Gruppi di aiuto, supporto concreto per gli uomini che hanno avuto il tumore al prostata. Perché si guarisce anche con la terapia della parola e della condivisione
Tra le qualità dei nostri compagni – amici, mariti, fratelli – la facilità a parlare, ad aprirsi, non è di certo tra le più diffuse. Se poi l’argomento è la paura legata ad una malattia, soprattutto se considerata uno stigma sociale, come può essere il tumore alla prostata, beh, allora è davvero difficile che si confidino, parliamo. Ma ci sono delle felici eccezioni.
«Ora sto bene, ma quando sai di avere un tumore…»
Racconta uno di loro che «il tumore alla prostata non è come il tumore al seno, che modifica l’aspetto femminile, ma non la capacità amatoria». Quello che rende il tumore alla prostata ancora più odioso per gli uomini, è proprio questo aspetto che lo lega non solo all’incontinenza, imbarazzanti, quanto alle disfunzioni sessuali, fortemente avvilenti in un uomo. Anche per questo è importante parlarne!
La forza del gruppo di auto-aiuto
Ogni venerdì da Europa Uomo, a Milano, prende vita un luogo riservato ai pazienti (e ai loro familiari) colpiti da tumore della prostata. L’intento è quello di far luce sulla malattia e scacciare i tabù che circondano le malattie che colpiscono questa ghiandola così importante per la salute sessuale dell’uomo.
L’atmosfera è più simile a quella che potreste incontrare entrando in un bar, uno dei luoghi preferiti dagli uomini per scambi socio-culturali. Solo che invece di esaltare le proprie prestazioni sessuali (su modello del latin lover), o quelle della loro squadra di calcio preferita, qui parlano di incontinenza, disfunzioni sessuali, impotenza, pillole e mezzi per ripristinare l’erezione. Seduti tra loro, anche lo psicologo e l’oncologo.
Una risorsa in più rispetto all’informazione medica
Questi gruppi di auto-aiuto sono nati nel 2008, grazie al supporto concreto della European School of Oncology e all’interno del “Programma Prostata” dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano; sono visti e vissuti come una risorsa in più rispetto all’informazione medica. Come afferma Enrico Lombardi, psicologo, specializzato in psicologia clinica con esperienza sul campo all’Istituto dei Tumori di Milano, che li guida: «Sono gruppi di mutuo aiuto perché permettono loro di condividere esperienze simili con punti di vista alternativi. Per loro, una risorsa in più rispetto all’informazione medica».
Redazione VediamociChiara
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Fonte: Fondazione Veronesi
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Take Home Message
Prevenzione, diagnosi e cura, per tutte le malattie, compreso il tumore alla prostata, ma anche gruppi di auto-aiuto, come quelli istituiti nel 2008 a Milano, grazie al supporto di European School of Oncology, utili per condividere le esperienze più delicate, anche quelle che interessano la sfera sessuale, supervisionati oltre che dall’oncologo anche da un psicologo esperto.
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