Social Obsession – Siamo Tutti Dipendenti dai Profili in Rete?

Social Obsession - Siamo tutti Dipendenti dai profili in Rete?

Social Media: Ossessione o Connessione?

I social media sono ormai una parte integrante della vita di quasi tutta la popolazione italiana, influenzando profondamente il nostro tempo e le nostre abitudini. Ma quando l’uso si trasforma in vera e propria “social obsession”? E, soprattutto, come se ne esce?

Basta guardarsi intorno in qualunque momento della giornata per rendersi conto di quanto lo smartphone abbia cambiato la nostra quotidianità. È raro trovare qualcuno che, in attesa dal medico, alla fermata dell’autobus, a tavola, a letto o persino in bagno, non stia scorrendo lo schermo del proprio dispositivo per controllare notifiche, messaggi, like, tag e feed. La domanda sorge spontanea: siamo davvero tutti così legati ai nostri profili da poterci definire “malati” di social obsession?

La Fotografia Attuale dell’Italia sui Social

Per comprendere l’ampiezza del fenomeno, è utile analizzare i dati più recenti. Secondo un report di We Are Social e Meltwater del gennaio 2024, la situazione italiana è ancora più marcata rispetto ai dati precedenti.

Oltre 44 milioni di italiani, pari a circa il 74% della popolazione, sono utenti attivi sui social media. Ciò significa che quasi tre quarti dei nostri concittadini, di ogni età, hanno almeno un profilo social. La piattaforma più utilizzata in Italia non è più Facebook, ma WhatsApp, con circa 33 milioni di utenti. A seguire troviamo Instagram (circa 26 milioni), TikTok (circa 18 milioni) e Facebook stesso (circa 16 milioni). L’ampia diffusione e l’enorme quantità di tempo speso su queste piattaforme influenzano inevitabilmente la vita di coloro che, sui social, trascorrono buona parte delle loro giornate.

Lo Studio di Found! sugli Italiani: Un’Analisi Attuale

Un’analisi recente condotta dall’agenzia di comunicazione Found! (aggiornata ai trend attuali) sul rapporto tra italiani e social network rivela dinamiche ancora più intense. Sara Trovato, sociologa e fondatrice della communication agency, commenta i risultati: “Il rischio di questa dipendenza da social network è davvero grande. Il passaggio da un utilizzo misurato, per rimanere in contatto con amici e parenti e trarre vantaggi come creare gruppi o instaurare nuovi legami, a quello ‘iper-connesso’ che porta a vivere online la maggior parte delle giornate, mette seriamente in pericolo il ruolo fondamentale delle relazioni interpersonali e dello scambio diretto del proprio pensiero. Quel confronto faccia a faccia che, con l’intensificarsi dell’evoluzione tecnologica, sta diventando una merce sempre più rara e preziosa nella società contemporanea.”
Ecco i numeri emersi da recenti sondaggi e osservazioni:

  • Circa tre italiani su quattro (75%) dichiarano di non poter rinunciare ai social network.
    Solo il 15% afferma di poterne fare a meno nella giornata, pur utilizzandoli costantemente.
    Un piccolo 10% dichiara di non avere social network e di non voler aprire un profilo.

Per quanto riguarda il tempo trascorso online:

  • Una percentuale significativa di italiani (circa il 35-40%) dichiara di passare fino a 6-8 ore al giorno sui social network, a seconda del giorno della settimana.>
    Ben il 65% degli intervistati rivela di avere come ultima e prima “preoccupazione” il controllo dei social appena prima di addormentarsi e subito dopo il suono della sveglia.
    Tra i più “social obsessed”, quasi il 60% resta connesso tra le 3 e le 5 ore al giorno.
    Per circa il 70%, il primo contatto con i social avviene esattamente al momento del risveglio.
    Per il 20%, l’accesso avviene con l’arrivo sul luogo di lavoro, per verificare i nuovi messaggi.
    Solo un restante 10% aspetta la pausa pranzo o momenti successivi per controllare i propri profili.

Social obsession – Quando ci si deve preoccupare?

La presenza nei social media non crea, di per sé, problemi, se gestita in modo ponderato. Facebook, LinkedIn e affini sono una ricca fonte di informazioni e di spunti umani e professionali. Un utilissimo mezzo per restare in contatto con persone anche lontane. Ma il troppo, come sempre, guasta. Diventando una vera e propria “connossessione”. L’ossessione da connettività. Ecco alcuni dei comportamenti per cui dovremmo iniziare a dire “è ora di disconnettersi”.

  1. Si sente l’esigenza di ‘controllare’ le notifiche in continuazione.
  2. Si prova euforia se si ricevono i ‘Mi piace’, si cade in paranoia se non ne arrivano.
  3. Non si alza mai la testa dal telefono nemmeno per camminare o guidare.
  4. Non si partecipa mai alle discussioni con il partner, in famiglia o tra amici perché ci si isola nel vostro mondo social.
  5. Ci si perde ogni momento importante perché, anziché goderne, lo si condivide.
  6. Ci si sente smarriti in assenza di wi-fi o connessione dati.


Social obsession – Come
guarire?

  1. Darsi dei limiti temporali oltre i quali obbligarsi ad abbandonare i device e il web o scaricare le app, che ci aiutano a tener contro del tempo che passiamo online
  2. Per le brevi uscite, lasciare a casa smartphone e tablet per dedicarsi allo scopo dell’uscita.
  3. Riassaporare il bello di vivere i momenti della giornata, riservando a dopo la condivisione.
  4. Riabituarsi a capire che la tecnologia non è sempre necessaria, ma solo un complemento del quotidiano.
  5. Cercare di separare la vita reale da quella non tangibile del virtuale, comprendendone la diversità.


Se la social obsession è davvero fuori dal proprio controllo, invece, è bene rivolgersi al medico di base, che saprà indirizzare verso la metodologia o lo specialista idonei a risolvere il problema.


Fonti
:
www.vincos.it
www.repubblica.it

Dott.ssa Noemi Matteucci per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata

Take Home Message
Social obsession – I social media sono utilizzati dalla metà della popolazione italiana e sottraggono innumerevole quantità di tempo agli impegni quotidiani. Quand’è che l’uso dei profili in Rete si trasforma in social obsession? E cosa si può fare per uscirne?

Tempo di lettura: 1 minuto e 30 secondi

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio 2025

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