Nell’ambito dell’evento “Non si muore per amore” abbiamo presentato i dati del sondaggio che abbiamo condotto sul tema percezione della violenza, anche psicologica
Nell’ambito dell’incontro Non si muore per amore, e destinato a sensibilizzare pubblico e stampa sul tema della violenza visibile e invisibile nei confronti delle donne, abbiamo presentato i dati del sondaggio che abbiamo condotto che era mirato a comprendere il sentimento e la consapevolezza delle donne su questo argomento.
Il nostro sondaggio
Il sondaggio, che ha coinvolto oltre 2800 utenti in 10 giorni, con un’età che oscilla tra 25 e 55 anni e un’equa divisione sul territorio nazionale, ha evidenziato che nei grandi centri c’è maggiore consapevolezza del rischio di una violenza visibile e invisibile da parte del partner oltre il 58%. Nei centri più piccoli, invece, sembra esserci più fiducia, o forse dovrei dire “ingenuità”. Anche se questo dato può derivare dal fatto che nei piccoli centri ci si conosce più o meno tutti e che può esserci un maggior controllo sociale o un maggior timore di essere giudicati.
In generale c’è fiducia nelle forze dell’ordine 59%, ma talvolta sono segnalate alcune criticità quali difficoltà nel trovare immediata comprensione e lentezze burocratiche.
La violenza fisica è percepita come pericolosa
Questo soprattutto per le over 40 oltre il 95%, mentre coloro che sono al di sotto di questa età sembrano esserne meno convinte o forse è l’effetto “50 sfumature di grigio”: il dato è attorno al 84%.
Per la maggior parte delle utenti che ha risposto al sondaggio l’insulto verbale non è considerato violenza 78%; ma alla domanda “tu insulteresti il tuo compagno nello stesso modo?” la risposta per oltre il 90% è “No”. Curiosa contraddizione…
La gelosia è percepita come generalmente positiva
Sono solo la metà coloro che distinguono tra una gelosia “sana e affettuosa” e una “malata e pericolosa”.
Il 40% delle utenti ha indicato almeno un’esperienza potenzialmente a rischio di violenza nella propria esistenza, ma oltre il 90% si è risolta da sé. Un 10%, invece, ha avuto varie vicissitudini con conseguenti cambi di numero telefonico e abitudini o addirittura domicilio, per oltre la metà e ricorso ad aiuto esterno per la rimanente parte.
Oltre il 30% delle partecipanti confessa di aver temuto per l’incolumità di un’amica, di una conoscente o di una parente, e la maggior parte dichiara di aver tentato almeno di parlare per segnalare all’amica, parente o conoscente eventuali rischi.
Questi dati indicano abbastanza chiaramente una sottovalutazione dei rischi derivanti dalla violenza invisibile da parte del partner. Ma anche molta confusione su cosa considerare violenza e cosa no.
Ed è per questo che come VediamociChiara invitiamo tutto il mondo dei blog e dei forum dedicati alle donne a creare una sorta di rete di vigilanza su questi temi e una carta dei comportamenti e degli atteggiamenti che noi donne dovremmo cominciare a guardare sotto un’altra luce.
Guarda il video dell’intervento di Malù Barbarulo qui
Redazione VediamociChiara
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2 risposte
alle volte sembra di essere ancora nel medioevo…. ma quando finirà tutta questa violenza???????
Ciao Camilla, ci auguriamo che tutto finisca presto. Aiutaci a diffondere questi dati, tra le tue amiche. Tutti noi possiamo fare qualcosa. Buona giornata! … Redazione Vediamocichiara