Si manifesta con un dolore vulvare cronico che colpisce 1 donna su 7, con gravi conseguenze sulla qualità della vita e ricadute drammatiche soprattutto sulla sfera sessuale.
Ecco quali sono i possibili rimedi per la vulvodinia.
Esistono due forme principali di vulvodinia. Qualche volta anche associate tra loro
La vulvodinia si caratterizza per un dolore vulvare cronico, cioè un dolore persistente dei genitali esterni. Si tratta di una patologia ancora sottovalutata e poco diagnosticata. Eppure oggi le cure per la vulvodinia sono efficaci, a patto che la patologia sia riconosciuta e sia predisposta una strategia terapeutica corretta.
Vi è una vulvodinia localizzata, la cosiddetta vestibolite vulvare, in cui il dolore è localizzato all’ingresso della vagina (il vestibolo vaginale). In questa forma prevalgono i dolori ai rapporti sessuali (dispareunia).
Vi è poi una vulvodinia generalizzata, quando siamo in presenza di un dolore che interessa in maniera più diffusa tutta la vulva e che può addirittura arrivare all’ano e alle gambe.
Quali sono le cure per la vulvodinia?
Vulvodinia e vestibolite vulvare possono essere considerate come sindromi del dolore neuropatico.
Il dolore neuropatico si genera nelle vie e nei centri del dolore ed è presente anche in assenza di apparenti fattori scatenanti (come ad esempio un rapporto sessuale), diventando malattia a se stante.
Quando si ha un dolore neuropatico, accade che le terminazioni nervose delle sottomucose (in questo caso quelle genitali) subiscano una modificazione, aumentando di volume e di numero.
Ciò provoca una percezione esagerata del dolore (iperalgesia) o una percezione dolorosa di uno stimolo che non dovrebbe essere tale (allodinia). Il fenomeno tende ad articolarsi lungo tutto il sistema nervoso centrale, attraverso delle variazioni che portano ad un’amplificazione ulteriore del dolore.
La vestibolite vulvare e la vulvodinia sono dunque patologie legate a una disfunzione della percezione del dolore a livello prima periferico (vulva e vestibolo vaginale), e poi centrale (midollo spinale e cervello).
La cura della vulvodinia
Tra i farmaci utilizzati per la vulvodinia vi sono gli antidepressivi triciclici, che a dosaggi molto inferiori rispetto a quelli usati per le attività antidepressive, hanno effetto analgesico ed antinfiammatorio, agendo quindi sia sulla percezione del dolore che sui processi neuroinfiammatori che stanno alla base del dolore cronico.
Inoltre, può essere utile l’associazione con integratori alimentari a base di acido Alfa-lipoico. Come evidenziato da recenti studi, l’acido Alfa-lipoico, sinergizzando con gli antidepressivi, consente di ridurne i dosaggi giornalieri e ottenere una migliore risposta clinica in termini di efficacia sul dolore periferico e centrale.
Oltre a seguire le giuste cure per la vulvodinia, per alleviare i sintomi è utile seguire alcuni accorgimenti.
Occorre evitare:
- L’utilizzo quotidiano di biancheria intima che contenga materiale sintetico, o colorata
- Indossare pantaloni che costringano la zona dei genitali
- Praticare sport che sottopongano la zona dei genitali a stress, come il ciclismo
- Utilizzare detergenti intimi con alto contenuto di tensioattivi
Fonti e approfondimenti
- InsanitaS.it
- COSTANTINO, GUARALDI, COSTANTINO e BOUNOUS, Acido alfa-lipoico e omega-3 nel trattamento del dolore nel postpartum
- MURINA, GRAZIOTTIN, FELICE e GAMBINI, Alpha Lipoic Acid Plus Omega-3 Fatty Acids forVestibulodynia Associated With PainfulBladder Syndrome
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
Nella cura della vulvodinia vengono impiegati gli antidepressivi triciclici, somministrati in microdosi. Agiscono, così, come analgesico e antinfiammatorio sui circuiti di inibizione del dolore o sulla neuroinfiammazione, ovvero su quei mediatori che comportano una riduzione della componente infiammatoria delle terminazioni nervose. Hanno quindi un effetto inibitorio sulla percezione del dolore.
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