La Sindrome dell’ovaio policistico provoca (anche) l’assenza di ovulazione.
In condizioni normali, in corrispondenza della metà del ciclo mestruale, un ovocita raggiunge la completa maturazione, viene espulso dall’ovaio corrispondente (processo chiamato ovulazione) raggiunge le tube di Falloppio, ed è pronto ad essere fecondato. Nella sindrome dell’ovaio policistico ciò non avviene o si verifica molto raramente in quanto molti follicoli non raggiungono mai il completo sviluppo, in questi casi si parla di “infertilità anovulatoria”.
Quali sono i fattori più comuni che possono essere indicatori della patologia della Sindrome dell’ovaio policistico?
Le condizioni più frequenti – ma non necessariamente compresenti – di questa sindrome sono:
- Presenza di cisti, ovvero delle sacche piene di liquido, all’interno delle ovaie;
- Eccessiva crescita di peli (irsutismo) prevalentemente su viso, petto e addome;
- Acne grave e tardiva, ovvero dopo i 30 anni o insensibile ai trattamenti convenzionali;
- Assenza di mestruazioni o mestruazioni poco frequenti e quindi la mancata ovulazione.
Questi fattori non vengono considerati, molto spesso, indicatori di una patologia. Tanto che molte donne decidono di non parlarne al proprio medico, fino a quando però non nasce il desiderio di una gravidanza. Gravidanza che a causa di questa sindrome non si realizza. Nelle forme più lievi della sindrome dell’ovaio policistico, le irregolarità mestruali possono non manifestarsi e l’ovulazione avviene normalmente. Ma si può impiegare molto più tempo della media per concepire e aumenta il rischio di aborti spontanei.
Sindrome ovaio policistico – È bene sapere…
La Sindrome dell’ovaio policistico è spesso associata al diabete e a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari. Ed anche le cure che finora avevano privilegiato l’aspetto ormonale, si stanno orientando verso quei percorsi terapeutici che prevengono e curano le alterazioni metaboliche.
In ogni caso prima di qualunque terapia generalmente il medico “ci mette a dieta”, infatti, la diminuzione del peso (anche limitato al 5%) comporta un miglioramento della ciclicità mestruale. Questa si traduce da un lato in una ripresa dell’ovulazione e dall’altro nella scomparsa di alcuni sintomi, come l’acne, senza altri farmaci o alcun intervento. Una modifica radicale del proprio stile alimentare e dello stile di vita in generale, quindi, può aiutarci a tenere a bada la sindrome. Senza ricorrere subito a una terapia farmacologica, anche se poi non si può escludere il ricorso a farmaci per indurre l’ovulazione e aumentare le probabilità di concepimento o per regolarizzare il ciclo mestruale.
Le terapie integrative e complementari
Tra le terapie integrative conosciute per la sindrome dell’ovaio policistico, quelle che hanno dato i migliori risultati sono a base di acido folico, soprattutto se in combinazione con il myo-inositolo, come nel caso di alcuni nutraceutici specifici tra cui l’INOFOLIC, segnalato anche da alcune nostre utenti. In particolare, il myo-inositolo agisce su più fronti:
- Come terapia di contrasto ad acne e irsutismo;
- Per normalizzare l’insulino-resistenza e le alterazioni del metabolismo dei grassi indotto dalla pillola, riducendo inoltre il rischio cardiovascolare;
- Per regolarizzare l’amenorrea e ripristinare l’ovulazione;
- Come sostegno alla tecniche di PMA.
Fonti:
– Minozzi, D’andrea, Unfer Treatment of hirsutism with myo-inositol, 2008;
– Minozzi, Costantino et al The effect of a combitation therapy with myo-inostiol and coc pill versus coc pill alone on metabolic, endocrine and clinical parameters in polycistic ovary syndrome, 2011;
– Papaleo, Unfer et al Myo-inositol is an efffective first-line approach for inducing ovulation in woman with PCOS, 2009;
– Papaleo, Unfer et al Myo-inositol may improve oocyte quality in intracytoplasmatic sper ijiections cycles, 2009.
Redazione VediamociChiara
…
Take Home Message
Sindrome ovaio policistico – La Sindrome dell’ovaio policistico è una delle cause più frequenti dell’infertilità femminile. Si riconosce per alcuni sintomi come cicli assenti o poco frequenti, acne, ed eccessiva crescita dei peli. Quando questi si verificano, anche se non necessariamente tutti insieme, è bene contattare il proprio ginecologo per una diagnosi precisa. La terapia può prevedere una dieta e l’integrazione con nutraceutici specifici.
Tempo di lettura: 4 minuti
2 risposte
Ho avuto anche io lo stesso problema, anche se su questo si sono innestate altre problematiche e alla fine mia figlia è nata grazie ad un’eterologa fatta in Spagna. Sono contenta di sapere che oggi esistono delle cure valide.
Grazie per questo articolo, ho capito molte cose che prima mi sfuggivano. La prossima settimana andrò dal medico per capire se è il caso di iniziare una terapia e sono contenta di leggere che è possibile scegliere un integratore che magari è meno invasivo di una terapia ormonale.