Benching: Una situazione diffusa e che fa soffrire tanto…anzi tantissimo la vittima
Benching: avere una vita sentimentale appagante è un desiderio comune a molti, a qualsiasi età. Anzi, nella maggior parte dei casi anche chi sostiene di non averne bisogno e di non avere intenzione di conoscere qualcuno potrebbe farlo anche per difendere se stesso, magari perché reduce da un’esperienza finita male e non ancora del tutto dimenticata. Mettersi alle spalle il passato non è infatti mai semplice, può esserci il timore di soffrire ancora ed è difficile da scacciare del tutto dalla mente.
Per molti di noi riuscire a trovare una persona che sia davvero speciale permette di sentirsi più completi a 360 gradi, consente di affrontare con maggiore gioia e serenità le giornate, dando il meglio di sé anche nei rapporti che possono esserci con amici e familiari, oltre a essere una molla in più per dare il massimo anche in ambito professionale. Nonostante tutto, la possibilità di andare incontro a una relazione che non rende del tutto soddisfacente non può essere esclusa del tutto, come è il caso di chi incorre in quello che viene definito “benching”, una situazione che nella società attuale è purtroppo diffusa e che può far stare davvero male, al punto tale da segnare a lungo.
Che cos’è il benching: perché fa stare male e caratteristiche tipiche
Il termine “benching” in rifermento a quello che può accadere nelle relazioni sentimentali potrebbe non essere noto a tutti, ma si tratta purtroppo di un modo di agire che hanno sperimentato in tanti, anche senza saperlo. La definizione è stata coniata prendendo spunto dalla parola inglese “bench”, che significa “panchina” e che indica quei rapporti in cui una persona tiene in panchina un’altra persona, paragonando quindi questo modo di agire a quello che accade nello sport, quando si siede in panchina in attesa di entrare al posto del atleta titolare.
Come è facile immaginare, se si è innamorati subire questo tipo di situazione può generare non poca sofferenza, visto che la persona per cui si prova un sentimento forte non ci considera come una priorità, ma si sente in diritto di prenderci in considerazione solo quando vuole o nella modalità che le fa più comodo.
Si resta così sospesi in costante attesa, sentendosi impegnato pur senza considerarsi in coppia a tutti gli effetti, ma con la speranza che il partner possa trovare un momento per vedersi e comportarsi come fanno due innamorati. Il legame non arriva a crescere in maniera graduale, né costante, come dovrebbe avvenire, ma nemmeno si interrompe del tutto, così da portare “chi è in panchina” ad augurarsi che questo possa essere solo un intoppo temporaneo.
Una situazione che ci fa vivere sospesi e spesso infelici
Essere innamorati porta però la vittima di benching a guardare sempre in modo favorevole quello che lui/lei considera un partner a tutti gli effetti. Si crede in casi simili che l’altro/a provi un reale sentimento, ma che fatichi a impegnarsi del tutto magari perché scottato da passate esperienze negative, anche se spesso la realtà è diversa e davvero amara.
In realtà il “bencher”, ovvero la persona che pratica il benching, finisce per guardarsi attorno e non precludersi del tutto la possibilità di conoscere, anche in maniera più intima, un’altra persona, visto che non si considera impegnato.
Chi mette in atto il benching tende a essere pienamente consapevole di quello che sta facendo e gestisce ogni aspetto del rapporto a suo completo piacimento. Ci sono infatti dei momenti in cui è disponibile nei confronti del partner, a cui dà tutte le attenzioni possibili, per poi arrivare a sparire in altri, senza rispondere a messaggi e chiamate, anche per giorni. Spesso il bencher è un maestro dell’arte della manipolazione. Nella fase in cui avviene la “sparizione” si sente comunque autorizzato a farlo, non avendo mai fatto promesse all’altra persona. Anzi, se questa dovesse fare presente il suo disagio non avrebbe alcuna remora nel replicare e nel sostenere di non avere commesso alcun errore.
Trasparenza e onestà non fanno parte della condotta del bencher
Nonostante lui o lei siano convinti del contrario non essendosi mai sbilanciato con la persona con cui si sta rapportando. La vittima di benching, dal canto suo, può arrivare a stare davvero male, finendo per riscontrare fasi, anche lunghe, di ansia e depressione.
I segnali tipici del benching
Non è così impossibile riconoscere se si sta vivendo una relazione caratterizzata dal benching. In casi simili la persona con cui si ha un rapporto tende a essere scostante, sia nelle comunicazioni sia negli incontri, in alcuni casi può anche rendersi disponibile per vedersi, ma si tira indietro all’ultimo, incurante della reazione che questo può generare.
L’incostanza è una caratteristica tipica, ci sono dei frangenti in cui sembra avere un forte interesse per il partner, in altre meno se non nullo, ma certamente non ha alcun desiderio a pensare a un futuro insieme. Se si prova a chiarire le cose, tende a tirarsi indietro, a conferma di come il pensiero sia rivolto ad altro.
Spesso si registra poi un’atra situazione spiacevole da sopportare e che può provocare non poco dolore: il bencher non si fa grandi problemi a nominare altre persone, parlando esplicitamente di incontri, anche intimi, con loro, convinto sia lecito affrontare l’argomento, non avendo mai fatto promesse all’altro/a. Anzi, in alcuni casi l’intimità di cui parla non è nemmeno reale, ma questo dimostra come il coinvolgimento per il partner sia scarso.
Come superare il benching e tornare a stare bene
Essere vittima di benching avere conseguenze da non sottovalutare e può far pensare di non essere meritevoli di un amore sincero e completo, che permetta di essere sereni. Superare questa fase è comunque possibile, dandosi tutto il tempo necessario, senza avere il timore di sfogarsi con le persone care se si sente il bisogno di farlo.
Non può che essere importante ammettere di essere al centro di una situazione di questo tipo, riconoscendo i tratti ambigui e scostanti che hanno caratterizzato troppo spesso il comportamento della persona che si ama, segno evidente di non essere ricambiati. Fatto questo, è fondamentale, anche se difficile, non chiudersi in se stessi. Si dovrebbe scegliere con cura a chi fare le proprie confidenze, puntando su qualcuno che non giudichi in modo negativo l’accaduto.
La soluzione è sempre nel guardare dentro di noi
Dobbiamo chiederci che senso abbia accettare una relazione che ci soddisfa colo in parte e che troppo spesso porta a sentirsi come sul filo di un cornicione, in attesa di un gesto o di una parola che fa sentire apprezzati. E’poi necessario compiere il passo che può essere più difficile ma necessario, ovvero allontanarsi dal bencher, così da proteggere finalmente se stessi e la propria salute mentale. Inizialmente ci si può certamente sentire persi e avvertire la mancanza anche delle piccole cose, come l’invio di un messaggio, una telefonata o l’organizzazione di un incontro, ma ben presto si capirà quanto questa scelta possa essere benefica.
Se necessario, può essere utile chiedere aiuto a uno psicoterapeuta, grazie a cui si potrà analizzare il rapporto nel dettaglio, cercando di comprendere cosa abbia portato ad accettare il benching, per poi capire come quello che si credeva amore non potesse essere definito tale.
Dott.ssa Ilaria Macchi giornalista per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
Tra le fonti di questo articolo
Take Home Message
Le dinamiche che possono innescarsi in una relazione sentimentale sono diverse, non tutte positive. Tra queste una delle più diffuse è il benching, che può essere subdola da riconoscere, ma che può generare fortissima sofferenza.