Sul tema abbiamo fatto qualche domanda al prof. Paolo Usai, Gastroenterologo e Segretario Nazionale AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri). Ecco le sue risposte in questa mini intervista
Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: Buongiorno da Maria Luisa Barbarulo nello spazio social di VediamociChiara e Men’sLife. Oggi è con vero piacere che do il benvenuto al Dottor Paolo Usai. Buongiorno Dottore Usai.
Dott. Paolo Usai: Buongiorno e grazie per l’invito, è molto gradito.
Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: e buongiorno a tutti coloro che ci seguono. Ho invitato qui il Dottor Usai, che è un gastroenterologo e segretario nazionale dell’AIGO, l’associazione italiana dei gastroenterologi ospedalieri, per parlare di un problema che purtroppo ogni tanto ci colpisce proprio mentre siamo in vacanza, ovvero, la diarrea del viaggiatore. E quindi Dottor Usai la prima domanda che le voglio fare è: che cos’è che causa la diarrea del viaggiatore?
Dott.Usai: è di fatto un’infezione che può essere più frequentemente di batteri ma anche dei virus o dei parassiti. È un’autentica infezione che può dare oltre alla diarrea anche dei segni di infezione come febbre e spossatezza ed è, soprattutto, una manifestazione improvvisa e acuta legata a qualcosa che accade in genere durante il viaggio.
Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: certo quindi immagino che sia connessa a qualcosa che abbiamo mangiare che magari non aveva le caratteristiche giuste. La diarrea del viaggiatore è qualcosa che in qualche modo siamo più a rischio di contrarla in alcuni Paesi piuttosto che in altri?
Dott. Paolo Usai: sicuramente si. Possiamo sapere già a priori che andare in alcuni Paesi, per esempio in regioni vicino ai tropici, in Paesi in via di sviluppo o anche in alcune zone del sud America o nell’’est asiatico dove in genere ci sono delle misure igieniche meno presenti rispetto ai Paesi Occidentali, dove vi è anche un controllo sanitario decisamente diverso dal nostro, c’è il rischio di incorrere in queste infezioni anche semplicemente bevendo da un rubinetto dell’acqua apparentemente potabile (più frequente), oppure cibi contaminati crudi come verdura e frutta che possono essere contaminati da dei geni che poi genereranno questa sintomatologia.
Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: quindi sicuramente è più frequente in Paesi diversi dal nostro.
Dott. Paolo Usai: certamente, nel nostro Paese è molto difficile. Ci sono stati degli episodi anche in Italia in cui ci sono stati lutti ed epidemie di colera con un meccanismo di quel tipo, ma da allora non è successo mai più niente. Fuori dal nostro Paese, nelle regioni che dicevo, i locali sono sicuramente già immunizzati e quindi loro non incorrono in nulla anche se bevono l’acqua del rubinetto o aggiungono del ghiaccio in una bevanda, ma noi che non abbiamo quel tipo di preparazione immunitaria a quel tipo di infezione rischiamo anche con un semplice bicchiere d’acqua di avere una sintomatologia acuta e anche con una brevissima incubazione.
Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: a questo punto cosa possiamo fare per prevenirla? Anche se dura magari pochissimi giorni, comunque una persona ha anche pochi giorni di vacanza e quindi passarli così sicuramente non è gradevole.
Dott. Paolo Usai: queste sono delle regole di base che una persona deve sapere prima di partire, nel senso che, se uno va in questi Paesi deve evitare assolutamente di bere l’acqua del rubinetto, deve evitare di aggiungere il ghiaccio (anche in un bar) e quindi deve preferire l’acqua imbottigliata, non deve assolutamente mangiare frutta e verdura a meno che non venga lavata e disinfettata così come anche qualsiasi tipo di cibo crudo. Il cibo cotto non da alcun tipo di rischio alla persona che lo ingerisce. Quindi le misure sono legate principalmente al fatto di evitare l’acqua corrente e il cibo crudo.
Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: se qualcuno di noi infrange queste regole, magari anche inavvertitamente, come diceva lei, mettendo del ghiaccio nell’acqua non pensando che anche il ghiaccio possa essere contaminato, cosa possiamo fare? Come possiamo risolvere questo tipo di problema?
Dott. Paolo Usai: quando purtroppo il tutto si è già innescato e la sintomatologia è presente non è possibile bloccarla nel senso che quel decorso va atteso nel suo divenire (che può essere anche di un paio di giorni). Non è possibile bloccarlo nè vanno usati degli antidiarroici perché in quel caso il farmaco che blocca la diarrea può essere controproducente. L’attenzione maggiore c’è soprattutto nel recuperare quei liquidi e quella situazione di disidratazione che è il principale rischio che si può correre con la diarrea. Bisogna bere tanta acqua imbottigliata per poter recuperare questi liquidi. Alcune persone possono essere più a rischio, soprattutto i neonati o le persone particolarmente anziane oppure cardiopatici, in cui ovviamente anche una banale infezione, che infondo al di là del fastidio non fa correre particolari pericoli, può essere un’infezione pericolosa e in quel caso bisogna stare attenti alla disidratazione.
Dott.ssa Maria Luisa Barbarulo: benissimo Dottor Usai, la ringrazio per essere stato qui con noi su VediamociChiara e MensLife e spero di poterla intervistare nuovamente su altri argomenti. Saluto tutti i nostri amici che sono stati con noi e ci vediamo alla prossima. Ciao a tutti.
Dott. Paolo Usai: grazie buona giornata e buona serata. Arrivederci.
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message – Diarrea del viaggiatore
Sul tema della diarrea del viaggiatore, abbiamo fatto qualche domanda al prof. Paolo Usai, Gastroenterologo e Segretario Nazionale AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri) Leggi le sue risposte in questa mini intervista.
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Ultimo aggiornamento: 13 luglio 2022
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