venerdì, 17 Maggio 2024

Vampate e Patologie Cardiometaboliche

Vampate e patologie cardiometaboliche

Vampate e patologie cardiometaboliche: quale relazione?

Soffrire di vampate e pensare che si tratti di una cosa da sopportare, non è la strategia giusta per attraversare la menopausa, un passaggio fisiologico della donna, ma anche un momento importante per la prevenzione. La prof.ssa Rossella Nappi ci aiuta a capire la relazione tra vampate e salute della donna e le azioni preventive che andrebbero fatte, evitando il Fai da te, ma sempre sotto consiglio del medico

Siamo più a rischio di problematiche cardiometaboliche in menopausa?

E’ importante sapere che la donna è protetta davvero da problematiche cardio metaboliche, fino a che è fertile, quindi ha i suoi estrogeni prodotti dalle ovaie. Questo serve naturalmente a potenziare la macchina biologica femminile, in un’ottica della riproduzione, quindi della gravidanza, per adattare le funzioni cardiovascolari e metaboliche alle eventuali richieste della maternità.

Nel momento in cui questo compito viene meno è chiaro che il nostro organismo perde questa protezione; una protezione che si esplica a vari livelli, innanzitutto agli aspetti più semplici del metabolismo: abbiamo il colesterolo totale e cattivo, il cosiddetto LDL, che tendono a salire. Salgono anche i trigliceridi. Si modifica la sensibilità all’insulina. Cosa vuol dire? Non si diventa diabetiche, ma l’organismo fa più fatica ad utilizzare questo ormone per il metabolismo degli zuccheri. Rallenta poi un po’ il metabolismo in senso generale, e quindi la donna accumula del peso. Peso corporeo che va ad accumularsi soprattutto a livello della cintura, il cosiddetto “grasso a mela”, e noi ci rendiamo conto che questo grasso è proprio quello che purtroppo è resistente all’insulina, è quello che ci da’ la cosiddetta “sindrome metabolica”.

Poi non dobbiamo dimenticare che gli estrogeni hanno una importante azione vasoattiva, quindi sono capaci di adattare i vasi dell’organismo ai cambiamenti, alle richieste che sono necessarie, e quindi noi abbiamo la tendenza a sviluppare l’ipertensione arteriosa.

E’ ovvio che questo non avviene subito subito, a 50 anni, ma queste prime modificazioni poi si traducono nell’arco degli anni in un aumento vero di rischio cardiovascolare e metabolico. Intorno ai 60, 65 anni, le donne pareggiano, addirittura superano il rischio cardiovascolare dei maschi.

Questa protezione rimane ancora un po’…Quindi anche quando la pressione che sale e il colesterolo che sale, non si verificano subito i problemi cardiovascolari importanti. Per questo noi donne li sottovalutiamo nel momento della menopausa.  Ed è per questo motivo che noi donne dobbiamo rivolgerci ad uno specialista per capire se i nostri fattori cardiometabolico stanno cambiando, e per prepararci a contrastare questo cambiamento.

Le vampate possono essere considerate un segnale rivelatore di questo disturbo?

La vampata di calore non è un semplice “Ah, ho caldo!”. La vampata di calore è un fenomeno che avviene a livello del sistema nervoso centrale, nel centro della termoregolazione, che è capace di sentire la carenza estrogenica – chiaramente ogni donna ha la sua sensibilità – ma quello che dobbiamo capire è che su 10 donne che vanno in menopausa, 2 non hanno praticamente vampate di calore, 2 hanno delle vampate di calore piuttosto severe, moderate/severe, di giorno e di notte, e le altre 6 hanno delle vampate lievi. Che cosa hanno dimostrato gli studi?

Che le donne che hanno vampate di calore, moderate e severe in particolare, ma anche quelle lievi, sono quelle che hanno un rischio maggiore sul versante vascolare futuro. Perché questo centro della termoregolazione coinvolge non soltanto una sensibilità agli estrogeni, ma un equilibrio molto complesso di una serie di neurotrasmettitori e uno importante è la noradrenalina, cioè il cosiddetto “sistema della risposta di stress”.

Quando noi abbiamo una vampata di calore, si attiva questo sistema che ci porta ad avere delle modificazioni, che sono legate alla pressione arteriosa, alla frequenza cardiaca e così via. Ma non solo. Gli studi ci hanno detto che la vampata di calore è una specie di sensore della capacità di dell’organismo di quella donna specifica a rispondere in un certo modo alla carenza estrogenica.

Se io ho tante vampate di calore vuol dire che il mio organismo, a tutti i livelli, non solo a quello cardiovascolare, ma anche a quello osseo, quindi per esempio le donne con vampate di calore nel tempo sviluppano più osteoporosi, perché? Perché la vampata significa “Attenzione, le cellule di questo organismo di questa donna sono più sensibili alla carenza!”.

Aver perso gli estrogeni ha conseguenze a tutti i livelli, anche su osso, cuore e cervello… Quindi non dobbiamo sottovalutarle, dobbiamo spegnere le vampate di calore. Se le spegniamo questi meccanismi non sono più così sotto stress e se noi utilizziamo ormoni, siano essi naturali, siano essi farmacologici, noi andiamo a ripristinare quell’equilibrio che poi ci porterà a non avere i risvolti cardiovascolari, a non avere i risvolti dell’osteoporosi, a non avere i risvolti cognitivi nel tempo e così via.

Non abbiamo soltanto caldo, quel “caldo improvviso” è un sintomo di qualcosa di importante.

E’ giusto sapere che ci sono donne che se la risolvono nel giro di 6 mesi un anno, nel periodo della menopausa, che le vampate sono lievi e che non dobbiamo drammatizzare. Però dall’altra parte se per esempio queste vampate ci svegliano la notte, ricordiamoci che dormire bene, il sonno è fondamentale per l’equilibrio cardio-metabolico, e anche per altri aspetti, il tono dell’umore, la qualità del vivere, e dunque è l’energia psicofisica che noi possiamo dedicare per esempio durante la giornata anche all’attività fisica, che fa così bene in menopausa.

Quindi voi dovete sempre vedere l’effetto che noi chiamiamo “domino” della menopausa.

Se io ho le vampate, non sto bene. Anche se sono capace di sopportarle, non è una buona idea. Nel tempo noi abbiamo davvero delle problematiche di rilievo e non riusciamo a svolgere le nostre attività nel modo più corretto.

Quali soluzioni oltre la Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS)? 

Le donne che dovrebbero prendere ormoni sono quelle donne, quel 15/20%, che soffrono di sintomi veramente severi. Per tutte la altre noi ginecologi abbiamo tante frecce al nostro arco perché esistono sostanze naturali, perché vengono sia dalla classe dei cosiddetti “fitoestrogeni”, sostanze derivate dalla soia a dal trifoglio rosso, che possono darci un’azione sui recettori degli estrogeni in una maniera più delicata, rispetto a quello che fanno gli ormoni tradizionali e che sono state dimostrate avere un ruolo nella modulazione della vampata di calore. Quindi sono capaci di ridurre questo sintomo e ci sono evidenze con risvolti positivi sul versante cardio-vascolare, metabolico, quindi quell’equilibrio del colesterolo cattivo verso quello buono, per esempio la vasodilatazione. Quindi diciamo che queste sostanze possono giocare un ruolo nello “spegnere” le vampate di calore.

Vanno un po’ testate, però, perché non tutte le donne rispondo allo stesso modo. E’ giusto sapere che ci sono delle sostanze non tutte estrogeniche che hanno delle azioni simili agli estrogeni con altri meccanismi, cioè equilibrano i neurotrasmettitori. Questo lo dico perché a volte ci sono donne con controindicazioni agli ormoni, che mi chiedono “Posso usare i fitoestrogeni?”. Beh, dipende. Se siamo state recentemente per esempio operate di tumore al seno, qualche cautela in più bisogna averla.

Dobbiamo vedere questi fitoestrogeni come una grande famiglia di sostanze naturali, di grande aiuto nella pratica della menopausa per i sintomi lievi e moderati, che però come vi dicevo non fate troppo “fai da te”. Lasciatevi guidare anche in questo caso dal medico.

Evitiamo il FAI DA TE!, andiamo sempre dal medico, che sarà la persona che saprà consigliarci la terapia più adatta a quelli che sono i nostri disturbi.

Le risposte sono a cura della Prof.ssa Rossella Nappi ginecologa ed endocrinologa e responsabile della SSD di PMA, Endocrinologia Ginecologica e Menopausa ad alta complessità del Policlinico San Matteo dell’Università di Pavia e Presidente della Società Internazionale della menopausa imsociety.org
© riproduzione riservata

>>> Per un ulteriore approfondimento consulta la nostra sezione interamente dedicata al tema della ”Menopausa”.

Take Home Message – “Vampate e patologie cardiometaboliche”
Soffrire di vampate e pensare si tratti di una cosa da sopportare, non è la strategia giusta per attraversare la menopausa, un passaggio fisiologico della donna, ma anche un momento importante per la prevenzione. La prof.ssa Rossella Nappi ci aiuta a capire la relazione tra vampate e salute della donna e le azioni preventive che andrebbero fatte, evitando il Fai da te, ma sempre sotto consiglio del medico.

Tempo di lettura “Vampate e patologie cardiometaboliche: 6 minuti

Ultimo aggiornamento: 14 marzo 2024

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5 risposte

  1. ecco un articolo utilissimo pe far crescere una maggiore consapevolezza nelle donne
    ne vedo ancora troppe che a 50 anni fumano sigarette come fossero ventenni !!!!

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