mercoledì, 1 Maggio 2024

Depressione e Intestino: il Legame che Non ti Aspetti

depressione e intestino

Avresti mai pensato che il nostro umore, e persino disturbi come la depressione, possano essere influenzati dalla nostra pancia?

Ecco cosa ci dicono gli ultimi studi scientifici sul legame tra depressione e intestino.

“La bestia nera”

Secondo i dati della Società Italiana di Psichiatria, in Italia la depressione colpisce tra 1,8 e 3,6 milioni di persone. Si stima che, negli ultimi 10 anni, il numero di casi sia cresciuto del 20%. Sconfiggere “la bestia nera” è difficile, finché non se ne individua l’origine. Mentre per anni si è creduto che partisse tutto dal cervello, oggi si pensa che l’origine potrebbe essere nell’intestino.

L’ipotesi è che ci sia una stretta correlazione tra un’alterazione del microbiota intestinale (l’insieme di batteri, lieviti, funghi e virus che vivono nell’intestino) e lo sviluppo o l’aggravamento di patologie legate ad alterazioni dell’umore, come la depressione.

Numerosi studi scientifici dimostrano lo stretto legame tra depressione e intestino.

L’ultimo studio arriva dal Belgio, dove i ricercatori dell’Università di Lovanio hanno mappato il Dna del microbiota intestinale di mille persone per mettere in correlazione le specie batteriche presenti con eventuali sintomi depressivi.
I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Microbiology, dimostrano che nelle persone depresse scarseggiano due particolari ceppi batterici, chiamati Coprococcus e Dialister.

Un gruppo dell’Università di Cork, in Irlanda, sta studiando i legami tra microbiota e depressione, considerando l’ipotesi che una dieta che altera la salute dell’intestino, per esempio un’alimentazione con poche fibre, potrebbe renderli più vulnerabili.

Su questa tematica si sta concentrando anche un gruppo di ricerca tutto italiano.

Secondo le ipotesi del gruppo di ricerca guidato dal Prof. Massimo Cocchi, dell’Università di Bologna, in caso di stress, il microbiota intestinale “demolisce” l’amminoacido triptofano. Se questo amminoacido non è disponibile in quantità sufficienti, nel cervello calano i livelli di serotonina, l’ormone del buonumore: ciò può scatenare la depressione. Questo effetto domina tra intestino e cervello potrebbe perfino essere responsabile della depressione post-partum, che solo in Italia colpisce centomila donne ogni anno.

La scoperta del legame tra depressione e cervello ha portato alla sperimentazione degli psicobiotici.

L’ipotesi che si sta facendo largo è che l’intestino delle persone depresse presenti un microbiota caratteristico, con una diversa combinazione di ceppi batterici. A partire da questa ipotesi, si stanno già identificando alcuni batteri che possono avere un effetto protettivo contro la depressione, come il Lactobacillus rhamnosus e il Bifidobacterium longum. Così, si stanno iniziando a inserire questi ceppi batterici in capsule e bustine, che sono utili come probiotici per il benessere intestinale ma sono anche “psicobiotici”, capaci di agire sulla mente e sull’umore. E che possono essere affiancati alla tradizionale terapia con antidepressivi.

Redazione VediamociChiara
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Sono numerosi gli studi scientifici che dimostrano uno stretto legame tra depressione e intestino. Partono tutti dall’ipotesi che sia una correlazione tra un’alterazione del microbiota intestinale (l’insieme di batteri, lieviti, funghi e virus che vivono nell’intestino) e la depressione. La scoperta di questo legame ha portato allo sviluppo degli psicobiotici, capaci di agire non solo sul benessere dell’intestino ma anche sulla mente e sull’umore.

Tempo di lettura: 3 minuti

Ultimo aggiornamento: 22 febbraio 2024

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