremmo dopo.
Grazie Alessandra. Spero di rivederti presto. Anche fisicamente!
Ringraziamo tutti i nostri ascoltatori/spettatori per essere stati con noi e ci vediamo alla prossima.
Ciao a tutti!
Ciao!
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message – Quarantena e cambiamento
Alessandra Biteli, intervistata da Maria Luisa Barbarulo, ci parla degli insegnamenti che questa esperienza di quarantena ci spinge a fare: dal confrontarsi con le incertezze, al dare il giusto valore alle cose
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Ultimo aggiornamento: 15 maggio 2020
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