Cos’è la paura del tempo?
Cronofobia (dal greco antico chrono – “tempo”, phobos – “paura”) un disturbo dei nostri tempi
La cronopenia, come detto, è un disturbo di cui soffriamo in tanti, se non tutti, ma c’è anche chi allo stesso tempo soffre anche di cronofobia ovvero la paura del tempo che scorre e non basta, altro sintomo che riguarda un elevato numero di persone. Il termine si riferisce a una fobia di cui la medicina parla poco, ma che diversi studiosi stanno approfondendo proprio perché si tratta di un disturbo che può venire alla luce in un colloquio tra amici o con uno psicologo.
Quali sono i sintomi della Cronofobia?
La cronofobia può confluire in sintomi pesanti, che possono compromettere la quotidianità e che non devono essere sottovalutati. E’ il caso di ansia, frustrazione, disattenzione, crisi di nervosismo e attacchi di rabbia, difficoltà di concentrazione e paura generale. A questi si possono poi aggiungere altri disturbi più o meno pesanti quali la FOMO (Fear of Missing Out, paura di sentirsi esclusi dalle attività che fanno gli altri), tachicardia, tremori, mal di testa cronico e attacchi di panico.
A soffrire maggiormente di cronofobia sono le persone che vivono già una sensazione di ansia e stress quasi costante, magari perché hanno un obiettivo o un desiderio nella mente che vorrebbero realizzare, sia nel privato, sia a livello professionale, ma temono di non farcela. In questi casi si avverte che il tempo passa in modo inesorabile senza riuscire a controllarlo, mentre si pensa che chi abbiamo vicino abbia tutto quello che noi vorremmo, magari in tempi brevi e senza troppa fatica.
Perché soffriamo di Cronofobia? Possiamo uscirne?
Tutto questo è però frutto anche di una concezione comune della società di oggi, che tende a ritenere migliore chi riesce a guadagnarsi un risultano nel minor tempo possibile, come se chi fa lo stesso tempo mettendoci di più abbia meno valore. I cronofobici affrontano così con terrore i momenti di riposo, perché li ritengono una perdita di tempo che li allontana dal punto a cui si vuole arrivare, mentre sarebbe più che naturale concedere al nostro organismo le giuste pause. Anzi, queste possono consentire di ricaricarsi a livello fisico e mentale.
Risolvere anche i casi più gravi di cronofobia è comunque possibile. Tanti possono trovare un beneficio con quello che viene definito “metodo delle 5am”, una teoria che prevede di alzarsi due ore prima rispetto al momento in cui si dovrebbe iniziare l’attività lavorativa, così da programmare meglio la giornata e affrontare ogni compito da svolgere in modo più rilassato. In alternativa, è però altrettanto utile la psicoterapia, così da riuscire a individuare quale sia la causa all’origine di questo disturbo e provare così partendo da quello a guarire.
Dott.ssa Ilaria Macchi giornalista per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
>>> Si è parlato di questo argomento anche su MyPersonalTrainer
Take Home Message
La cronofobia è la paura del tempo che passa e di non riuscire a fare tutti i compiti che ci siamo assegnati. Ne abbiamo parlato anche con la nostra coach la dott.ssa Alessandra Bitelli
2 risposte
Io ne soffro di sicuro! Mi sembra di essere sempre inseguita dal tempo
Tranquilla sei in ottima compagnia :-)))