Tumore dell’utero o della cervice uterina

Turmore dell'uteroTumore dell’utero o della cervice uterina. Cosa sappiamo e cosa possiamo fare oggi? La prevenzione rimane l’arma migliore

Il medico greco Ippocrate vissuto tra il III e il IV secolo a.C., riteneva che la causa del tumore dell’utero fosse attribuibile all’accumulo di “umore cattivo”, ossia, della bile nera.

Oggi, sul tumore dell’utero e della cervice uterina ne sappiamo molto di più

E soprattutto, per quanto riguarda quest’ultimo possediamo armi efficaci per la prevenzione.
Classicamente descritto a forma di pera capovolta o di cono rovesciato, l’utero è l’organo che nel corso della gravidanza ospita l’ovulo fecondato e che seguendo l’accrescimento fetale riesce ad aumentare le sue dimensioni anche di 40 volte rispetto a volume originale.

La sua parete muscolare, il miometrio, è responsabile delle potenti contrazioni che producono la “spinta” che permette al feto di essere espulso durante il parto. La parete della cavità interna è rivestita di un particolare tessuto chiamato endometrio, la cui struttura si modifica in funzione delle varie fasi del ciclo femminile. La sua parte inferiore, chiamata collo, termina con la porzione detta cervice, ed è in diretto collegamento con la vagina. La parte superiore, invece, viene detta corpo dell’utero.

Tumori del corpo dell’utero e tumori della cervice

Non tutti i tumori uterini sono uguali: infatti, oltre alla più generale classificazione in tumori benigni e maligni, è necessario distinguere tra i tumori del corpo dell’utero e quelli a partenza dalla cervice uterina. Quanto ai primi, il tessuto di origine è nella gran parte dei casi di tumore maligno rappresentato dall’endometrio, ma tra i tumori benigni frequenti sono i fibromi o fibromiomi, che prendono origine dal tessuto muscolare.

La neoplasia più importante del corpo dell’utero è il carcinoma dell’endometrio, che nei Paesi industrializzati rappresenta l’8-10% di tutte le neoplasie femminili, ossia, la quarta causa di tumore tra le donne, dopo il carcinoma al seno, quello del colon e del polmone. La sua elevata frequenza nel mondo occidentale e industrializzato supporta l’ipotesi che il rischio di ammalarsi sia fortemente correlato a fattori ambientali e dietetici peculiari (in particolare, una dieta ricca di grassi).

Tuttavia, un ruolo di rilievo nella genesi dei processi tumorali viene riconosciuto ai fattori ormonali: menarca precoce e menopausa tardiva, policistosi ovarica e nulliparità (il non avere mai avuto gravidanze) sono state indicate come condizioni predisponenti l’insorgenza della malattia, così come il sovrappeso e l’obesità. Un effetto protettivo, invece, pare sia svolto dalle combinazioni estro-progestiniche (i metodi contraccettivi ormonali: pillola, cerotto, anello, impianto etc): secondo i dati emersi da uno studio scientifico pubblicato nel 2010 (Mueck AO et al. Hormonal contraception and risk of endometrial cancer: a systematic review. Endocr Relat Cancer, 2010; 17[4]: 263-71) si verificherebbe addirittura un dimezzamento del rischio per un’assunzione sufficientemente lunga. L’effetto protettivo si manterrebbe per almeno 20 anni dalla interruzione del trattamento contraccettivo.

La fascia d’età più colpita da questa malattia è quella della post menopausa (> 60 anni); tuttavia, in un caso su quattro viene diagnosticata in donne in pre-menopausa; raro è invece, nelle donne con meno di 40 anni.

Sintomi del tumore dell’utero

Nelle donne in perimenopausa o postmenopausa deve sempre essere approfondita la causa di un sanguinamento vaginale. Così come va ben valutato il caso in cui, in una donna in fase pre-menopausale, si verifichi in forma ricorrente una perdita ematica tra una mestruazione e la successiva.

Si tratta di segnali che vanno indagati con il medico. Ma non sempre sono segni e sintomi tipici della malattia tumorale. Tuttavia va detto che la solerzia nell’accertamento e la precocità dell’eventuale diagnosi salvano la vita. Contentono infatti  in 7 casi su 10 di intervenire quando il tumore è ancora all’inizio del suo sviluppo.

Diagnosi del tumore dell’utero

Nel caso in cui si manifesti uno dei sintomi sopra descritti, il medico valuterà l’opportunità di effettuare accertamenti approfonditi. Che prevedono l’ecografia trans vaginale, per analizzare lo spessore dell’endometrio. L’esame istologico, ossia dello stato di salute del tessuto di rivestimento dell’utero. L’Isteroscopia, che utilizza una micro-telecamera. L’ecotomografia e l’esame citologico sono le tecniche di indagine più utilizzate. Poco invasive e generalmente condotte ambulatorialmente.

È bene sapere che…

Lo screening effettuato mediante l’esame citologico vaginale e cervicale secondo Papanicolau, più conosciuto come Pap Test, è molto utile nella prevenzione del carcinoma del collo dell’utero, ma non ha alcun ruolo nel caso del carcinoma del corpo dell’utero, fatta eccezione per un’eventuale scoperta occasionale.

La prevenzione del carcinoma dell’endometrio, come per altre forme tumorali femminili, risente molto dello stile di vita. Pertanto, una dieta sana, povera di grassi, il mantenimento di un corretto peso corporeo. Ma anche la prevenzione e il controllo di malattie sistemiche come il diabete. Così come il dialogo con il proprio ginecologo teso a valutare i trattamenti sulla base del rischio individuale di ammalarsi. Queste sono generalmente le armi più affilate che la donna possiede per proteggere se stessa e la salute del proprio sistema riproduttivo.

Dott.ssa Serenella Corvo per Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata

> Per un approfondimento istituzionale visita il sito del Ministero della Salute.

Take Home Message
Tumore dell’utero – Il carcinoma dell’endometrio è la neoplasia più importante del corpo dell’utero. Molto diffusa nei Paesi industrializzati è la quarta causa di tumore tra le donne, dopo il carcinoma al seno. Il rischio di ammalarsi è correlato a fattori ambientali e dietetici. Dieta sana, povera di grassi, mantenimento del giusto peso corporeo la prevenzione primaria. Altre condizioni predisponenti sono legate a fattori ormonali. Come il menarca precoce, la menopausa tardiva, la policistosi ovarica e il non avere mai avuto gravidanze. Il ruolo chiave è svolto dalla prevenzione, grazie ad es. all’ecografia trans-vaginale e al Pap-test (quest’ultimo soprattutto per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero).

Tempo di lettura: 1 minuto

Ultimo aggiornamento: 04 agosto 2024

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