I parabeni sono passati sotto le luci della ribalta in seguito alla pubblicazione del 2004 di uno studio che li vedeva avere un possibile ruolo nello sviluppo del cancro alla mammella. Da allora, se ci facciamo caso, quando acquistiamo un prodotto per la cura del corpo, possiamo leggere in etichetta se questi sono presenti oppure no. Ma cosa sono i parabeni?
Sono dei composti chimici organici scoperti negli anni ‘20 e commercializzati intorno agli anni ‘50 del 900, con caratteristiche antimicrobiche che impediscono a funghi, batteri e altri germi di proliferare nei prodotti, compresi quelli alimentari. Sono quindi utilizzati come conservanti per saponi, creme, prodotti per capelli, e in alcuni farmaci a uso topico, come le pomate.
Tra i parabeni più comuni ricordiamo il propilparabene, il butilparabene, l’isobutilparabene, l’etilparabene, il benzilparabene.
Dopo lo studio iniziale del 2004 pubblicato su Journal of Applied Toxicology, sono stati effettuati negli anni molti studi su questo argomento, ma fino ad ora nessuno è riuscito a dimostrare la correlazione diretta tra parabeni e insorgenza del cancro.
Nei prodotti per il corpo il quantitativo di parabeni è comunque minimo, per non dire trascurabile.
Uno studio recente ha osservato che i parabeni sono rintracciabili nel sangue, nelle urine e anche nel latte materno anche qualche ora dopo il loro utilizzo sulla pelle, tuttavia l’unico effetto che potrebbero sarebbe quello di mimare il comportamento degli estrogeni: studi più recenti hanno dimostrato però che la loro attività estrogenica è di decine di volte inferiore, per non dire nulla, rispetto agli ormoni prodotti naturalmente.
Come scegliere un prodotto?
La necessità di utilizzare sostanze che preservino i prodotti e la non dimostrazione della nocività dei parabeni ci può far scegliere tranquillamente prodotti contenenti queste sostanze, a meno che non si sa di esservi allergici. I prodotti “paraben-free” devono in ogni caso contenere sostanze conservanti dal momento che sarebbe impossibile commercializzare prodotti avariati e a rischio infezione per i consumatori.
Queste sostanze conservanti, come il fenossietanolo o l’imidazolidinil urea, possono comunque avere dei rischi per la salute se presenti in alte concentrazioni, trasformandosi nel nostro organismo in metaboliti tossici.
Soluzioni per chi è allergico ai parabeni
Per le persone allergiche ai parabeni sono comunque disponibili numerosi prodotti contenenti conservanti alternativi in piccole concentrazioni che, agendo in sinergia, hanno un effetto conservante superiore a quello che avrebbero se fossero utilizzati singolarmente.
Recentemente le industrie hanno sviluppato dei sistemi di confezionamento sottovuoto che rendono le creme più stabili e salubri.
Dott.ssa Beatrice Greco biologa per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
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Take Home Message – Parabeni e salute
I parabeni sono passati sotto le luci della ribalta in seguito alla pubblicazione del 2004 di uno studio che li vedeva avere un possibile ruolo nello sviluppo del cancro alla mammella. Da allora, se ci facciamo caso, quando acquistiamo un prodotto per la cura del corpo, possiamo leggere in etichetta se questi sono presenti oppure no. Ma cosa sono i parabeni?
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