La coagulazione – Sai come funziona?

La coagulazione – sai come funziona?

Ecco come funziona la coagulazione del sangue?

A chi non è capitato di impallidire nel vedere il sangue rosso e caldo fuoriuscire da una ferita? In genere, dopo pochi secondi la ferita smette di sanguinare e un cerotto ci ricorda che là sotto sta succedendo qualcosa. Cosa? La coagulazione, un sistema intelligente che si attiva quando un vaso sanguigno viene lesionato, impedendo che un piccolo trauma scateni un’emorragia. E non solo. La coagulazione si autolimita, così che il sangue rimanga fluido e possa circolare senza ostacoli.

La coagulazione è un gioco di squadra

Il sistema della coagulazione dispone di risorse specializzate e cioè:

  • le piastrine e
  • i fattori della coagulazione: proteine prodotte dal fegato, presenti nel sangue in forma inattiva, come guardie in incognito.

Quando un vaso sanguigno viene danneggiato, le piastrine accorrono per tappare la lesione. I fattori della coagulazione invece, si attivano a cascata, come le tessere del domino. E alla fine, trasformano il fibrinogeno in fibrina, una proteina a forma di filamenti. Cooperando con le piastrine, la fibrina creare una rete, che intrappola le cellule del sangue e forma il coagulo. Un tappo insomma, che chiude la lesione e ne consente la riparazione. Terminato il suo lavoro, il coagulo viene rimosso e tutto torna a scorrere.

La coagulazione è un equilibrio di forze

La coagulazione è il risultato di un bilanciamento tra gli agenti pro-coagulazione e quelli che la inibiscono. Qualche volta però, le cose non vanno come dovrebbero e la coagulazione può diventare eccessiva, come nelle malattie trombotiche, o al contrario insufficiente, come nelle coagulopatie o nello scorbuto, malattia causata dalla carenza di vitamina C. In genere, i problemi dipendono da:

  • piastrine: in eccesso o in difetto, per leucemie, malattie virali, problemi alla milza;
  • fattori della coagulazione: difetti genetici, malattie epatiche, carenze vitaminiche (Vit. C e K);
  • vasi sanguigni: fragilità, vasculiti, tumori;
  • farmaci: possono inibire la funzione piastrinica o bloccare i fattori della coagulazione.

I difetti della coagulazione – l’emofilia

Nei deficit della coagulazione anche un trauma lieve può scatenare un’emorragia. È il caso dell’emofilia – malattia genetica in passato diffusa nelle famiglie reali – in cui la carenza di uno dei fattori della coagulazione causa frequenti sanguinamenti, in particolare intramuscolari (ematomi) e intrarticolari. Dall’emofilia non si guarisce, ma la malattia oggi si gestisce grazie ai sostituti dei fattori della coagulazione mancanti, in grado di garantire una buona qualità di vita.

Gli eccessi della coagulazione – la trombosi

Infezioni, traumi alle pareti vasali e rallentamento del flusso sanguigno – dovuto a prolungata immobilità o allo stare seduti a lungo, come nei voli a lungo raggio – possono creare i presupposti per la formazione di trombi all’interno dei vasi sanguigni. Si tratta di coaguli anomali e dannosi, perché in grado di ostacolare la circolazione del sangue e di causare trombosi. Quando un trombo blocca un’arteria che porta il sangue al cuore o al cervello, la conseguenza sarà un infarto o un ictus. Se invece ostruisce una vena localizzata in profondità, scatena la trombosi venosa profonda (TVP). Le gambe sono le parti del corpo più colpite dalla TVP e l’arto colpito di solito, diventa gonfio e dolente. La minaccia in questi casi è la rottura del coagulo, che andando in circolo, può raggiungere i polmoni, causando embolia polmonare.

Come valutare la capacità del sangue di coagulare?

La funzione coagulativa viene analizzata mediante specifici test del sangue. Di solito, il medico li richiede per accertare un sospetto deficit della coagulazione, come nel caso di sanguinamenti prolungati, frequenti episodi di epistassi o comparsa di ematomi improvvisi, per monitorare una terapia farmacologica a base di anticoagulanti, nel caso di malattie del fegato o di sospetta tendenza alla formazione di trombi. Gli esami includono:

Emocromo completo: per conoscere il numero di globuli rossi e bianchi e il numero delle piastrine;

Tempo di protrombina (PT): misura il tempo necessario alla formazione di un coagulo e valuta i fattori della coagulazione;

Tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT): esamina i fattori della coagulazione. In genere, viene richiesto insieme al PT;

Test del fibrinogeno: stima la concentrazione e la funzionalità del fibrinogeno, che è uno dei fattori della coagulazione;

International Normalized Ratio (INR): dà una misura standardizzata del tempo di protrombina, indipendentemente dal reagente utilizzato dal laboratorio.

Fonti

Palta S, Saroa R, and Palta A. Overview of the coagulation system. Indian J Anaesth. 2014 Sep-Oct; 58(5): 515–523.

Joel L. Moake JL. Panoramica sulle malattie trombotiche. Manuale MSD, agosto 2019.

Harvard Health Publishing. Deep-vein blood clots: What you need to know. (visitato il 30/04/2021)

Credits immagine 

Dott.ssa Serenella Corvo per Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata

Take Home Message – La coagulazione – Sai come funziona?
La coagulazione è un sistema intelligente che ci tiene al riparo dai rischi di un’emorragia, si attiva quando un vaso sanguigno viene lesionato e si autolimita per mantenere la fluidità del sangue. Piastrine, fattori della coagulazione e pareti vasali sono gli attori principali del sistema e ad essi sono ascrivibili i deficit, come nelle coagulopatie o gli eccessi, che sono la causa delle trombosi.

Tempo di lettura: 1 minuto e 15 secondi

Ultimo aggiornamento: 01 novembre 2024

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