Il Cuore Matto

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Ho vari tatuaggi su tutto il corpo, mi piacciono.Il cuore mattoRicordo che da bambina invece di disegnare sui fogli mi dipingevo le gambe e le braccia. Una volta persino la faccia. Quella roba non veniva più via e mia madre uscì fuori di testa.

Per punizione mi mandò a scuola in quel modo, pensando che avrei imparato la lezione. Io, invece, me la godevo, andavo in giro per i corridoi a testa alta, perché mi sentivo splendida e la lezione non l’ho mai imparata.

Il primo tatuaggio sono andata a farmelo di nascosto, a sedici anni. Non avevo nemmeno i soldi, ma la mia amica mi portò da uno che conosceva lei, col quale aveva una tresca, credo.

Quando mia madre l’ha scoperto m’ha proibito di uscire di casa. Mi portava a scuola e mi andava a prendere. Questa storia è durata quattro giorni, poi sono scappata. Una notte ho dormito per strada e poi qualche giorno in un centro sociale occupato.

Quando sono tornata a casa avevo un altro tatuaggio, più grande. Decisi che se mia madre non mi avesse fatto entrare me ne sarei andata per sempre. Lei, invece, è stata zitta, ma ha pianto per un mese intero. Ha fatto venire a casa pure una specie di prete, lascia perdere.

Se ci ripenso. Madonna mia, povera donna, quante gliene ho combinate! Non le ho mai dato un attimo di tregua.

Poi sai com’è la vita, no? Ti fa sbattere il muso quando meno te l’aspetti.

Quando sono uscita dall’ospedale mi sono fatta tatuare un Cupido sul petto. Vuole dire che l’Amore è più forte di tutti gli altri piaceri dell’essere umano, come nel quadro del Caravaggio. L’amore mi ha ridato la vita.

E non so se è perché dentro di me adesso batte il cuore di una persona sconosciuta, ma io davvero non sono più quella di una volta.

Non è questione di essere migliori o peggiori. È come percepire la vita in modo diverso. La mia vita esiste per l’atto d’amore di qualcuno e io, allo stesso modo, provo per quel pezzetto del suo corpo un amore sconfinato. Sapere che lo proteggo dentro di me mi fa stare bene.

È l’unico modo che ho per ringraziare questo angelo che mi ha salvata.

Ho comprato uno di quei cosi che i dottori usano per sentirti dentro. Mi metto lì e lo ascolto che batte forte. Lo faccio ascoltare anche a mia madre e poi piangiamo come due bambine.

Santa donna. Non mi ha lasciata sola mai un momento. Io morivo di paura e lei mi stringeva ancora più forte. Poteva dire, “Vedi, questo è per tutto quello che m’hai fatto patire”.

E invece no. Mi diceva che sarebbe andato tutto bene perché mi amava più della sua stessa vita.

Ti dico un segreto. Anche lei si è fatta un tatuaggio. Siamo andate insieme e mentre glielo facevano mi guardava negli occhi e mi stringeva la mano forte forte.

 

Milena Martin per Redazione VediamociChiara
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