lunedì, 20 Maggio 2024

Cos’è l’infarto? Lo abbiamo chiesto al dottor Giorgio Agrò

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Ccos'è l'infartoos’è l’infarto

Con il termine di infarto miocardico si intende la morte di una parte del muscolo cardiaco a seguito dell’ostruzione di una delle coronarie, le arterie che portano il sangue al cuore.

Quali sono le cause dell’infarto del miocardio?

L’infarto è prodotto dall’occlusione parziale o totale di una delle arterie coronariche. Questo succede perché si forma un coagulo su una delle lesioni aterosclerotiche che possono essere presenti sulla parete vascolare.

In rari casi è la conseguenza di una malformazione coronarica (con restringimento del lume e formazione comunque di un trombo) o dello scollamento, che si chiama dissezione, dei foglietti della parete coronarica che porta quello interno a sporgere nel lume, restringendolo ed a volte occludendolo totalmente.

Quali sono i sintomi?

L’immagine più iconica dell’infarto è, secondo me, quella di Anthony Hopkins nel film “Vi presento Joe Black”, che si tiene stretto il braccio sinistro dolorante, quando incontra la morte, che gli comunica che la sua vita è giunta al termine; in realtà i sintomi più frequenti sono il dolore al petto, la sudorazione fredda, uno stato di malessere vago e profondo, la nausea e il vomito. Il dolore vero e proprio, si può irradiare dal torace ai vasi del collo e alla gola, alla mandibola (soprattutto ramo sinistro), alla porzione di colonna vertebrale che sta fra le due scapole, agli arti superiori soprattutto il sinistro come ho detto prima, il sinistro più spesso del destro e allo stomaco.

L’infarto miocardico è un’esperienza soggettiva: non tutte le persone che ne sono colpite descrivono gli stessi sintomi, e l’intensità dei sintomi stessi può variare notevolmente. In alcuni casi il paziente riferisce di avvertire una sensazione di morte imminente, che lo porta a cercare il soccorso medico. Possono essere riportati anche stordimento e vertigini, mancanza di respiro in assenza di dolore toracico, svenimento con perdita di coscienza.

Quali sono i fattori di rischio?

I fattori di rischio per l’infarto sono distinti in fattori modificabili e fattori non modificabili.

Fattori non modificabili:

  • Età: il rischio di infarto, come per quasi tutte le patologie cardiovascolari, aumenta con l’avanzare dell’età.
  • Sesso: l’aterosclerosi e l’infarto sono più comuni negli uomini rispetto alle donne per le decadi dell’eta’ giovanile e matura. Dopo la menopausa femminile il rischio di aterosclerosi e infarto e’ analogo negli uomini e nelle donne.
  • Familiarità: chi presenta nella propria storia familiare casi di malattia cardiovascolare acuta è maggiormente a rischio di infarto, soprattutto se la patologia cardiovascolare del congiunto si e’ manifestata in età giovanile

Fattori modificabili:

  • Stile di vita: sedentarietà e fumo di tabacco sono fra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare. Smettere di fumare e condurre una vita attiva, facendo regolarmente almeno 20-30 minuti di attività fisica al giorno, è il metodo migliore per prevenire i problemi cardiovascolari e per tutelare la propria salute.
  • Alimentazione: Una dieta troppo ricca di calorie e grassi contribuisce ad aumentare il livello di colesterolo e di altri grassi (lipidi) nel sangue, rendendo molto più probabili l’aterosclerosi e l’infarto. Un’alimentazione sana ed equilibrata ha una grande valenza in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari.
  • Ipertensione arteriosa: la “pressione alta” o ipertensione arteriosa può avere varie cause e interessa una larga fetta della popolazione di età superiore ai 50 anni.
  • Ipercolesterolemia: di cui abbiamo parlato in un’altra compressa
  • Diabete: l’eccesso di glucosio nel sangue danneggia le arterie e favorisce l’aterosclerosi.
  • Droghe: l’uso di droghe può aumentare notevolmente la possibilità di infarto miocardico ed abbassare l’età media in cui si manifesta.

Dottor Giorgio Agrò specialista in Medicina Generale per Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata

Ricorda: quando hai un problema di salute o pensi di averlo, rivolgiti a uno specialista e non a dottor Google, anche se talvolta la tentazione è forte 😉
(il dottor Google è aperto 24 ore al giorno ma non è laureato in medicina).

 

Ultimo aggiornamento: 29 febbraio 2024

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