Il nostro sondaggio rivela: telemedicina e prevenzione convincono sempre più cittadini
Salute digitale: la sanità del futuro è digitale e gli italiani sembrano già pronti ad accoglierla. È quanto emerge da un sondaggio nazionale promosso dal nostro portale VediamociChiara su oltre 5.200 partecipanti, che evidenzia un forte interesse verso telemedicina e prevenzione digitale.
Il campione, composto in prevalenza da donne (62%) e adulti tra i 45 e i 60 anni (48%), riflette il ruolo centrale femminile nella gestione della salute familiare. d’altra parte noi di VediamociChiara sappiamo che se la telemedicina funziona per le donne, probabilmente funzionerà per tutti, perché le donne sono family caregiver per antonomasia, sono loro infatti a gestire e coordinare la salute di tutti i membri della famiglia.
Prevenzione e salute digitale: l’accesso alle cure
Quasi 9 italiani su 10 riconoscono l’importanza del monitoraggio digitale dei parametri vitali. Allo stesso tempo, il 62% ha dovuto rinunciare o rimandare visite ed esami per ragioni economiche o di tempo.
La combinazione di questi due dati porta a una riflessione importante: se da un lato le persone sono pronte a usare strumenti digitali, e dall’altro incontrano ostacoli nell’accesso alle cure tradizionali, allora televisite e monitoraggio da remoto diventano un alleato prezioso per non restare indietro con la propria salute.
“La telemedicina non è un lusso, ma una necessità per garantire equità – afferma Riccardo Starace, esperto in Digital Health e Telemedicina del CNEL, che abbiamo invitato a commentare i nostri dati –. Può superare distanze geografiche e ridurre costi indiretti, democratizzando l’accesso alla salute”.
Conoscenza diffusa, fiducia da costruire
Il 70% degli italiani ha sentito parlare di telemedicina, ma solo il 55% ne ha un’opinione positiva. Un 20% resta scettico e il 25% incerto o disinformato. La sfida è trasformare la conoscenza in utilizzo concreto, offrendo esperienze semplici e rassicuranti: visite a distanza, ricette senza code, monitoraggi da casa.
Disponibilità sorprendente
Il dato più incoraggiante riguarda la disponibilità all’uso: il 78% degli intervistati si dichiara pronto a provare servizi di telemedicina. Solo il 12% è contrario.
Le persone sono pronte, il desiderio di una sanità più accessibile è evidente – conclude Starace –. Ora servono investimenti in infrastrutture digitali, formazione del personale e piattaforme interoperabili. Solo così la digital health potrà garantire un sistema sanitario più efficiente, equo e vicino ai cittadini”.


























