Lo sapevate che il ritornello “basta un poco di zucchero e la pillola va giù” non corrisponde al vero?
Dati alla mano, il rispetto delle prescrizioni del medico, l’aderenza alla terapia appunto, ovvero il conformarsi del paziente alle raccomandazioni del medico (riguardo ai tempi, alle dosi e alla frequenza nell’assunzione del farmaco per l’intero ciclo di terapia, così come alla dieta ed allo stile di vita), è basso. Ancora più basso se la prescrizione medica prevede più farmaci al giorno e per più volte al giorno.
Promossi solo la metà dei pazienti
La scarsa aderenza alle prescrizioni del medico è la principale causa di non efficacia delle terapie farmacologiche ed è associata a un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, della morbilità e della mortalità. Dati questi che rappresentando un danno sia per i pazienti che per il sistema sanitario e per la società.
Solo la metà dei pazienti con patologia/e cronica/che, infatti, assume correttamente i farmaci prescritti (AIFA). Le ragioni? Eccole:
- Scarsa motivazione del paziente
- Informazione inadeguata
- Depressione o altre patologie psichiatriche (demenza…)
- Mancanza di fiducia nel medico prescrittore
- Costi dei medicinali
- Insorgenza di disturbi imputati al farmaco assunto
- Schemi terapeutici complessi (più farmaci/più dosi giornaliere…)
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità…
Secondo l’OMS (link) l’aderenza terapeutica è definibile come ”il grado di effettiva coincidenza tra il comportamento individuale del paziente e le prescrizioni terapeutiche ricevute dal personale sanitario curante”. Ed aggiunge: “La scarsa aderenza alle terapie croniche compromette gravemente l’efficacia del trattamento, caratterizzandosi come un elemento critico per la salute della popolazione, sia dal punto di vista della qualità di vita che dell’economia sanitaria. La questione ci sta particolarmente a cuore, considerato che le donne consumano più farmaci rispetto agli uomini (anche per il fatto di essere più longeve).
Qualche buon consiglio per essere più “aderenti”
L’aderenza presuppone un’efficace comunicazione tra medico prescrittore e paziente che, fin dalla fase di pianificazione del trattamento, dovrà essere informato su obiettivi, modalità di assunzione e posologia ed eventuali effetti collaterali. Il paziente potrà infatti “essere aderente” solo se correttamente informato e adeguatamente motivato.
Ecco qui di seguito un utile decalogo a cura del Ministero della Salute:
- Assumo i farmaci solo su indicazione del medico
- Voglio essere informato e consapevole della cura che sto facendo
- Parlo apertamente con il medico
- Informo il medico se sono allergico ai farmaci
- Riferisco al medico i disturbi apparsi durante la cura
- Rispetto le indicazioni fornite dal medico “Farmaco giusto, al paziente giusto, nella dose giusta, al momento giusto”
- Presto attenzione se devo assumere più farmaci
- Non sostituisco i farmaci, né modifico la cura prescritta su mia iniziativa
- Conservo i farmaci in modo sicuro (link “Armadietto dei medicinali”)
- Se assisto qualcuno non esito a chiedere aiuto
Fonte:
- AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco
- Opuscolo ONDA “L’aderenza terapeutica – Una questione di responsabilità individuale e collettiva”, Milano, 18 gennaio 2017, a cura di Nicoletta Orthmann
Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
…
Take Home Message
Aderenza alle terapie – Non è vero che basta solo un po’ di zucchero… – Per la metà della popolazione che segue una terapia farmacologica, aderire alle prescrizioni del medico non è facile. I fattori che intervengono sono tanti (scarsa motivazione, informazione inadeguata, costo dei farmaci, etc.). Il Ministero della Salute ha stilato un decalogo per far fronte a questa che è una vera e propria emergenza, non solo in termini di salute (le donne consumano più farmaci rispetto agli uomini), ma anche in termini di costi a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
Tempo di lettura: 3 minuti