Rapporti mirati – Il vissuto psicologico influisce sulla nostra capacità riproduttiva, quando abbiamo rapporti mirati alla riproduzione.
Rapporti mirati, ovvero la cicogna che rischia di non trovare la strada. Il mondo ogni 100 anni cambia abitudini, mode e inverte la rotta diceva una vecchia canzoncina. E in effetti un secolo fa le nostre nonne e bisnonne evitavano di avere rapporti sessuali nei giorni fertili. Le donne cercavano di intuire quali fossero “quei giorni” per entrare in “astinenza”. Il metodo contraccettivo sicuro al 100%!
Quando non esisteva la pillola contraccettiva ma soprattutto non c’era l’ecografo
E tutti gli altri strumenti e conoscenze scientifiche di cui disponiamo oggi e che ci permettono di sapere con certezza quando la donna ha l’ovulazione ovvero quando il suo corpo si prepara ad essere la prima”culla” del bambino che nascerà.
Oggi diversamente a quanto accadeva un tempo, le donne hanno totalmente cambiato la rotta. Le nipoti di quelle donne cercano nel calendario proprio “quei” giorni. Ovvero quelle 24/48 ore per “astenersi” da tutto il resto e per potersi dedicare all’ars amatoria, ops all’ars generandi, da cui sembra dipendere tutta la loro vita e i progetti futuri.
Si contano le settimane, i giorni e si corre in farmacia per fare lo stick. Una, due, tre volte. E con fare affannoso, sino a diventare un rituale ossessivo si osservano le barrette che si colorano. Indicando se la gravidanza è in corso. Le donne con ansia e trepidazione aspettano che arrivino quei giorni. Che il follicolo cresca e con fiducia si monitorizzi la sua crescita, al quale sembra legato il futuro dell’umanità. E tutto ciò sotto l’occhio vigile del microscopio o della sonda di un apparecchiatura elettromedicale.
Il vissuto psicologico ed emotivo dell’attesa appare legato non solo al mondo del desiderio d’immortalità riposto nel voler essere genitori. Ma anche a ragioni biologiche e ai cambiamenti sociologici.
A 20 e a 25 anni. L’età considerata ottimale per la riproduzione secondo i ginecologi
Ma la donna di molti paesi occidentali a questa età non è pronta ad assumersi un compito evolutivo così impegnativo. Impegnativo come la maternità. E sociologicamente è ancora all’inizio del suo percorso di autonomia e di indipendenza finanziaria. L’orologio biologico fa sentire il suo ticchettio alla soglia dei 40 anni. Quando il potenziale di fertilità ha già subito una discesa notevole ed è sempre più frequente il ricorso alla PMA (la procrecazione medicalmente assistita).
La sessualità in questo modo cede il passo alla funzione riproduttiva. Fare sesso non è più innescato dal desiderio sessuale, dal piacere. E’ la conseguenza del desiderio di generare un bambino. “L’ansia da fecondazione” (Pezzella P., 1997) si diffonde come un gas invisibile alterando il sistema neurovegetativo per la continua autosservazione da parte della donna dei propri parametri fisiologici. Sino a modificarne negativamente i meccanismi della riproduzione. E in questo modo la cicogna “sembra perdere la strada”.
Lo stress emotivo dovuto ai rapporti mirati, alle pressioni sociali e familiari s’insinua nella coppia
Tutto queso provoca disfunzioni sessuali e influenzando negativamente il desiderio sessuale:
- Negli uomini possono presentarsi problemi di erezione, eiaculazione assente o ritardata
- Nelle donne oltre un decremento della libido, diminuisce il piacere sessuale. Con esso l’orgasmo. Che ha una funzione nella riproduzione dovuto ai movimenti uterini che durante l’orgasmo coincidono in un movimento aspirativo dell’eiaculato, al fine di favorire la risalita degli spermatozoi nelle tube dove avviene la fecondazione.
La letteratura scientifica sull’argomento già a partire dal 1958 riporta alcuni studi sulle cause psicogene della infertilità (Bos C, Cleghorn R.A). Molte ricerche hanno evidenziato che le disfunzioni sessuali maschili e femminili legati alla infertilità sono legate alla difficoltà di scindere la sessualità dalla procreazione. Gli uomini vivono la loro funzione “virile” come un dispenser di liquido seminale e per la prima volta nel loro vocabolario entrano termini come spermiogramma e la loro sessualità è messa sotto la lente di ingrandimento del microscopio della fertilità.
Si scopre che non ci sono bottoncini da spingere per avere un erezione in “quei giorni” della ovulazione femminile o nei giorni decisi con il calendario
Così l’uomo teme che possa arrivare la telefonata nel bel mezzo di una riunione del consiglio di amministrazione, o durante una udienza in tribunale e sperando che non arrivi nella cabina di pilotaggio di un aereo, altrimenti la virata è inevitabile, la telefonata che annuncia “amore oggi è il giorno X, l’ecografo ha detto “si”, alias il follicolo è pronto”!
Quale poesia ultramoderna farebbe sorridere i nostri Marinetti e i nostri poeti futuristi. Dacché le parole d’amore sono rappresentate da sonda ecografica, prelievo ovociti, tranfer, pik up, capacitazione spermatozoi etc.
Certamente la medicina della riproduzione è benvenuta
Così come fu benvenuta la nascita di Louise Brown la prima bimba in provetta nata in Inghilterra nel 1978. Cerchiamo però di restituire la poesia e l’erotismo. La sensualità e il piacere all’intimità sessuale. E tutto ciò avrà un grande beneficio sulla psiche ma anche sul livello qualitativo della fertilità maschile e femminile. Oramai la letteratura scientifica sull’argomento è concorde nel riportare che lo stress emozionale altera le situazioni fisiologiche preposte alla riproduzione sia per i maschietti che per le femminucce.
Allora meglio modificare lo stile di vita che deriva da questi rapporti mirati, uscendo dalla angoscia e dalla delusione del lutto che accompagna ogni nuovo arrivo del mestruo, meglio far “nascere” la serenità e coltivare interessi. In questo modo fiorirà la passione e sboccerà un nuovo equilibrio, affinché l’attesa anziché essere snervante possa diventare una dolce attesa. E allora ben venga un “aiutino” di qualunque natura esso sia e forniamo anche un… navigatore alla cicogna affinché trovi la strada migliore e più breve per raggiungere la meta, ma oltre alla meta non dimentichiamo di “goderci” anche il paesaggio.
Dott.ssa Patrizia Pezzella Psicologa, psicoterapeuta, perfezionata in Sessuologia clinica per Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
Rapporti mirati – Nel mondo occidentale il desiderio di maternità si fa sentire verso i 40 anni. Quando il potenziale di fertilità ha già subito una discesa notevole. Si è così costretti a ricorrere alla PMA procreazione medicalmente assistita e la sessualità a cedere il passo all’ansia da procreazione e la delusione a ogni arrivo del mestruo. Meglio dunque far nascere la serenità che sarà l’aiuto migliore che si possa dare alla cicogna.
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Una risposta
Gentile dott.ssa Pezzella, il suo articolo descrive fin troppo bene gli stati d’animo che una coppia di oggi si trova ad affrontare. Diventare genitori dopo i 40 (come è successo a me al mio compagno) è più difficile: ansia e co, la fanno da padroni… Grazie per la sua sensibilità e la sua comprensione e anche per i suoi consigli, la seguo sempre. MariaElena, Firenze