Quali sono le cause alla base delle cistiti ricorrenti?
Noi donne soffriamo di cistiti e molte di noi hanno cistiti ricorrenti. Una donna su due, nell’arco della sua vita, l’ha avuta e noi donne abbiamo dei fattori di rischio anche per le recidive che magari non si complicano con la febbre o con delle infezioni più alte, diciamo, delle vie urinarie, ma può davvero creare una serie di problemi.
La prof.ssa Rossella Nappi, ginecologa amica di VediamociChiara ci aiuta a capire perché non donne soffriamo di cistiti e di cistiti ricorrenti, quali sono le cure, quale la prevenzione
Noi donne abbiamo più frequentemente la cistite anche per cause meccaniche, perché abbiamo un’uretra più corta e più esposta, anche durante il rapporto sessuale. Quindi possiamo avere delle cistiti che definiamo postcolitali che possono insorgere 24-72 ore dopo i rapporti in varie circostanze, ma soprattutto nelle donne sopra i 40-45 anni e ancor più quando andiamo in menopausa.
Poi ci sono anche delle cause che sono ormonali. Per esempio, in alcune fasi del ciclo, quando il progesterone entra in campo in fase premestruale, può essere più facile avere la cistite perché c’è un maggior ristagno di batteri a livello vescicale, perché le pareti muscolari risentono dell’azione, noi diciamo miorilassante, del progesterone.
Le cestiti ricorrenti, poi possono venire perché noi donne tendiamo a bere troppo poco, in estate, ad esempio, ci si disidrata più facilmente, quindi le urine si concentrano e quando la cistite torna è un bel problema, soprattutto perché i sintomi sono invalidanti. Ci può essere bruciore, ci può essere la cosiddetta disuria, si può avere sempre lo stimolo a fare la pipì e puoi farne pochissima e si può avere un senso di peso, dolore naturalmente e anche la perdita di sangue che qualche volta fa un po’ paura.
Qual è la terapia normalmente utilizzata per le cistiti ricorrenti?
La paziente talvolta non ha neanche il tempo di parlare con il medico, perché appunto ha tanto fastidio e cerca dei rimedi fai da te e quindi si viene a creare anche un uso a volte improprio degli antibiotici. D’altra parte il dolore della cistite può essere molto invalidante, e a volte non si fa in tempo, a fare quello che sempre si dovrebbe fare, cioè un esame urine e un urino cultura.
Nella maggior parte dei casi noi troviamo batteri che sono di provenienza intestinale. Primo fra tutti l’Escherichia Coli che è il più frequente. Poi ci sono altri batteri come il Proteus, come la Klebsiella tutti batteri che vengono dall’intestino. Poi ci sono anche le cistiti abatteriche, cioè proprio quelle per esempio postcoitali, con antibiograma negativo perché sono delle cistiti infiammatorie traumatiche, ma purtroppo le pazienti, prendono comunque l’antibiotico.
Il compito del ginecologo dovrebbe essere quello di informare le donne di quali sono i fattori di rischio della cistite, cercare di fare tanta prevenzione e poi naturalmente aumentare le difese immunitarie della donna.
Spesso, infatti, le pazienti (credo che ne abbiamo già parlato, proprio qui su VediamociChiara) ricorrono anche a degli integratori che sono a base di sostanze blandamente diuretiche, antinfiammatorie che potenziano le difese immunitarie che possono in qualche modo evitare la ricorrenza oppure limitare l’uso dell’antibiotico. Se si prende l’integratore subito, magari si può fare a meno della bomba antibiotica che poi distrugge l’ecosistema e distrugge il microbiota e noi sappiamo quanto la flora batterica sia importante invece nelle difese. infiammatorie immunitarie del nostro organismo a livello dell’apparato sia vaginale che urinario e intestinale.
Questo perché ovviamente l’uso frequente di antibiotici porta anche a questo tipo di conseguenza?
Sì, infatti da una parte porta alle antibiotico-resistenze che dobbiamo assolutamente combattere perché noi sappiamo che le famiglie di antibiotici che agiscono a livello urinario ma sono tante ma non sono infinite. Per esempio i chinolonici, che sono i più utilizzati e i più efficaci, ma stiamo vedendo tanta antibiotico-resistenza che dobbiamo assolutamente evitare, perché altrimenti dobbiamo prescrivere antibiotici più pesanti a volte per via iniettiva, intramuscolare. Senza parlare della disbiosi che si viene a creare ogni qualvolta si prende un antibiotico perché poi si altera la funzione intestinale, poi si altera anche l’ambiente vaginale. Noi ginecologi lo sappiamo bene: prima hai la cistite, poi ti viene una candida, poi ti viene la diarrea e poi è un circolo vizioso quello delle cistiti ricorrenti che si complica.
Quando noi prendiamo degli antibiotici andiamo contemporaneamente a distruggere una serie di meccanismi che in fondo l’organismo mette in atto per proteggerci. E’ stato visto che con alcuni antibiotici vanno a interferire con l’attività dei mitocondri. Questi organelli che sono molto importanti, perché svolgono un ruolo fondamentale nei processi della cosiddetta immunosenescenza, cioè i mitocondri hanno un’azione antiossidante nella respirazione cellulare molto importante.
E che cosa si è visto in particolare?
I mitocondri vengono danneggiati dagli antibiotici e i mitocondri sono importanti perché quando noi abbiamo un’infezione si attivano per dare la risposta immunitaria soprattutto delle cosiddette cellule T, i linfociti T; ossia quelle cellule che comunque cooperano alla nostra risposta capace di difenderci.
Quando prendiamo un antibiotico purtroppo andiamo a danneggiare anche questa capacità di risposta. E si è visto che delle sostanze come l’uridina e il piruvato sono sostanze che, se somministrate insieme all’antibiotico possono preservare la risposta dei mitocondri e fare in modo quindi che l’organismo non soltanto prenda l’antibiotico e quindi si liberi dal batterio, ma abbia la capacità di essere lui più forte nel combattere l’infezione stessa, senza ritrovarsi a riavere un’infezione perché sono scese le difese immunitarie.
Ancora una volta facciamo un appello alle nostre utenti perché evitino il fai da te con l’autoprescrizione anche nel caso di cistiti ricorrenti.
È giusto che l’automedicazione esista e ci sia una cultura dell’automedicazione, ma l‘automedicazione è la prevenzione, quindi bere tanto e ben vengano queste sostanze protettive che noi possiamo utilizzare per rafforzare le nostre difese a livello urinario.
Ma certamente quello che dobbiamo sempre tenere a mente è che il medico ha un ruolo nel guidarci, nel fare delle scelte più corrette e soprattutto la ricerca sempre va avanti e purtroppo di antibiotici non ce ne sono infiniti e mentre invece possiamo studiare strategie nuove, a volte anche a basso costo, che ci possono essere di aiuto per le nostre difese immunitarie.
Prof.ssa Rossella Nappi ginecologa ed endocrinologa e responsabile della SSD di PMA, Endocrinologia Ginecologica e Menopausa ad alta complessità del Policlinico San Matteo dell’Università di Pavia e Presidente della Società Internazionale della menopausa imsociety.org per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
>>> La nostra intervista alla prof.ssa Rossella Nappi pubblicata su YouTube
>>> Per un ulteriore approfondimento consulta la nostra sezione interamente dedicata ai disturbi urogenitali
Take Home Message
Si stima che una donna su due abbia avuto almeno un episodio nella sua vita. Alcuni fattori di rischio possono portare a recidive, che pur non causando complicazioni gravi come febbre o infezioni del tratto urinario superiore, possono comunque essere molto fastidiose e causare una serie di problemi. Ne parliamo con la prof.ssa Rossella Nappi che ci invita a non abusare degli antibiotici per il loro effetti sul sistema immunitario e in particolare sui mitocondri e delle possibili soluzioni per sostenere proprio questi organelli così importanti.
2 risposte
salve, una forte cistite può causare una colica renale?
Ciao Sandra, ti consigliamo di parlane con il tuo medico curante