L’ansia è la risposta ‘psichica’ ad uno stato di stress, un sistema di segnalazione della nostra mente. E le donne, purtroppo, ne soffrono di più…
Cosa non va se proviamo ansia? È questa è la domanda che molte persone che ci soffrono si pongono, senza in genere riuscire ad identificare una risposta. Questo perché l’ansia è in genere un mix di emozioni, pensieri, proiezioni, piuttosto confuse.
L’ansia “incorporata”
L’ansia non si manifesta solo come una sensazione di disagio psichico. Spesso si fa strada attraverso il nostro corpo. Presentandosi en travesti come un tremore, una tensione muscolare, una forte sudorazione. Oppure un fastidio epigastrico, una tachicardia, un capogiro.
Questi sintomi da soli non certificano in maniera inequivocabile la presenza di uno stato ansioso. Gli stati ansiosi si possono per lo più riconoscere dalla prolungata presenza di alcuni sintomi nel tempo. Ogni giorno e per diverse settimane.
Perché viene l’ansia?
È difficile dire quali siano le cause che determinano l’ ansia. Di certo si sa che l’origine degli stati ansiosi va sempre ricercata in sfere di grande rilevanza per l’individuo. Come quella degli affetti, della famiglia, del lavoro, ecc. Quando in uno o più di questi ambiti viene a mancare un certo equilibrio, si apre la strada ad uno stato ansioso.
Tuttavia, il ruolo più determinante nel subentrare dell’ansia, è giocato dalla nostra “personalità“, ovvero come siamo fatti caratterialmente.
In genere le persone ansiose consumano molte energie mentali per rispondere ad aspettative “esterne”, cioè determinate dall’ambiente in cui vivono. Essere preoccupati per qualcosa è naturale, ma quando questa preoccupazione comincia a “drenare” troppe attenzioni (come quando si pensa costantemente ad una situazione e a tutti i suoi possibili scenari futuri), ecco l’ansia comincia a far capolino tra i nostri stati emotivi.
Le donne sono più ansiose degli uomini!
Un fatto noto. Questo non è riconducibile ad alcuna componente “intrinseca” alle donne, quanto piuttosto al fatto che il loro cosiddetto ruolo sociale è sottoposto ad un numero di pressioni (sociali per l’appunto) sicuramente maggiori rispetto agli uomini. La questione dell’orologio biologico, sotto questa ottica, è abbastanza significativa.
Quali sono i segnali che dovremmo considerare?
Se per combattere l’ansia bisogna lavorare molto nella propria sfera psichica, è invece possibile riconoscerla facendo attenzione ad alcuni segnali che ci invia il nostro corpo. Ad esempio:
- Tensione muscolare: agitazione psicomotoria e irrequietezza, mal di testa, incapacità di rilassarsi, ecc;
- Sintomi vari: iperattività, vertigini, sudorazione, tachicardia, fastidio epigastrico, secchezza delle fauci, ecc.
Questi sintomi, prolungati nel tempo e associati ad un costante stato di apprensione, difficoltà di concentrazione e preoccupazione eccessiva per le normali difficoltà della vita quotidiana, sono sintomi molto eloquenti di uno stato ansioso.
Solo un medico però può determinare se l’ansia provata è qualcosa di più che un semplice disagio ed intervenire, nel caso, anche con una terapia farmacologica. In ogni caso il sospetto di essere patologicamente ansiosi, ovvero che le nostre preoccupazioni stiano condizionando la nostra vita, non deve essere assolutamente mai oggetto di un’auto-diagnosi.
Dott.ssa Luana Longo farmacista per Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
- Istituto Superiore di Sanità
- Ansia patologica e attacchi di panico: un disturbo comune – Humanitas Research Hospital
>>> Articoli correlati:
- Soluzioni per l’Umore che va Su e Giù
- Ansia e attacchi di panico, come affrontarli?
- Menopausa Senza Stress, Ansia e Depressione
- Tachicardia?
- Come Posso Aiutarmi Se Sto Male?
…
Take Home Message
L’ ansia o gli stati ansiosi sono da tempo stati identificati come una risposta ‘psichica’ ad uno stato di stress. E’ possibile riconoscerla facendo attenzione ad alcuni segnali che ci invia il nostro corpo. Sarà poi il medico a determinare se si tratta di un semplice disagio, e in caso contrario, ad intervenire, se serve anche con una terapia farmacologica.
Tempo di lettura: 4 minuti
5 risposte
sono stata brava fino alla fine di agosto, e dopo è presa anche a me un po’ di ansia, mi spaventa questo settembre, l’arrivo dell’inverno, l’nfuenza. credo mi trasferirà fuori, nella casetta in campgana, li mi sento più al sicuro e l’ansia sparisce……
ci sembra una buona idea, con l’avanzare dello smart working, in effetti, si tratta di scelte oggi molto praticabili!
Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza, a presto e buona giornata!!!
foto indovinatissima!!!! a me inizia sempre da li….. in questi casi il mio medico è mio migliore amico
Grazie a te Deddy!
Continua a seguirci, il tema ansia, quarantena, etc. lo trattiamo con costanza.
Il nostro intento è quello di essere vicine, anche se a distanza, di tutte le persone che in questo momento soffrono la quarantena.
🙂
Buon tutto!
…
#AndraTuttoBene #ioRestoaCasa
l’ansia di questi giorni mi sta facendo impazzire… mi aiuto ascoltando musica, facendo ginnastica a casa TANTAAAA) e gardando bei film
#andràtuttobene