Festeggiamo 100 anni di insulina. Un bel traguardo!
Cento anni dopo la cura innovativa del diabete, grazie all’intuizione dell’uso dell’insulina, di strada ne è stata fatta nella gestione di questa malattia. Oggi il tutto è reso ancora più semplice grazie alla tecnologia che permette l’automonitoraggio glicemico h24 e alla nuova insulina, definita “di seconda generazione”
Una vera e propria epidemia che contraddistingue il nostro mondo, quello occidentale se non altro, ma non solo. L’assistenza alle persone con diabete rappresenta, in tutto il mondo sviluppato, e ormai, anche nei Paesi in via di sviluppo, uno dei principali problemi di organizzazione dei sistemi di tutela della salute.
(Fonte: “Piano sulla malattia diabetica”, Commissione Nazionale Diabete, Ministero della Salute).
Era proprio il 1921 quando da un’improvvisa idea geniale di un uomo nuovo del tutto estraneo alla ricerca accademica, Frederick Grant Banting (1891- 1941), si arrivò alla cura del diabete attraverso l’insulina (Fonte: Museo del diabete). Grant infatti isolò l’insulina dal pancreas di un cane, in un laboratorio di Toronto, in Canada, e dopo i primi esperimenti proprio sui cani, nel 1922, l’insulina venne iniettata nell’uomo, aprendo così la strada alla cura del diabete, di quello di tipo 1 e in alcuni casi in quello di tipo 2.
100 anni di insulina – L’insulina oggi
Oggi l’insulina non viene più estratta dagli animali, ma prodotta in laboratorio con la tecnica del DNA ricombinante da batteri come l’Escherichia Coli. E appartiene a due classi:
– Rapida, che si usa al momento del pasto. Svolge la sua azione in 10/15 minuti dall’iniezione, il suo effetto dura circa 4 ore
– Ad azione ritardo, che si usa tra un pasto e l’altro, per garantire il fabbisogno insulinico durante le ore del digiuno, in special modo quello notturno. Oggi sono in commercio le insuline ritardo di seconda generazione. Garantiscono una durata più lunga del principio attivo e una stabilità maggiore della copertura.
L’importanza della misurazione della glicemia
Si tratta di una conquista recente. Una tappa importante nella storia della malattia. Grazie a particolari sensori è possibile monitorare il diabete 24 ore su 24 (automonitoraggio glicemico), senza neanche più la puntura (pratica che era entrata nella prassi a partire dagli anni 80)
>>> Per un approfondimento: Museo del diabete
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message – 100 anni di insulina
Cento anni dopo la cura innovativa del diabete, grazie all’intuizione dell’uso dell’insulina, di strada ne è stata fatta nella gestione di questa malattia. Oggi il tutto è reso ancora più semplice grazie alla tecnologia che permette l’automonitoraggio glicemico h24 e alla nuova insulina, definita “di seconda generazione”
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