Quanto “Peso” Dai alla Tua Vita Dopo gli “Anta”?

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Disturbi alimentari psicogeni: quanto peso dai alla tua vita?

Disturbi alimentari psicogeni. Cosa sono?

Parliamo di un problema di salute che coinvolge prevalentemente il sesso femminile

si può essere stupende a vent’anni, affascinanti  a quaranta, e irresistibili per il resto della vita”(Coco Chanel)

Qualche anno fa durante la prima Giornata Mondiale sui Disturbi Alimentari si è discusso molto sull’importanza di diffondere e sensibilizzare la conoscenza di questo fenomeno e di stabilire gli opportuni interventi. Per un problema di salute che coinvolge prevalentemente il sesso femminile.

I disturbi del comportamento alimentare coinvolgono 70 milioni di persone nel mondo

E il numero tende ad aumentare. E’ presente, purtroppo, un tasso di mortalità che risulta essere il più alto tra tutti i disturbi dell’area psichica-emozionale.

I disturbi alimentari psicogeni interessano per la maggior parte le donne in età adolescenziale

Ma stiamo assistendo ad una trasformazione della sintomatologia che investe anche la donna “adulta” in età perimenopausale. Le “mamme” anoressiche o bulimiche sono preoccupate dei cambiamenti del loro corpo. Esattamente come accade alle ragazze dopo la pubertà. Oggi alcune donne quarantenni /cinquantenni non accettano l’idea della perdita della giovinezza. Al pari di quelle ragazze adolescenti che non accettano dopo la pubertà l’idea di diventare “donne”. Cosa fanno? Scaricano le ansie sul cibo, rifiutandolo o abusandone con le abbuffate.

La presenza di dati allarmanti che riguardano i Disturbi Alimentari Psicogeni over 40 viene dall’America (studi e ricerche di Margo Maine); nel nostro paese è un fenomeno recente. Ma che non deve essere sottovalutato.

Il linguaggio psichico delle trasformazioni esistenziali è iscritto e impregnato nel corpo femminile, dalla pubertà alla menopausa. Ogni esperienza di cambiamento biograficamente importante è iscritto e si manifesta attraverso la fisicità menarca, gravidanza, parto, allattamento, menopausa. Appare chiaro come la donna nella fase menopausale ripercorra quegli stessi amletici interrogativi della giovinezza. Si domanda: piacerò? Non piacerò?

In menopausa è la storia che si rinnova alla vigilia di una nuova stagione di vita

Di fronte alla propria immagine corporea che si modifica a seguito della carenza estrogenica, la donna deve affrontare una nuova sfida. Accettare un corpo che cambia alla luce e al confronto di stereotipi culturali legati alla condizione di essere una silfide per poter piacere e sedurre, provoca nella donna disagio e ansie che si manifestano nei disturbi alimentari dell’obesità, del Binge-Eating Disorder (BED), della bulimia e della anoressia nervosa.

Alcuni stati emotivi negativi, una scarsa autostima, la tendenza al perfezionismo, una insoddisfazione per le forme del corpo, una interiorizzazione dell’ideale culturale di magrezza, rappresentano tutti importanti marker/fattori di rischio per i disturbi alimentari psicogeni ad ogni età, classe sociale e condizione culturale.

In età menopausale si aggiunge peraltro il bisogno di contrastare l’aumento di peso

Con anche i cambiamenti della pelle provocati dalle variazioni ormonali. Cambiamenti che modificano l’immagine che la donna ha di se stessa.

Problemi relazionali con il coniuge, separazioni, divorzi, vedovanze, nubilanze. Ma anche sindrome del “nido vuoto” per l’abbandono dei figli, insoddisfazioni professionali. Tutto questo provoca “solitudini” che vengono scaricate sul cibo o compensate con il cibo stesso. La vita sembra “out of control” (fuori controllo) e vengono attuati comportamenti compulsivi nei confronti del cibo e nell’attività fisica sportiva, che offrono l’illusione di poter gestire le emozioni.

“Ma essere donna è così affascinante. Un’avventura che richiede un tale coraggio. Una sfida, che non finisce mai” (O. Fallaci).

Pillole di riflessione:

  • Cerca di capire che l’ossessione alimentare è il tuo modo di scaricare le ansie “usando” il corpo
  • Non vergognarti di questo problema, è comune a molte donne e parlane e chiedi aiuto specialistico
  • Ritrova l’autostima. Fai in modo che il cibo resti cibo senza attribuirgli altri valori
  • Coltiva rapporti e relazioni autenticamente significative
  • Valorizza l’unicità della tua persona e della tua vita

Fonti: Hilde Bruch, Patologia del comportamento alimentare, 1977 (Feltrinelli)

Dott.ssa Patrizia Pezzella Psicologa, psicoterapeuta, perfezionata in Sessuologia clinica per Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata

Puoi contattare direttamente la dott.ssa Patrizia Pezzella
www.terapiasedutaunica.it
www.vaginismoroma.it

Take Home Message
E’ importante conoscere i disturbi alimentari psicogeni (obesità, binge eating disorder, bulimia e anoressia) e avere la consapevolezza del disturbo, capirne le cause e chiedere aiuto per interventi efficaci. Questi ultimi sono concepiti in termini interdisciplinari e integrati con varie figure professionali (psicologi clinici, psichiatri, nutrizionisti, internisti, ginecologi). Ciò permette il recupero di sane condizioni fisiche e psicologiche della donna ad ogni età.

Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimo aggiornamento: 29 settembre 2024

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3 risposte

  1. volevo perdere quei 4/5 chili di troppo da un paio di anni. non ci sono mai riuscita, ora per colpa dello stress, ne ho persi 6! e non mi piaccio davvero più, ho il viso svuotato.

  2. Purtroppo devo dare peso al peso perché tendo ad ingrassare. Ma devo anche dire che se riesco ad essere regolare con l’attività fisica, riesco a stare in forma e nel mio peso. E’ che non sempre ci riesco

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