Roma 6 giugno 2025
Il Museo della Ninfeo di Roma ha ospitato l’atto finale del progetto #comemicuro, frutto di una partnership tra VILUBA e l’Istituto Galileo Galilei.
Un’iniziativa pilota che nei mesi scorsi ha coinvolto gli studenti della scuola capitolina con i ragazzi, chiamati prima a partecipare a una serie di incontri formativi e poi a realizzare diversi contributi video dividendosi in più gruppi di lavoro e che ha visto la vittoria del gruppo Doctor G
Come è andata la proclamazione del gruppo vincitore con il progetto Doctor G?
“E’ stata un’esperienza bellissima, perché quando si lavora con i ragazzi si impara sempre qualcosa – ha dichiarato la nostra dott.ssa Maria Luisa Barbarulo coordinatrice dell’iniziativa. Noi pensiamo di essere “i docenti”, mentre sono sempre loro a trasferirci cose nuove, nuovi modi di vedere le cose, e nuovi modi di interpretarle. Sono rimasta impressionata dalla loro creatività e anche dal modo in cui hanno saputo rendere semplici concetti complicati, come quello di informarsi sulla propria salute. Oggi è inevitabile scegliere la rete come prima risposta, perché ormai siamo abituati ad andare in rete per qualunque cosa, dalla scelta di un ristorante, al capire quando abbiamo un mal di testa, un esempio spesso citato proprio nei video. Non possiamo impedirlo però quello che possiamo imparare a fare, è usare la rete ma poi dobbiamo rivolgerci al medico.”
Come è nato il progetto?
“Il progetto #comemicuro – ha affermato il prof. Lorenzo Di Rese coordinatore della classe coinvolta nel progetto – è nato proprio dalla dott.ssa Barbarulo che ci ha portato questa idea, secondo me molto azzeccata, soprattutto per la fascia d’età dei ragazzi, che effettivamente non si domandano e non si chiedono sulla loro salute. Abbiamo accolto volentieri questa proposta e a tutti gli effetti un esperimento è davvero ben riuscito.”
La vittoria è andata dall’elaborato del gruppo “Doctor G” in grado di convincere gli utenti pronti a votare, con un lavoro costituito da un carosello seguito da un video per riflettere sulle indicazioni spesso inesatte fornite dai motori di ricerca. Supporti certamente utili ma da cui prescindere quando si avvertono alcuni sintomi sospetti. E il consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico di famiglia.
“Il progetto Doctor G mi è piaciuto davvero molto e l’ho trovato molto intelligente anche perché usa l’iperbole come figura retorica, per raccontare cosa la rete ci certe volte risponde alle nostre domande. L’ho trovato davvero molto intelligente anche come espediente tecnico, e poi devo dire che è anche il progetto più completo perché ha pensato anche di realizzare un carosello di post e un video dando modo a tutti di recepire il messaggio, sia a chi preferisce leggere che chi preferisce ascoltare.” Ha concluso la dott.ssa Barbarulo
L’opinione della dott.ssa Camilla Scala?
“Sono stata molto contenta di vedere l’entusiasmo con cui i ragazzi hanno partecipato, realizzando questi video, che secondo me sono molto comunicativi non solo per i giovani e i loro coetanei, ma per tutte le fasce d’età, ponendo proprio l’attenzione su quanto sia importante un’informazione fatta bene e quindi, come informarsi correttamente, su fonti attendibili e quando necessario rivolgersi direttamente al medico. Perché non basta informarsi, ma è importante anche la situazione clinica di ognuno venga studiata approfonditamente.” Ha commentato la dott.ssa Camilla Scala medico di medicina che risponde alle domande delle utenti del portale VediamociChiara e supervisore scientifico del progetto.
Quanto al progetto vincitore Doctor G l’obiettivo è quello di realizzare una versione più curata del video, con strumenti professionali. Un’avventura di certo intrigante per chi, con pochi mezzi, ha tirato fuori delle idee originali.