HIV: Il Virus che Non Possiamo Dimenticare. Oggi Si Vive a Lungo e Senza Paura
Nonostante l’HIV non sia più il flagello mediatico degli anni ’90, il virus è ancora una sfida sanitaria globale. La Giornata Mondiale contro l’AIDS, che ricorre il 1° dicembre, ci ricorda che l’attenzione non deve calare. Sebbene l’epidemia sia sotto controllo in molte aree, il virus si sta espandendo in regioni come l’Europa orientale e l’Asia centrale. Anche in Italia, si stimano circa 130.000 persone affette e le nuove diagnosi registrano un trend in aumento, rendendo cruciale la prevenzione.
HIV vs. AIDS: La Rivoluzione della Terapia
È fondamentale ribadire: HIV e AIDS non sono la stessa cosa. Una persona che contrae il virus HIV è sieropositiva, ma grazie ai moderni farmaci antiretrovirali (ART), può prevenire la progressione verso l’AIDS (la fase finale conclamata dell’infezione).
Oggi si vive a lungo e in salute. Le terapie sono così efficaci da garantire un’aspettativa di vita equiparabile alla popolazione generale. Studi recenti mostrano che un ventenne infetto può vivere tranquillamente fino a 66-76 anni.
Il primo passo dopo un contagio o un rapporto a rischio è parlarne subito con il medico e iniziare immediatamente il trattamento.
U=U: Il Principio che Cambia la Vita delle Persone con AIDS
Un traguardo scientifico fondamentale è il principio U=U (Undetectable = Untransmittable, ovvero Non rilevabile = Non trasmissibile).
Assumere la terapia seguendo lo schema prescritto consente di ridurre la quantità di virus nel sangue fino a renderlo non rilevabile dai test di laboratorio. Questo significa che la persona con carica virale stabilmente soppressa non può trasmettere il virus ad altri. Come osserva l’Infettivologa Viviana Rizzo, U=U è uno strumento potentissimo di salute pubblica e di destigmatizzazione, permettendo di vivere pienamente relazioni sociali e personali.
Le Nuove Esigenze: Oltre il Virus
Con l’aumentare dell’aspettativa di vita, le esigenze delle persone con HIV sono cambiate. L’obiettivo non è più solo sopprimere il virus, ma garantire una buona qualità di vita nel lungo termine, gestendo le comorbilità legate all’età e all’infiammazione cronica. L’Infettivologo Davide Moschese sottolinea che trattare l’HIV oggi significa prendersi cura della persona nella sua totalità, garantendo un percorso terapeutico su misura che pone il paziente al centro.
Aids Prevenzione e Test: Agire con Consapevolezza
L’HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti (sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno). Nelle donne, il rischio è maggiore a causa della permanenza del fluido seminale infetto.
L’arma vincente, non essendoci ancora una cura definitiva, resta la prevenzione. Il miglior alleato è sempre il profilattico, che difende anche da molte altre malattie sessualmente trasmissibili. Per le donne, esiste il profilattico femminile (Femidom), che offre la gestione della protezione.
Non si trasmette con contatti quotidiani, abbracci, baci, lacrime o punture di zanzare.
Da qualche anno ci sono anche farmaci PrEP come Truvada che hanno la capacità di rendere temporaneamente immuni all’infezione e che vengono usati in alcune condizioni particolari.
Il Test: Conoscere è Potere Oggi si calcola che oltre il 50% dei sieropositivi sia inconsapevole. Per sapere con certezza se si ha l’HIV, il metodo più sicuro è il test del sangue. Farlo è sempre più facile, grazie alla possibilità di acquistare l’auto-test in farmacia per un risultato in 15 minuti (costo circa 20 €). Se si pensa di aver avuto rapporti a rischio, fare il test è un atto di responsabilità.
In questi giorni è partita la campagna promossa da Gilead Choose You un’importante campagna per la prevenzione e la consapevolezza
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Take Home Message
L’HIV, pur avendo perso la risonanza allarmistica che lo caratterizzava negli anni Novanta, rappresenta tuttora un rilevante problema di salute mondiale. L’appuntamento con la Giornata Mondiale contro l’AIDS, fissata per il 1° dicembre, serve a ribadire che la vigilanza deve restare alta. Sebbene si osservi un contenimento dell’epidemia in diverse zone, il contagio sta purtroppo aumentando in aree come l’Europa orientale e l’Asia centrale. Anche nel nostro Paese, le stime indicano circa 130.000 persone che convivono con il virus, con un trend crescente di nuove diagnosi, il che sottolinea l’urgenza di intensificare gli sforzi per la prevenzione.


























