Un dolore, quello pelvico, inascoltato e che colpisce 1 donna su 3…
Il problema è che soltanto una donna su dieci riesce ad avere una diagnosi corretta, anche perché è ancora considerato “fisiologico” che una donna provi dolore a causa di un problema ginecologico. Abbiamo rivolto le domande agli esperti. Qui di seguito le loro risposte legate alla terapia e al monitoraggio di questa malattia.
Una malattia sottovalutata e ancora troppo poco conosciuta, a tal punto che le donne che ne soffrono,(1 su 3) dopo aver consultato il proprio ginecologo, riferisce di non essere creduta in merito proprio alla veridicità e all’intensità del dolore, eppure si tratta di una malattia che ha un considerevole impatto sulla qualità della vita.
Per questo la necessità di una campagna di sensibilizzazione, in modo tale che si inizi a fare informazione circa un argomento ancora troppo poco conosciuto, soprattutto dalle donne, le dirette interessate.
Con l’aiuto di ONDA, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere ,inauguriamo una sezione del sito interamente dedicata al dolore pelvico cronico, patologia per la quale solo 1 donna su 10 ha ricevuto una diagnosi.
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Il dolore pelvico e le abitudini alimentari – Prof.ssa Graziottin, la nostra alimentazione e il nostro stile di vita possono influire su questi disturbi?
L’alimentazione ricca di zuccheri, in particolare glucosio e saccarosio, facilita l’insorgenza di infezioni vulvo-vaginali da Candida. I dati di una ricerca nazionale, che ha già superato i 1200 casi diagnosticati di dolore pelvico, hanno dimostrato che la prevalenza, cioè la presenza nella popolazione di diabete, è del 5,3%.
Bene, nelle nostre pazienti, con segni e sintomi di dolore pelvico, esiste una familiarità per il diabete, dal lato materno, paterno, dei cugini e collaterali di più dell’8%. Questo significa che abbiamo una genetica che ci predispone a fare un utilizzo improprio, inadeguato noi diciamo, dell’insulina e quindi quando ingeriamo zuccheri andiamo a dare proprio benzina alla Candida che diventa più aggressiva.
È, quindi, necessaria un’alimentazione molto più sobria per quanto riguarda gli zuccheri (la frutta va bene), e mangiare verdura, pesce, carne se ci piace, riso, poca pasta. Ma certamente fare regolarmente attività fisica perché ottimizza l’utilizzo periferico dell’insulina e toglie, quindi, uno dei fattori predisponenti importanti alla persistenza della Candida a livello intestinale, vaginale e al promuovere le reazioni immuno-allergiche aberranti che hanno come conseguenza un’infiammazione persistente che ci rovina anche la vita.
In positivo, con le diagnosi appropriate, le terapie appropriate, gli stili di vita adeguati possiamo avere una vita serenissima dalla pubertà fino alla tarda età.
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Il dolore pelvico e le abitudini alimentari – Prof. Stanghellini, quando è opportuno recarsi dal proprio ginecologo?
Stipsi e cistiti sono sintomi molto spesso correlati al dolore pelvico. Il mio suggerimento è quello di non sottovalutare i sintomi che arrivano dall’intestino che perdona molto, anche per decenni, ma che fornisce sempre segnali sfumati. E quindi il mio consiglio è “quella bambina stitica curatela bene, senza bisogno di usare farmaci irritanti, ma curatela bene”. Ne vale la pena, proprio per evitarle le complicanze.
Ad esempio le cistiti – che sono quasi sempre da germi intestinali, tipo l’Escherichia coli – provengono dall’intestino.
A quel punto è importante curare la cistite, ma è certamente fondamentale curare anche l’intestino perché esistono già le complicanze di quella malattia intestinale (sfumata, non pericolosa), che mai porterà a patologie gravi, ma che, se non curata adeguatamente, porterà a tutte queste complicanze.
E’ importante, quindi, riferire al proprio ginecologo di eventi di stipsi o cistiti di cui si è sofferto in passato e che ora sono causa di dolore pelvico, perché aiuterà il vostro medico a formulare una giusta diagnosi
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>>> Scarica e compila il Diario del dolore pelvico per almeno 3 mesi
Ti sarà di aiuto per monitorare il dolore, primo passo per poter dialogare appropriatamente con il tuo ginecologo. Immaginala come una sorta di cartella clinica personale, che al termine del monitoraggio porterai al tuo ginecologo.
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(a cura di Alfasigma – Categorie: Salute e benessere)
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Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
Il dolore pelvico e le abitudini alimentari – Un dolore inascoltato, che colpisce 1 donna su 3, il problema è che soltanto una su dieci riesce ad avere una diagnosi corretta. Questo quanto emerge da un’indagine condotta da Elma Research per ONDA, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. Abbiamo rivolto le domande agli esperti (prof.ssa Graziottin e prof. Stanghellini). Qui di seguito le loro risposte.
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2 risposte
E quando il dolore o fastidio vaginale dipende, non dalla Candida, ma dalla secchezza vaginale dovuta alla mancanza degli ormoni che si fa, se non si possono prendere questi ultimi?
Quanto scritto su a proposito della Candida lo conosco da molto tempo.
Ciao Valeria,
intanto grazie per il tuo commento e per la tua fiducia.
Puoi sottoporre il tuo quesito alla nostra ginecologa, utilizzando il servizio, completamente gratuito, a cui si accede da questa pagina del nostro sito:
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La dott.ssa Manuela Farris, (Ginecologia Ostetricia) ti risponderà in tempi brevissimi.
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A presto e buon tutto!
C.