L’Arte della Manipolazione e il desiderio di essere riconosciuti
L’arte della manipolazione è un’arte finissima si impara fin da bambini già nella prima infanzia. È possibile che in giovanissima età sia un atteggiamento inconsapevole, un apprendimento del tipo azione-reazione e una volta collaudato diventa automatico anche se, in età adulta può essere agito con una certa consapevolezza.
I due aspetti dell’Arte della Manipolazione
Ci sono almeno due aspetti della manipolazione che la rendono uno strumento potentissimo e al tempo stesso dannoso. Il primo è che è strettamente collegata alla capacità di intercettare l’insicurezza e la fragilità negli altri, l’altro è che dà purtroppo, una grande sensazione di potere. Di fatto, una delle applicazioni più abusate e di successo della manipolazione è sul senso di colpa. Faccio in modo che tu ti senta in colpa o manchevole perché io ho fatto qualcosa per te.
La mamma che lavora subisce, purtroppo ancora oggi, le pressioni sociali per la sua assenza da casa, reproba perché abbandona i suoi piccoli mentre è alla ricerca della propria affermazione. Allora che fa? Cerca di aumentare la sua presenza, attraverso le chat di genitori, le riunioni on line, le gite in ambiti dove solo 30 anni fa era impensabile la presenza dei genitori. Ma è una presenza vuota, senza spessore, fatta di chiacchiere e di competizione con chi fa di più e meglio. I bambini fanno i bambini e subiscono questa invadenza approfittandosene e tiranneggiando le mamme in un circo manipolativo senza via di uscita.
Ma l’aspetto più detraente è, appunto, l’apprendimento che la manipolazione sia una scorciatoia per ottenere ciò che si vuole senza dirlo apertamente. Così i bambini di oggi, da adulti, sapranno perfettamente come mettere in atto quegli apprendimenti nelle relazioni intime o professionali.
L’Arte della Manipolazione – Molte relazioni sono costruite su basi manipolative in un equilibrio precario che funziona solo perché nessuno ha il coraggio di spezzare lo schema.
Michela è sposata con un uomo così assorbito dalla sua carriera ma soprattutto da se stesso, che si dimentica di interessarsi ai successi o insuccessi di lei. Un giorno, stanca e frustrata, lei decide di affrontare il tema mostrando evidenze della solitudine, che avverte, in questo cammino che avrebbe voluto fare insieme a lui. La risposta di lui è meravigliosamente, scandalosamente e magistralmente un’opera d’arte di vera manipolazione:
“Accidenti, davvero, hai proprio bisogno di attenzioni.”
Insomma, la “colpa” la “mancanza” è di lei che non è sufficientemente solida. È Michela ad essere sbagliata, a non essere autonoma nei suoi bisogni di relazione.
Standing ovation, un colpo da maestro, imparato, a sua volta, probabilmente in altre relazioni familiari, amicali o sentimentali in cui ha dovuto, per sopravvivenza, asfaltare per non essere asfaltato, per farsi spazio e guadagnare, agli occhi del mondo, ma anche di se stesso, quel po’ di autostima che culturalmente e socialmente viene richiesta.
Questo esempio non è isolato, accade in ogni tipo di relazione anche professionale perché è la fragilità a lasciare aperte le porte alla manipolazione.
L’Arte della Manipolazione – La vera scoperta non è, però, che se riconosco questi atteggiamenti ricorrenti riesco a difendermi pianificando contromosse denigranti o oltraggianti.
La verità è che non servirebbe perché, spesso, anzi sempre, i comportamenti manipolativi sono inconsapevoli e un contrattacco genererebbe solo conflitto.
La rivelazione, piuttosto, risiede nella scoperta che per emanciparsi dai manipolatori professionisti, occorre comprendere che sono loro i più fragili, sono loro che hanno bisogno di ricorrere al ricatto morale, psicologico e materiale per mantenere sottomesse le loro prede.
Sono, per esempio, le persone estremamente generose che danno tanto perché, non avendo il coraggio di chiedere, vogliono circondarsi di debitori morali. Questo significa anche, che non pensano di meritare nulla e innescano uno schema, incosciente, del tipo, io non merito il suo amore o attenzione, allora do quanto più posso così, poi sarà costretto/a a riconoscermelo e a contraccambiare.
“Con tutto quello che ho fatto per te!”
Oppure, sono, quelle persone estremamente avare che non danno nulla al fine di creare, attraverso la carenza, un sentimento di amore immeritato per inadeguatezza. Ancora una volta lo schema può essere inconsapevole: i miei confini sono limitati, devo espandermi per affermarmi, se dò agli altri perdo, se tengo per me vinco e riesco a prendere spazio. Devo considerare l’altro meno di me.
“Non posso darti di più perché non sei abbastanza”
Si tratta di narrazioni personali distorte e disfunzionali ma difficilissime da smontare.
Sia chiaro, questi, sono solo due contesti di esempio, ma questi paradigmi possono essere applicati in vari altri ambiti in cui la manipolazione si può applicare con un discreto successo.
L’Arte della Manipolazione – I manipolatori non sono in pace con se stessi e hanno bisogno del riscontro esterno, in un senso o nell’altro, per giustificare la loro esistenza, per affermare il loro potere.
“Io esisto solo se ci sei tu che mi permetti di dimostrarlo.” Che, in realtà si potrebbe leggere come: “Ho bisogno di te altrimenti non sono nessuno”.
Un bel cambio di prospettiva.
Non posso, però concludere questa mia riflessione con l’ultima e devastante scoperta che una dose di tutto questo è appresa e incastonata in ognuno di noi, nessuno è immune, né come vittima né come carnefice e già esserne coscienti è un grande passo in avanti.
Dott.ssa Alessandra Bitelli Trainer & Coach per Redazione VediamociChiara ©️ riproduzione riservata
Puoi contattare direttamente la dott.ssa Alessandra Bitelli scrivendo a alessandra.bitelli@coach4change.it
Take Home Message
Siamo un po’ tutti manipolatori e contemporaneamente vittime di chi ci manipola, nessuno è immune, né come vittima né come carnefice. Conoscerne i meccanismi ed esserne coscienti è un grande passo in avanti
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4 risposte
Lo facciamo tutti..da bambini per ottenere l’amore die nostri genitori e da genitori quando cerchiamo di convincere i nostri bambini a fare quello che dovrebbero ❤️
Hai ragione…l’arte della manipolazione è insita in ognuno di noi. Ma qui il tema è un po’ più complesso e riguarda soprattutto i rapporti un po’ “sbilanciati”, come purtroppo ce ne sono tanti
Chi di noi non è stato mai manipolato e non ha mai manipolato qualcuno? Temo sia insito nella natura umana.
Temo che tu abbia ragione…lo facciamo un po tutti, alle volte anche per il bene dell’altro, ma ci sono persone che passano il limite, e riconoscerle è già un buon punto di partenza