C’è una domanda a cui non vorrei mai rispondere.
Perché quando rispondo mi si legge negli occhi che quello che esce dalla mia bocca è solo una serie di menzogne. Non sono mai stata brava a mentire.
Abbasso lo sguardo, metto in fila le solite quattro frasi fatte, e da quel momento, di solito, l’atmosfera si fa insopportabile e mi viene una gran voglia di nascondermi da qualche parte.
È l’unica domanda che mi mette a nudo, che mi fa tornare indietro mentre io voglio solo andare avanti, fuggire il più lontano possibile dal mio passato.
Certo che ho paura, una paura dannata. ma da quando ho messo le mie cose in uno zaino e ho macinato chilometri allontanandomi il più possibile dai miei incubi, ho avuto la chiara impressione che viaggiare da sola sarebbe stata l’unica soluzione per non ammattire.
Siamo tutti sicuri che a noi certe cose non potranno mai accadere per poi accorgersi troppo tardi che pensiamo così solo perché abbiamo trovato una specie di conforto anche nel dolore.
Il tuo veleno è lo stesso che adesso circola nelle mie vene. Chissà se riuscirò mai a estirparlo.
Quando mi domandano, con quel tono incredulo, se non ho paura di viaggiare da sola, forse sarebbe meglio dire la verità, ma non sono ancora pronta. Non sono ancora abbastanza lontana. Sento ancora il peso del tuo corpo sul mio e non riesco ad avere completa fiducia negli altri. È questa la maggior ferita che mi hai inferto.
Parto nuovamente, altre facce, altre abitudini. Alle volte mi guardo negli specchi di posti sconosciuti. Mi sto nascondendo dietro questo aspetto di viaggiatrice avventuriera. Senza un filo di trucco, la pelle segnata dal sole, dal vento. I capelli in disordine raccolti sotto il cappello. Sono una copia di me stessa, indossando un’armatura nella quale mi sento al sicuro.
Negli occhi di tutti gli uomini trovo il tuo stesso sguardo di piacere nel vedermi piangere. Per questo penso sempre più spesso ad una verità che sto costruendo con fatica e alla quale credo con sempre più convinzione: stare completamente sola mi renderà veramente libera.
All’inizio non riuscivo a fare un passo senza guardare indietro, vivendo di sola speranza. Il pensiero di allontanarmi si confondeva con la colpa di chi non ha fatto i conti col passato.
Oggi, finalmente, riesco a pensare che voltarmi indietro non fa parte delle mie opzioni. Ma questo non vuol dire che sono più forte. Semplicemente controllo meglio le mie paure.
Così, alle volte rido, ma è solo un modo differente di piangere.
Milena Martin per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata