Obesità e interventi per perdere peso
L’obesità viene considerata dagli esperti come un’epidemia di proporzioni globali. Per chi è obeso, spesso l’unica via d’uscita per liberarsi dai chili in eccesso sono gli interventi per perdere peso.
Numeri in crescita…
Secondo Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero di individui adulti obesi nel mondo ha raggiunto quota 650 milioni. E continua a crescere.
Ciò è davvero preoccupante, considerando che obesità e sovrappeso sono condizioni associate a morte prematura e universalmente riconosciute come fattori di rischio per patologie come diabete di tipo 2, infarto e ictus, e anche per alcuni tipi di tumore (mammella, prostata).
Cosa si intende per obesità?
L’obesità è una condizione clinica cronica, caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, tale da influire negativamente sullo stato di salute. L’obesità viene calcolata attraverso l’indice di massa corporea, indicato anche come BMI, si calcola dividendo il peso in kg per il quadrato della statura espressa in metri. Si è obesi quando il proprio BMI è uguale o superiore a 30.
Gli interventi per perdere peso
Generalmente, i pazienti obesi faticano molto a disfarsi dei chili in eccesso accumulati negli anni. Spesso dieta, esercizio fisico e psicoterapia non bastano. In questi casi, l’opzione terapeutica più efficace è la chirurgia. La chirurgia bariatrica (dal greco barus, pesante) è una pratica che si sta evolvendo rapidamente in termini di sicurezza ed efficacia. Non è indicata per tutti i pazienti e, soprattutto non può essere richiesta per motivi puramente estetici.
Sempre più studi dimostrano che la soluzione chirurgica, oltre a determinare un’importante riduzione del peso, aumenta la sopravvivenza e agisce sulle patologie correlate all’obesità, come diabete e ipertensione.
Quali sono le tipologie di interventi per perdere peso?
Nella maggior parte dei casi gli interventi vengono eseguiti per via laparoscopica (ovvero attraverso piccoli fori di accesso creati sull’addome), in anestesia generale. Si è soliti raggruppare le tipologie di intervento in tre gruppi.
Interventi gastrorestrittivi
Riducono la capacità dello stomaco, limitando la quantità di cibo che si può assumere in un solo pasto. Appartengono a questa tipologia il bendaggio gastrico (lo stomaco viene chiuso parzialmente attraverso un anello di silicone gonfiabile) e la più recente sleeve gastroectomy (che prevede l’asportazione di due terzi di stomaco). Questo genere di interventi consente una riduzione del peso del 40-60%.
Interventi malassorbitivi
Riducono l’assorbimento del cibo attraverso il collegamento diretto tra lo stomaco e la parte terminale dell’intestino tenue. Sono generalmente interventi più invasivi, ma permettono di mantenere la riduzione del peso corporeo per un lungo periodo. La riduzione di peso è del 65-80%.
Interventi misti
Questi interventi abbinano le due tecniche precedenti. Comprendono il bypass gastrico e le sue varianti. Permettono di ridurre il peso del 60-70%.
Sarà lo specialista, a seconda del grado di obesità e allo stato di salute del paziente, a decidere quale intervento sia il migliore.
Fonte Istituto Superiore di Sanità
Redazione VediamociChiara
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