Menopausa e Lavoro: Ancora Tante Incognite

Menopausa e Lavoro

Menopausa e Lavoro: per molte donne entrare in menopausa significa dover affrontare un rapporto burrascoso con il lavoro che spesso le fa andare in tilt cancellando successi professionali e mettendole all’angolo. Cosa si fa oggi per affrontare il problema? O meglio: lo si sta affrontando davvero? Facciamo il punto

Menopausa e lavoro: per ogni donna un approccio diverso

È ancora pieno di incognite il rapporto tra menopausa e lavoro. Un rapporto non facile, come ha anche ben evidenziato la recente survey di vediamocichiara.

In ogni donna la menopausa si fa sentire in modo diverso, con sintomi più o meno evidenti e/o dolorosi, spesso però di tale intensità da mettere letteralmente e praticamente ko. E molte volte si tratta di condizioni che mandano in tilt il lavoro.

Se la Menopausa compromette il rendimento professionale

Poca concentrazione, stanchezza, insonnia, vampate di calore, una generalizzata compromissione del rendimento della propria attività, tanto amata e magari a una svolta chiave per un avanzamento di carriera. Del resto, non sono poche le donne in menopausa o attorno agli anta, ad aver raggiunto posizioni ragguardevoli ottenute con forza, determinazione, fatica.

Di questi disturbi con i colleghi non si parla, forse lo si fa con qualche donna, la vergogna di essere considerata “vecchia” o, peggio, “malata”, fa tacere, sperando che tutto passi al più presto.

Sicuramente non c’è comunicazione con il datore di lavoro, cui dare una spiegazione del perché l’attività presenta più periodi di stasi che di progresso.

Menopausa e lavoro: le aziende possono fare qualcosa

Eppure, le aziende potrebbero rendere meno difficile il rapporto delle “loro” donne in menopausa con il lavoro. Si tratta del resto di dipendenti che hanno ben dimostrato di saperci fare, di avere tanta energia e competenza da mettere a disposizione. Che certo non può subire una frenata o peggio uno stop, arrivando persino alle dimissioni, perdendo esperienze e professionalità.

I dati sottolineano che le donne in età da menopausa rappresentano l’11% della forza lavoro dei Paesi del G7. Federfarma parla di una platea di circa 17 milioni di donne tra perimenopausa e menopausa.

Dunque: fare a meno del loro contributo? Non concepibile.

Ambienti di lavoro amici della Menopausa

La menopausa non deve entrare in lotta con il lavoro.

Se le donne cercano di trovare nuova armonia nel proprio corpo e nella propria mente, anche le aziende possono “ascoltarle”, per non perdere quel “patrimonio” umano e professionale che esse rappresentano.

Come? Iniziative apparentemente piccole ma di grande impatto: permettere orari flessibili, favorire lo smart working, avere la possibilità di postazioni con finestre o dispositivi per regolare la temperatura quando le vampate prendono il sopravvento, essere vicino alle toilette.

Predisporre insomma ambienti di lavoro amici della menopausa, menopause-friendly, come dicono fuori Italia, dove di questo argomento se ne discute da tempo.

Su questo versante punta molto la Menopause Society, organizzazione americana che ha messo a punto una lista di suggerimenti da girare ai datori di lavoro con il programma Make Menopause Work. Si tratta cioè di disegnare politiche aziendali a supporto di donne in perimenopausa, premenopausa e menopausa, per “trattenere i talenti e promuovere il benessere di tutti”. E partendo dalla constatazione che i sintomi della menopausa non supportati fanno aumentare i costi sanitari per le aziende. Cui si aggiungono le risorse economiche perse per giornate lavorative non effettuate e la produttività ridotta.

Per la Mayo Clinic Center for Women’s Health, solo negli Stati Uniti, le donne in menopausa allontanate dal posto del lavoro determinano una perdita annuale di circa 1.8 miliardi di dollari.

Non nascondere i problemi della Menopausa sul Lavoro

Tra le tante soluzioni indicate dalla Menopause Society, fortemente auspicabili incontri con colleghe e colleghi di ogni età per parlare anche di menopausa, scalzandola da una panoramica di imbarazzi e pregiudizi, che non hanno nulla a che spartire con il valore della lavoratrice in questa fase naturale di vita.

Impariamo a parlare di Menopausa senza tabù

Laura Deni, Communications Manager Italy, Essity (impegnata nel settore dell’igiene e della salute, tra i cui brand ci sono Tena e Nuvenia), parla delle iniziative che la sua azienda mette in campo sull’argomento menopausa, assieme ad altri temi DEI (ovvero Diversity, Equity & Inclusion).

In primo piano, rivela Deni, “indirizzate a una cultura inclusiva e di supporto e per stimolare il dialogo, ci sono le ‘Courageous Conversations’, le ‘Conversazioni Coraggiose’. Guidati da facilitatori interni, su base volontaria e formati ad hoc, questi incontri”, spiega la manager, “affrontano argomenti sensibili quali mestruazioni, incontinenza e appunto menopausa. Il fine è quello di promuovere una cultura aziendale aperta ed improntata a sensibilizzare le persone e superare tabù, stereotipi e pregiudizi a partire dall’ambiente di lavoro”.

E aggiunge: “Questi momenti di confronto e di dialogo, tra colleghi a tutti i livelli, mirano a creare un ambiente di lavoro accogliente, dove ognuno si può sentire libero di parlare apertamente delle proprie condizioni e necessità, confidando nell’ascolto e nel supporto”. Rispetto ed inclusione anche se in Italia manca ancora una normativa specifica a tutela delle lavoratrici in menopausa. Ma intanto questa azienda può essere presa come riferimento e dà un’indicazione: si può sostenere la donna in menopausa che lavora.

Workplace Menopause leave, dibattito ancora non centrale

Nel 2023 la stessa Essity ha condotto una ricerca sulla menopausa, un grande studio internazionale intervistando 16.000 persone in 11 paesi, incluso il nostro. Uno dei dati più rilevanti della ricerca è stato quello relativo al 61% delle intervistate, per le quali le donne lavoratrici in menopausa hanno diritto ad ottenere permessi retribuiti, se necessario.

Infatti il dibattito sul “Workplace Menopause Leave” (il congedo per menopausa sul posto di lavoro) si fa serrato ma non è ancora al centro dell’interesse pubblico in Italia.

Congedo da Menopausa: un’utopia (per il momento)

Eppure, non è un’utopia o un sogno pensare a un “congedo” legato alla menopausa.

Una pausa che non screditi la competenza accumulata in tanti anni. Certo, è difficile: qualche anno fa nel nostro Parlamento è stato presentato un disegno di legge relativo a un altro congedo, quello mestruale, ulteriore periodo terribile per tante donne. Nulla di fatto.
Ora una luce arriva dalle potenzialità dell’intergruppo parlamentare sulla menopausa, pochi mesi di vita e tante aspettative. Fondamentale è continuare a parlare delle problematiche della menopausa, in tutte le sue declinazioni ovviamente, ma tanto più sul luogo di lavoro, non nasconderle e vergognarsene.

 

Cinzia D Agostino - Giornalista Redazione VediamociChiaraDott.ssa Cinzia D’Agostino per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata

 

 

Take Home Message

Menopausa e Lavoro: un tema cruciale per molte donne che con l’entrata in menopausa si trovano ad affrontare un rapporto complicato, se non burrascoso, con il lavoro. La brain fog, l’insonnia, gli sbalzi d’umore e altri disturbi possono farle andare in tilt cancellando successi professionali e mettendole all’angolo. Cosa si fa oggi per affrontare il problema? A che punto siamo con il congedo per menopausa?

 

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio 2025

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4 risposte

  1. Il congedo per i giorni difficili in menopausa forse è esagerato, ma dei giorni di smart in più non guasterebbero di certo!

    1. Dipende dalla sintomatologia…molte di noi riescono a gestirla con l’aiuto di farmaci e integratori, ma per altre la situazione è complessa. Speriamo che il nostro Paese sia all’avanguardia sotto questo profilo

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