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Il Lattobacillo Crispatus Contro l’Atrofia Vaginale

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Il Lattobacillo Crispatus Contro l'Atrofia Vaginale

Il microbiota vaginale come grande alleato della salute intima femminile

Le donne in menopausa sono 300 milioni. Quante, tra tutte, hanno la fortuna di incontrare un medico/ginecologo sensibile all’argomento dell’atrofia vaginale? Quante sono capaci di parlarne senza problemi? Spendiamo due parole sull’argomento e sulle soluzioni oggi disponibili.

Circa trent’anni in modalità menopausa

Che cosa hanno in comune Monica Bellucci, Sharon Stone e Cameron Diaz? Tutte e tre sono attrici. Tutte e tre bravissime. E tutte e tre anche bellissime. A tal punto da essere considerate all’unanimità tre Sex Symbol. Ma non solo: tutte hanno spento le mitiche 50 candeline (Cameron Diaz a dire il vero lo farà tra qualche mese…).

Che c’è di strano, direte voi? Oggi, nulla. Ma provate ad immaginare qualcosa del genere negli anni ’50 o ’60, quando l’aspettativa di vita nel mondo occidentale era decisamente più bassa e quando le attrici intorno agli Anta non trovavano facile spazio nei copioni.

Oggi le cose sono cambiate. E per fortuna non solo al cinema!

La donna del III millennio ha una aspettativa di vita più lunga: così tanto che in menopausa oggi si vivono dai 25 ai 30 anni. Un bel traguardo davvero! Ma non c’è rosa senza spine…

L’atrofia vaginale. Che cos’è?

L’allungamento dell’aspettativa di vita ci ha messo davanti a dei problemi di cui prima le donne non soffrivano. Problemi legati al nostro apparato genitourinario. Parliamo dell’atrofia vaginale, una condizione che nasce come conseguenza del decremento dell’attività estrogenica sui tessuti, compresi quelli vulvo-vaginali. Con l’età infatti si evidenzia l’invecchiamento naturale del tessuto vaginale (ipossia) che porta a delle conseguenze poco visibili, ma importanti:

  • Diminuzione dei lattobacilli buoni
  • Aumento della flora antagonista patogena
  • Aumento del pH vaginale, che da 4,5-5 passa a 7-7,4
  • Cambiamento della qualità e della quantità di secrezione vaginale

L’atrofia vaginale, che è un sintomo della sindrome genito-urinaria, colpisce circa il 40% delle donne in menopausa e rappresenta il 25% dei consulti in ginecologia.

La conseguenza che maggiormente percepisce una donna in menopausa è la secchezza vaginale, che si manifesta con dolore durante i rapporti intimi (dispareunia): il 40% delle donne lamenta una modifica in peggio della relazione sessuale e della qualità della vita. Non mancano bruciori e fastidi che diventano presenze fisse nella vita di tutti i giorni.

Un problema che non passa da solo!

Questa condizione di disagio e fastidio, se non addirittura di dolore, non è “programmata”, diciamo così, per guarire da sola: l’atrofia è una condizione che a differenza dei sintomi vasomotori (le vampate, per intenderci) non passa. Al contrario: in assenza di trattamenti specifici rischia invece di cronicizzarsi.

Un altro problema che si aggiunge a questa condizione è il fatto che molto spesso il tema non viene trattato neanche nello studio del medico/ginecologo: una indagine ha rivelato infatti che solo il 7% (sette) dei medici/ginecologi affronta l’atrofia vulvo-vaginale con la paziente.

L’approccio corretto invece, dovrebbe essere quello che al primo comparire dei sintomi venga attivata una terapia tempestiva e mirata. Queste se non altro sono le indicazioni della International Menopause Society. L’obiettivo è quello di ripristinare la fisiologia urogenitale e dare un sollievo ai sintomi.

Parliamo allora dalle terapie disponibili oggi

Le terapie sono diverse. Estrogeni topici, ovvero ad uso locale, idratanti vaginali, che andrebbero usati regolarmente, non solo mirati all’attività sessuale, lubrificanti locali, che invece andrebbero usati per l’attività sessuale. Ma anche laser vaginale.

C’è invece da sottolineare il limite terapeutico della TOS, la Terapia Ormonale Sostitutiva, per questo disturbo. Questa viene raccomandata non nel caso in cui la sindrome genitourinaria sia l’unico sintomo, ma quando sono presenti anche sintomi vasomotori e osteoporosi.

Ma ci sono altre soluzioni contro l’atrofia vaginale che abbiamo a portata di mano…

L’orgasmo ringiovanisce!

Se vuoi continuare a fare l’amore senza problemi, comincia a fare l’amore!

La nostra non è una provocazione, ma l’indicazione della SIM, la Società Italiana della Menopausa, che inserisce proprio l’attività sessuale tra le voci della prevenzione per combattere l’atrofia genitourinaria. Un consiglio valido in tutte le fasi: dalla perimenopausa, alla menopausa. Insomma l’orgasmo ringiovanisce!

Per una terapia pro-attiva

Nel corso degli ultimi anni abbiamo imparato a dare la giusta importanza alla salute del microbiota, compreso il microbiota vaginale, fondamentale per la difesa della salute intima. Studi ci dicono che in caso di carenza del lattobacillo Crispatus, l’alterazione dell’ambiente che ne deriva, è portatrice di problemi, compresi quelli legati all’atrofia vulvo-vaginale.

Sappiamo da quasi 10 anni che le donne sintomatiche di questo disturbo, sono quelle a scarsa presenza di questi lattobacilli e con un pH alto. Situazione questa che è opposta nelle donne asintomatiche. Ne consegue che una predominanza di lattobacilli predispone anche ad una migliore risposta al trattamento. Pensiamo a questi lattobacilli allora, come se fossero dei marcatori di salute.

Queste nuove conoscenze aprono oggi a nuove possibilità terapeutiche. Superando le monoterapie, fatte di laser, supplementazione di ormoni, etc. Forse la risposta è nell’unire le forze e le competenze, rispetto a quello che fin qui abbiamo capito essere efficace.

Diventerà importante allora, prima di intervenire, capire se c’è una carenza nel microbiota vaginale, con analisi mirate, ed intervenire laddove si identifica una carenza, con una integrazione specifica, capace di migliorare la risposta naturale della donna.

Crispact®, i lattobacilli in stick orosolubili

Il Lactobacillus crispatus è in commercio con il nome di Crispact®. La sua formulazione (20 miliardi di UFC, Unità Formanti Colonie) è capace di colonizzare l’ambiente vaginale e intestinale;

Crispact® si presenta in stick orosolubili e deve essere conservato a una temperatura compresa tra +2°C e +8°C. È adatto a tutte le donne, dalla pubertà alla menopausa, e non contiene né glutine né lattosio.

Ps Che dire allora alle Moniche e alle Sharon anonime che ci sono dentro ciascuna di noi? E’ ora di immaginare la menopausa come un lungo tappeto rosso, perfetto per andare a prendere il personalissimo e meritato Oscar 😉

Redazione VediamociChiara
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Tempo di lettura: 6 minuti

Ultimo aggiornamento: 01 aprile 2024

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