Il benessere intimo di vulva e vagina è spesso a rischio. Più ne sappiamo allora, meglio è!
L’ecosistema vaginale è costituito da una flora batterica eterogenea. L’equilibrio è delicato e i problemi dietro l’angolo. La salute intima dipende da noi. Rimanere aggiornate su più aspetti si rivela quindi utile per preservare il benessere intimo.
Mai sole…
Avete notato che anche quando siamo single noi donne non siamo mai sole? Spesso e volentieri infatti ci portiamo dietro tanti di quei disturbi intimi che di fatto è come se fossimo sempre inseguite da inopportuni e fastidiosi stalker. I numeri del resto parlano chiaro: 1 donna su 2 lamenta disturbi vaginali. Almeno una volta l’anno.
Ma allora a che serve la nostra guardia del corpo personale? In questi casi neanche la flora batterica vaginale, popolata da batteri buoni, riesce a tenere alla larga i fastidiosi compagni di viaggio. I lattobacilli presenti nella flora, che assicurano attraverso la produzione di acido lattico il giusto pH, spesso si ritrovano KO in seguito ad attacchi di ogni tipo. Perché? E come possiamo prevenire i disturbi che ne derivano? Partiamo dalle cause.
1) Quali sono le cause di tutti questi problemi intimi?
Le cause possono essere tante:
- L’uso di farmaci (ad esempio gli antibiotici, che, ammettiamolo, a volte usiamo a sproposito)
- L’ingresso in menopausa (per via del calo di ormoni che genera cambiamenti a livello urogenitale. Ma qui non possiamo accusarci di nulla. Si tratta di un passaggio fisiologico)
- L’uso di prodotti per l’igiene intima troppo aggressivi che alterano il pH vaginale (qui possiamo fare molto…)
- L’abuso di lavande vaginali (vedi punto 7, più avanti)
- Lo stress (maledetto!)
- I rapporti sessuali (vedi punto 3)
- Una alimentazione disordinata
- Etc.
2) Di cosa parliamo quando parliamo di vaginiti (e vulvovaginiti)?
Il problema è noto a molte donne. Ma di cosa si tratta esattamente?
La vaginite è l’infiammazione della vagina. Può manifestarsi con secrezioni bianche o giallastre, talvolta maleodoranti, e può comportare prurito e bruciore. È favorita dai cambiamenti del pH vaginale, che riducono il fisiologico equilibrio dei batteri normalmente presenti, in vagina, favorendo l’ingresso di germi patogeni. La vaginite può essere causata da batteri (Gardnerella), funghi (Candida) e protozoi (Trichomonas), ma può anche essere provocata da alterazioni ormonali (come la riduzione dei livelli di estrogeni del periodo post-menopausale)
Aspetti simili riguardano la vulvovaginite, che invece consiste nella contemporanea infiammazione di vulva e vagina.
3) E se il problema dipende dalla Candida?
Anche l’infezione dovuta alla Candida albicans può portare a candidosi e/o vulvovaginiti. Si tratta di un fungo endogeno, ovvero comunemente presente nelle mucose genitali. A scatenare il problema possono essere circostanze esterne (farmaci, alterazioni del pH vaginale, detergenti aggressivi, etc.). Circa i 2/3 di donne in età fertile ha avuto almeno un episodio di candidosi nella vita. Bruciore, prurito, perdite vaginali, cattivo odore… Questi i sintomi di questa vera e propria piaga. E la trasmissione sessuale allora?
I rapporti sessuali sono comunque la causa principale, per due motivi: lo sperma innalza il pH vaginale e mediante il rapporto è possibile il contagio con agenti patogeni esogeni infettivi (malattie sessualmente trasmesse).
(Fonte: Candida e altre vaginiti: sintomi, cause e terapia, in Humanitas)
4) Con la dieta giusta possiamo prendere due piccioni con una fava
Mettiamola così: alla Candida piace lo zucchero. Più ne trova meglio sta. Un’arma vincente che abbiamo dalla nostra allora sono le scelte alimentari. Cosa mettere nella dieta? Cosa evitare?
In breve: abbasso lo zucchero, lieviti, birra. Benvenuto yogurt, curcuma e riso integrale.
E se saremo costanti oltre alla Candida sparirà anche la pancetta 😉
5) Un asciugamano tutto mio!
La condivisione è bella. Dove praticarla se non in famiglia? Ma non si può condividere tutto! Per questo un consiglio che merita di essere inserito nella lista è quello relativo all’asciugamano. Scegliamoli del nostro colore preferito. E che siano tutti per noi!
6) L’assorbente. Una scelta che dovrebbe somigliare ad una coccola
L’uso dell’assorbente ci riguarda per circa 2400 giorni. Non possiamo andare al supermercato, prendere il primo pacchetto che ci capita e andare alla cassa. Dobbiamo pensare ad un assorbente più rispettoso della nostra pelle (e del Pianeta, visto che nell’arco della vita riproduttiva, noi donne buttiamo nel cestino circa 11mila assorbenti…) come Lady Presteril.
Ma di questo ne abbiamo già parlato, dedicando un articolo intero sugli assorbenti realizzati al 100% in cotone biologico. Dentro e fuori.
7) Lavande vaginali. Ne servono davvero così tante?
Spesso il problema si verifica proprio a causa dell’utilizzo sconsiderato di prodotti non adatti o troppo aggressivi per l’igiene intima, compreso l’uso in stile “fai da te” di lavande vaginali.
Ribadiamolo: la vagina è autopulente! Quelle che chiamiamo “perdite”, con tono spesso dispregiativo, ne sono la prova. Un sistema perfetto di pulizia self-made. Quando questo sistema si inceppa (ne sono la prova delle perdite maleodoranti), prima di intervenire con lavande vaginali, meglio consultare la propria ginecologa.
8) E poi c’è il problema della secchezza vaginale
La secchezza vaginale è uno dei sintomi dell’atrofia vulvovaginale. Per molte donne una bella seccattura (è proprio il caso di dire). Anche, ma non solo, per i risvolti che porta nella vita di tutti i giorni e nel rapporto con il partner: bruciore, prurito, infiammazioni, piccole lacerazioni e sanguinamenti.
Eppure, nonostante l’alto numero di donne che ne soffre, viene considerata ancora un problema silenzioso. Sono ancora molte quelle che si sentono in imbarazzo a parlarne con il proprio partner. Il problema ancora più grave è quando evitano l’argomento anche con la propria ginecologa. Solo un quarto delle donne con questi disturbi infatti cerca un trattamento. Un numero troppo basso che si traduce in troppi disagi nella vita di tutti i giorni. Considerando anche le tante soluzioni che oggi abbiamo a disposizione: dai gel vaginali alle cure più impegnative come la TOS.
Soluzione? Appuntarsi tutti i disturbi di cui si soffre e prendere un appuntamento con la ginecologa. Parlarne de visu provoca imbarazzo? Optiamo per l’invio di una mail. Un modo soft per rompere il ghiaccio.
9) Alleniamo i muscoli “rosa” con gli esercizi di Kegel
I muscoli in questione sono l’elevatore dell’ano e il trigono superficiale. Si tratta di muscoli che circondano la vagina, l’uretra e l’ano, e chiudono in basso il bacino, sostenendo i visceri pelvici.
Gli esercizi di Kegel aiutano le donne a ritrovare la “competenza muscolare” e prevedono contrazioni ritmiche ripetute per tonificare i muscoli del pavimento pelvico, ma anche per aumentare la capacità di ascoltare le sensazioni che provengono dai genitali
(dal sito della prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano).
È importante che siano ben accompagnati da un respiro lento e profondo, come se fossero una meditazione del corpo, uno yoga molto concentrato, in questo modo aumenterà anche il potenziale erotico.
Attenzione: ogni contrazione deve essere seguita da una pausa di durata doppia per evitare affaticamento e ipertrofia. Per esempio, se si contrae per 5 secondi, la pausa sarà di 10 secondi.
10) Come preservare la salute intima?
Gel, creme lubrificanti e idratanti… possono essere molto efficaci nell’alleviare il disagio e il dolore derivanti da problemi intimi. Anche quelli che si verificano durante i rapporti sessuali.
In commercio ci sono diverse soluzioni sia per la secchezza vaginale che per le vaginosi e le vaginiti dalle più pratiche come i gel vaginali a base di acido ialuronico a quelle farmacologiche.
Per il trattamento di vaginite e vaginosi batterica, il nostro consiglio è quello di cercare prodotti che tra gli ingredienti abbiano:
- L’acido ialuronico. Importante perché stimola la guarigione delle cellule infette da colonie batteriche
- Il pullulano. Capace di formare un biofilm protettivo per la zona intima
- L’acido lattico. Che contribuisce a mantenere pH e flora vaginale sani
Per il trattamento della secchezza vaginale invece, assicuratevi che nella composizione ci siano:
- L’acido ialuronico. Questo acido stimola la naturale idratazione vaginale dagli strati più profondi a quelli più superficiali (meglio se con tre pesi molecolari)
- Il pullulano. Che forma un biofilm protettivo per la zona intima
- La betaina. Che contribuisce alla naturale idratazione vaginale e riduce le irritazioni
Ed infine un ultimo consiglio: andare a letto senza slip può rivelarsi di grande aiuto per il benessere intimo. Anche andare a letto completamente nudi produce molti benefici per la salute. Provare non costa nulla! 😉
Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
- Vaginite, in Humanitas
- Candida e altre vaginiti: sintomi, cause e terapia, in Humanitas
- Come combattere la secchezza vaginale, in Humanitas
- Esercizi di Kegel e orgasmo femminile, dal sito della prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
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Take Home Message
Il benessere intimo di vulva e vagina è spesso a rischio. Più ne sappiamo più lo difendiamo. L’ecosistema vaginale è costituito da una flora batterica eterogenea. L’equilibrio è delicato, spesso e volentieri infatti subisce attacchi. Alcuni dipendono da noi, altri no. Vediamo una decina di punti che possono rivelarsi utili per preservare il benessere intimo, da gel specifici agli esercizi di Kegel.
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