Ballare contro il tumore: ecco il progetto Dance For Oncology
Dance For Oncology, D40, è il primo percorso di ballo per pazienti oncologici. Nasce da un’idea di Carolyn Smith che assieme all’oncologa Adriana Bonifacino, spiega a VediamociChiara perché la danza fa bene, mettendo il tumore all’angolo, almeno per un po’
Carolyn Smith, coreografa internazionale e volto storico di Ballando con le Stelle su Rai1
prof.ssa Adriana Bonifacino Oncologa
Dance for oncology, il progetto che aiuta i malati oncologici
Quando, qualche anno fa, si è ritrovata a dover affrontare quello che lei chiama un “intruso” nel suo corpo, un tumore, il ballo è stato determinante per difendere il suo grande amore per la vita. È per questo che a Carolyn Smith, coreografa internazionale e volto storico di Ballando con le Stelle su Rai1, è venuta l’idea. Realizzare un percorso di ballo gratuito dedicato a pazienti oncologici. Così è nato il progetto Dance For Oncology. L’obiettivo? Offrire a chi è colpito da tumore uno spazio di libertà, benessere, divertimento e leggerezza, attraverso la danza.
La danza è un life saver
Carolyn Smith non ha dubbi: “La danza è una cosa che ti aiuta tantissimo. Quando fai un’ora di danza, anche molto blanda, il cervello fa un’ora di vacanza dai suoi problemi. È impossibile pensare a qualcos’altro in quel momento, perché stai pensando alla musica, ai passi da seguire, a connettere entrambe le cose insieme, a ridere con i compagni di classe e ti dimentichi che hai un problema oncologico”. E aggiunge: “Questo per me è un life saver, ti salva la vita”.
Dance for oncology: le lezioni si adattano alle persone
Come si fa a far parte del progetto? I pazienti possono iscriversi attraverso il sito ufficiale , cercando la scuola più vicina a loro. Dopo un primo contatto con un insegnante formato possono iniziare quando vogliono, senza obblighi di frequenza o durata.
Le lezioni sono gratuite e pensate per adattarsi ai bisogni di chi affronta o ha affrontato un percorso oncologico.
Attualmente sono attive 43 scuole affiliate in Italia, con 200 allievi regolarmente iscritti. Si trovano in diverse città, tra cui Milano, Roma, Napoli, Firenze, Bergamo, Padova e tante altre.
Dance for oncology: fondamentali specchi e sedie
Per il progetto Dance For Oncology, le scuole devono avere spazi accoglienti e sicuri, dotati di specchi e sedie, fondamentali per lavorare sulla consapevolezza del proprio corpo.
La sedia non solo facilita i movimenti per chi ha difficoltà fisiche, ma aiuta anche a ritrovare sicurezza e controllo sul proprio corpo. Lo specchio, che potrebbe sembrare ostile a chi porta cicatrici e cambiamenti fisici, diventa invece uno strumento di rinascita.
Guardarsi mentre si balla permette di rivedersi sotto una luce diversa, non più solo come “malati”, ma come persone in movimento, vive.
Gli insegnanti
Gli insegnanti sono formati direttamente da Carolyn Smith e dal team Dance For Oncology attraverso corsi specifici che comprendono una formazione teorica e pratica, unita anche a nozioni di psicologia e competenze di ascolto empatico.
Insegnanti di danza interessati al progetto, ma anche medici, centri oncologici, strutture sanitarie che vogliono affiliarsi a collaborare al progetto, lo possono fare tramite la sezione “Lavora con noi” del sito.
Lo scopo è quello di contribuire a far crescere la rete di supporto e benessere per i pazienti oncologici. Non manca la possibilità di sostenere anche economicamente il progetto continuando a garantire la gratuità del percorso. Ricordando che Dance For Oncology è un’associazione no profit.
Dance for oncology: non solo donne
Le lezioni accolgono sia donne sia uomini, anche se una partecipazione di maggioranza rimane femminile.
L’aspirazione di Dance For Oncology è quella di accogliere sempre più uomini, perché il ballo fa bene a tutti, indipendentemente dal genere.
Il progetto è aperto a chiunque stia vivendo o abbia vissuto un percorso oncologico e desideri ritrovare benessere attraverso la danza.
Tanto è vero che l’accoglienza è stata entusiasta sia da parte dei pazienti sia dei centri oncologici. Molti allievi raccontano di aver ritrovato la gioia di vivere grazie a questo percorso, che non è solo fisico ma soprattutto umano e sociale.
L’iniziativa disegna un vero e proprio spazio di rinascita, dove il ballo diventa terapia e la condivisione trasforma il percorso oncologico in un’esperienza di vita piena e partecipata.
Dance for oncology: coreografie per tutti
Come si struttura questo percorso di danza? Le lezioni si basano su coreografie semplici e adattabili, pensate per essere accessibili a chiunque, anche a chi ha limitazioni fisiche.
Il percorso si fonda su musica, socializzazione e movimento lento ma costante.
Come sottolinea la professoressa Adriana Bonifacino, oncologa e socia di Dance For Oncology, i benefici sono sia fisici sia psicologici e sociali. E sono scientificamente provati. “Il beneficio non è stato solo effettivamente quello dell’umore o della socializzazione, ma proprio quello di poter contribuire a dismettere gli effetti tossici delle terapie grazie all’attività fisica”. E aggiunge: “Eravamo abituati a vedere il paziente oncologico come una persona sedentaria, passiva, che subiva le terapie. Oggi non è più così”. Rivela: “Ci sono moltissimi studi in proposito, addirittura in chemioterapia neoadiuvante, pertanto con stadi di tumore del seno fino al terzo stadio. Si è fatto un arruolamento di pazienti, chi faceva attività fisica e chi no. E si è visto un netto beneficio, misurabile, anche sugli effetti della tossicità dei farmaci nei pazienti che svolgono regolarmente programmi di esercizio fisico e potenziamento muscolare”.
Il ballo dona (anche) leggerezza mentale
Con il ballo dunque migliora la salute fisica e quella mentale di una persona con patologia oncologica. La danza aiuta il corpo a reagire meglio agli effetti collaterali delle cure, migliora la mobilità, il tono muscolare e la circolazione.
Sul piano mentale, dona leggerezza e spezza il circolo dei pensieri ciclici e della solitudine.
Conclude Bonifacino: “Ritengo che quella di Dance for Oncology sia una progettualità declinabile in tutte le patologie oncologiche e dalla quale i pazienti possono trarre un grande beneficio”.
E Carolyn Smith aggiunge una speranza concreta: “Abbiamo iniziato da poco una ricerca sui benefici del ballo a livello scientifico in collaborazione con l’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli di Roma e non vediamo l’ora di scoprire i risultati”.
Dance for oncology: una testimonianza
Ci piace concludere queste righe con la toccante e significativa testimonianza di Mariarosa, una delle allieve di Dance For Oncology: “Sono in auto e sono commossa, perché sei mesi fa temevo di non poter più ballare. Temevo che la malattia mi avrebbe tolto tutto, anche la gioia di muovermi, di sentirmi viva. E invece, ancora una volta, qualcuno mi ha ridato forza, felicità, grinta. Anche se il ‘mostro’ continua a perseguitarmi, ha fatto in modo di farmi incontrare tutti voi, compagni di viaggio speciali, che ringrazio con tutto il cuore per l’affetto immenso che mi date. Non posso più farne a meno. Grazie a Carolyn per aver creato tutto questo per noi. Sono sicura che, quando saremo ‘vecchiette’, balleremo tutte insieme brindando a questi momenti che vorrei non finissero mai”.
Per saperne di più visita anche il sito dell’iniziativa
Dott.ssa Cinzia D’Agostino per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
Take Home Message
Dance For Oncology, D40, è il primo percorso di ballo per pazienti oncologici. Da un’idea di Carolyn Smith che per prima ha affrontato la malattia, nasce un progetto che va bel oltre la terapia, ma cerca di aiutare le persone colpite da questa patologia ad affrontare il loro percorso anche riscoprendosi. Cinzia D’Agostino ha intervistato per noi la coreografa e la prof.ssa Adriana Bonifacino oncologa