giovedì, 30 Novembre 2023

Fumare Cannabis Fa Male – Quali Sono i Rischi per gli Adolescenti

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Fumare cannabis fa male - I rischi per gli adolescenti - VediamociChiara

Sempre più adolescenti la fumano. Ma, soprattutto in questa fascia d’età, la cannabis fa male. Ecco i rischi.

Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) del 2017, la cannabis è la sostanza stupefacente più consumata nel mondo. In Europa ne hanno fatto uso più di 87 milioni di persone. In Italia, secondo un’indagine contenuta nella Relazione annuale del Dipartimento politiche antidroga, il 34 % degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni ha provato la cannabis almeno una volta nella vita.

Fumare cannabis fa male? Sì. Ecco perché!

Secondo una ricerca pubblicata su The Lancet Psychiatry del 2014, il 17% dei consumatori adolescenti di cannabis ne diventa dipendente. E la percentuale aumenta fino alla metà quando viene consumata quotidianamente.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha specificato che un consumo a lungo termine di cannabis può avere effetti negativi su memoria, processo decisionale, velocità di risposta, coordinazione motoria, umore e cognizione.

Il più importante principio attivo della cannabis, il delta 9 tetraidrocannabinolo (THC), agisce, infatti, sul cervello causando effetti negativi sulla memoria e sull’apprendimento. Sui sistemi di regolazione dei movimenti, sui centri della fame e sui centri di regolazione del piacere.

La cannabis fa male soprattutto ai soggetti più giovani, che iniziano ad usare questa sostanza proprio nel delicato periodo in cui si sviluppano aree cerebrali cruciali per i processi cognitivi.

Spesso la cannabis si associa nei ragazzi che ne fanno uso a scarso rendimento scolastico, incapacità di raggiungere alti livelli di istruzione, disoccupazione e bassi livelli di reddito.

L’utilizzo di cannabis in adolescenza è, inoltre, associato ad un aumentato rischio di sviluppare futuri disturbi psichiatrici, in particolare disturbi depressivi e psicotici. Soprattutto se il consumo abituale avviene prima dei 16 anni.

Infine, nelle persone che fumano cannabis regolarmente e per lungo periodo si osservano più casi di bronchiti croniche e altre malattie respiratorie.

Fumare cannabis fa male – Ma se la cannabis fa male, perché i ragazzi la fumano?

Gli adolescenti fumano cannabis per ricercare stati di eccitamento e di benessere. Ma anche per socializzare e per definire la propria identità. Fumare una canna significa sfidare gli adulti, facilita la sensazione di appartenenza, soprattutto quando permette di essere accettati dal gruppo, è un modo per dimostrare agli altri e a sé stessi di essere coraggiosi.

Quando la cannabis entra in circolo, gli effetti euforizzanti compaiono entro qualche minuto. Si ha una percezione alterata dello spazio e del tempo, che appare rallentato. Si sperimentano esperienze di distacco da sé (depersonalizzazione) e dalla realtà (derealizzazione).

Al tempo stesso, si manifestano alterazioni della capacità di giudizio. E si possono avere: comportamenti rischiosi, alterazioni del tono dell’umore, stati d’ansia, attacchi di panico, deliri e allucinazioni.

La cannabis fa male? Quando la cannabis è invece usata come terapia…

Dal 2006 in Italia il medico generico o lo specialista, a sua discrezione e sotto la sua responsabilità, può prescrivere legalmente la cannabis a fini terapeutici,  ma con precise regole di prescrizione e assunzione.

Occorre però sapere che la cannabis utilizzata per fini terapeutici viene appositamente coltivata, realizzando accurate analisi sulle sue proprietà. Per ottenere un effetto terapeutico, occorre bilanciare in maniera controllata i suoi componenti: il THC, principio attivo che, se abusato, provoca gli effetti psicotropici di cui abbiamo parlato, e il cannabidiolo (CBD), il quale non causa alterazioni delle funzioni psichiche, ma dispone di rilevanti proprietà farmacologiche e antinfiammatorie.

Ecco perché la cannabis acquistata tramite canali non ufficiali non si può considerare un farmaco.

Le patologie su cui la somministrazione di farmaci a base di cannabis ha riportato miglioramenti sono numerose e sono: la sclerosi multipla; il dolore cronico, soprattutto causato da un danno al sistema nervoso; l’artrite reumatoide; nausea e vomito dovuti a chemioterapia e radioterapia. Un recente studio ne ha messo in luce l’efficacia nella prevenzione e nel trattamento dell’Alzheimer.

Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata

Fonti e approfondimenti:

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)

Take Home Message
fumare cannabis fa male – La cannabis fa male o no? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità un consumo a lungo termine di cannabis può avere effetti negativi su memoria, processo decisionale, velocità di risposta, coordinazione motoria, umore e cognizione. La cannabis fa male soprattutto ai più giovani, che iniziano ad usarla proprio nel delicato periodo in cui si sviluppano aree cerebrali. Gli adolescenti fumano cannabis sia per ricercare stati di eccitamento e di benessere sia per socializzare e per definire la propria identità. Dal 2006, sotto prescrizione medica, la cannabis appositamente coltivata per fini terapeutici può essere usata come terapia per alcune patologie.

Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimo aggiornamento: 2 luglio 2022

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