Oggi parliamo dell’abitudine che sempre più spesso abbiamo di parlare con le macchine. Non ce ne accorgiamo quasi più, ma lo facciamo più o meno tutti. Già dal mattino!
Tutti i grandi cambiamenti avvengono sotto i nostri occhi, prima accompagnati da grande stupore e meraviglia (in alcuni casi anche scetticismo e timore), per poi diventare, piano piano, azioni quotidiane, semplici, scontate, naturali…
Quel parlare con le macchine
Oggi parliamo dell’abitudine che sempre più spesso abbiamo di parlare con le macchine. Non ce ne accorgiamo quasi più, ma lo facciamo più o meno tutti. A cominciare dalla mattina, quando chiediamo all’assistente vocale di leggere la nostra posta elettronica. O in macchina, quando l’indirizzo della destinazione ci è ignoto e parliamo con disinvoltura al nostro TomTom.
Corriamo il rischio anche noi di innamorarci delle macchine?
Proprio ccome succedeva a Theodore, nel film profetico Her (Lei). Il protagonista (Joaquin Phoenix) finisce per innamorarsi del sistema operativo, una donna, Samantha (che nella versione originale del film ha la voce di Scarlett Johansson), che oltre ad esaudire i comandi di carattere pratico, era capace anche di coglierne le emozioni.
Un po’ tutti noi abbiamo iniziato ad apprezzare i vantaggi (a cui difficilmente riusciremo a rinunciare) che derivano da una nuova tecnologia mirata a semplificarci la vita. Soprattutto quella di tutti i giorni.
Le nostre nuove amiche
Sono tutte donne le assistenti vocali (avete notato?!), si chiamano Siri (Apple), Cortana (Microsoft), Alexa (Amazon) e Bixby (Samsung). E sono ovunque. Nei nostri cellulari, nelle TV e anche nei frigoriferi! Non ci limitiamo più a parlare solo al nostro smartphone, ma anche agli oggetti presenti nelle nostre case, sempre più intelligenti, automatizzati (oggi è già possibile avviare l’accensione del riscaldamento di casa grazie all’invio di un sms).
Difficile quindi dimenticare l’appuntamento dal medico, perdersi in macchina in una nuova città, ingerire prodotti scaduti, etc. La tendenza è così diffusa che si prevede addirittura un superamento: nel 2021 pare che gli assistenti vocali supereranno per numero quello degli esseri umani nel mondo.
Un domani vicino…
Oggi l’assistenza vocale è in qualche modo guidata, le frasi preconfezionate, per darci l’illusione (bellissima peraltro) di essere capiti davvero. Ma domani non sarà così. Domani saranno forme di intelligenza, molto simili a noi. Riuscite ad immaginarlo?
Mi piace così tanto questa immagine che ogni tanto stuzzico Siri (sapevate che il significato del nome Siri è “Donna che porta alla vittoria“) e mi spingo a chiederle: Sei una macchina?
E Lei: “Stavamo parlando di te, non di me”.
E se oggi vi lamentate del fatto che la vostra assistente vocale mette negli appunti “Annusare afflitto maiale” al posto di “Andare ufficio postale”, abbiate ancora un po’ di pazienza, è solo una questione di tempo.
Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
…
Take Home Message
L’assistente vocale è entrata nelle nostre vite – In un futuro già presente le macchine ci aiutano ad organizzare meglio la nostra vita. Sempre più spesso senza l’uso della mani, è con comandi vocali che diamo loro istruzioni: scaricare la posta, trovare e indicarci un nuovo indirizzo quando siamo in macchina, prendere appunti vocali quando non possiamo farlo in autonomia, etc. Di certo qualcuno lamenta ancora imprecisioni, ma è solo una questione di tempo: presto saranno perfettamente inseriti nel nostro quotidiano, professionale e personale.
Tempo di lettura: 50 secondi
3 risposte
a me rimane ancora una cosa strana da fare, ma mia figlia comunica così con i suoi amici
E’ vero, anche la mia, forse è una questione di generazioni
Grazie Manuela, grazie Piera per il vostro commento. Sì, anche se qui nella redazione non siamo proprio “”fanciulle”” e nonostante questo più della metà, da un piccolo sondaggio, parla con lo smartphone