Pillola blu, sciroppo alla fragola, capsula bianca e rossa… ce n’è per tutti i gusti? Vediamoli da vicino!
I farmaci hanno migliorato la qualità di vita di malati acuti, cronici e occasionali: dal cachet per quel mal di testa che non molla, alle terapie di lungo termine per tenere a bada il cancro.
Le categorie dei medicinali
Sono davvero tante e diversi sono i sistemi per la loro classificazione. Il più immediato è quello che tiene conto dell’organo su cui agisce (ad es. farmaci per il sistema immunitario, per l’apparato urinario, per il sistema nervoso etc.) o del tipo di azione che svolge (ad es. antibiotico, antinfiammatorio, immunosoppressivo, antistaminico, miorilassante etc). Possono essere categorizzati in base alla struttura chimica (farmaci steroidei, non steroidei, cannabinoidi etc.), al regime di rimborsabilità e fornitura (fascia A: dispensati gratuitamente o dietro pagamento del ticket; fascia C: a carico del paziente; fascia H: utilizzati soltanto negli ospedali) e in base al sistema di classificazione ATC (Anatomico Terapeutico Chimico), che associa ad ogni farmaco un codice alfanumerico.
La carta d’identità del farmaco
Tenendo tra le mani la confezione di un farmaco, noteremo che già attraverso la scatola ci viene fornita una serie di informazioni: nome, principio attivo, composizione, dosaggio etc. Termini ormai entrati nel vocabolario della gran parte delle persone, ma che qualche volta generano confusione. Perché chiamiamo un farmaco con nomi diversi?
Nome del farmaco
Con il nome ci si riferisce di solito al nome commerciale (brand name) del farmaco, che è sostanzialmente un nome di fantasia, attribuito al medicinale dall’azienda che lo produce (ad esempio Moment®, Aspirina® etc.).Tuttavia, non va dimenticato che il farmaco ha oltre al nome commerciale anche altri nomi: il nome chimico – attribuito secondo precise regole di nomenclatura dalla International Union of Pure and Applied Chemistry (IUPAC) – è il nome della molecola, assai complicato e pertanto non viene utilizzato nella pratica clinica; il nome comune o “non brevettato” è il nome con cui viene individuata la sostanza responsabile dell’azione farmacologica del medicinale e non dipende dal produttore: è il nome che generalmente utilizziamo per richiedere un farmaco generico; il codice ATC: è una sequenza di sette cifre associata ad ogni principio attivo in relazione al suo impiego prevalente.
Principio attivo
È il nome della sostanza che svolge l’effetto terapeutico proprio del farmaco e coincide con il nome comune o “non brevettato”. Per esempio, il principio attivo dell’Aspirina è l’acido acetilsalicilico, quello della Tachipirina è il paracetamolo.
Eccipienti
Sono le sostanze inattive, prive di efficacia farmacologica utilizzate per veicolare il principio attivo all’interno dell’organismo attraverso una specifica formulazione e consistenza (compresse, soluzione, pomate, polveri etc). Gli eccipienti sono fondamentali per proteggere il principio attivo dagli agenti esterni e contenere le contaminazioni batteriche, ma anche per modificarne il sapore, rendendolo accettabile e anche piacevole.
Forma farmaceutica
Chiamata anche formulazione, è l’aspetto con cui si presenta il farmaco, grazie alla combinazione del principio attivo con gli eccipienti: supposte, compresse, soluzione etc. La formulazione, insieme con quantità e dosaggio costituisce la confezione, ossia, la sintesi del contenuto della scatola del medicinale.
Fonti
– AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco;
– Position Paper – I farmaci biosimilari. Roma, maggio 2013;
– Agnoletti, V. Verso l’autocura e l’automedicazione. Franco Angeli. Milano, 2012.
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Take Home Message
Di un farmaco conosciamo le informazioni che sono riportate sulla confezione: nome, principio attivo, composizione, dosaggio etc. Termini ormai entrati nel vocabolario della gran parte delle persone, ma che qualche volta generano confusione. Impariamo a conoscere meglio tutti gli elementi costituiscono la carta d’identità del farmaco.
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