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Come Attivare il Metabolismo?

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Come attivare il metabolismo

Ecco come attivare il metabolismo, mangiando correttamente e abbassando l’infiammazione.

L’attivazione metabolica deve avvenire secondo scienza e coscienza, deve essere graduale e deve assicurare la salute del paziente, considerando anche tutti i fattori che potrebbero interferire con il corretto processo di crescita del tono muscolare, del dimagrimento e del mantenimento del corretto stato fisiopatologico del paziente. Vediamo insieme cosa si intende con questo concetto essenziale. (Articolo a cura del Dott. Francesco Garritano)

Il dimagrimento ha delle regole ben precise

Quando si intraprende un percorso nutrizionale atto al dimagrimento, il primo pensiero è “quanti chili ho perso?” oppure “quanto sono dimagrito?”; ma qual è il vero significato di dimagrimento? Dimagrire non significa perdere peso e far spostare quindi l’ago della bilancia verso sinistra, ma significa perdere massa grassa e tonificare il muscolo.

E’ vero che qualsiasi tecnica di dimagrimento venga utilizzata può portare alla diminuzione lorda di peso inteso come perdita di kg sulla bilancia, anche se facessimo una dieta (gravemente insalutare) a base di frutta e acqua, ma bisogna valutare di che tipo di dimagrimento si tratta e cosa abbiamo perso, se grasso, muscolo o acqua, e soprattutto come prima cosa se quel dimagrimento non arrechi danni alla nostra salute.

Per capire questo concetto, bisogna allontanarsi dalla bilancia “diabolica”, evitando di pesarsi ogni giorno ed evitando di abbandonare la dieta se in una settimana non si perde nemmeno un kg, perché la perdita di massa grassa, innanzitutto, non può essere misurata tramite questo strumento ma solo tramite il bioimpedenziometro, inoltre, il dimagrimento deve avvenire lentamente, altrimenti i chili persi, saranno recuperati con gli interessi.
Il bioimpedenziometro è uno strumento utile al biologo nutrizionista che, ponendo 2 elettrodi sui metacarpi e 2 sui metatarsi e facendo passare tramite questi della corrente a bassa tensione, è in grado di descriverci la distribuzione di massa grassa, massa magra ed acqua intra- ed extra-cellulare nell’intero organismo; per cui è più semplice valutare in questo caso quanti chili di grasso si perdono.

La dieta è uno stile di vita, non una di quelle “perdi 7 kg in 7 giorni”. Quale efficacia può avere una dieta che mette in una situazione di pericolo il nostro centro di controllo, chiamato ipotalamo?

Nel momento in cui il cervello registra una perdita di peso rapida tramite una dieta ipocalorica ad un certo punto ferma il dimagrimento, per cui non si perde più peso ed il nostro cervello imposta la modalità “carestia” al metabolismo, per risparmiare le scorte energetiche e salvaguardare l’organismo da una situazione di emergenza.

Il dimagrimento deve avvenire “a gradoni”

Proviamo ora a capire come si dimagrisce con uno stile di vita adeguato ed efficace. Il dimagrimento deve essere graduale, costantemente ed in modo sano, l’ipotalamo deve registrare dei cali di peso lineari in modo tale da avere perdita di massa grassa, ma non di massa magra e di acqua, cosa che invece accade con le diete ipocaloriche.
Il dimagrimento deve avvenire “a gradoni” e non bisogna spaventarsi se ad un certo punto al nostro cervello arriva il segnale di stop. Quando si perde massa grassa capita che all’ipotalamo arrivi il segnale che il nostro corpo sta perdendo energia per cui tende a salvaguardare ciò che gli è rimasto, mantenendo il peso stabile, per riservare l’organismo da eventuali pericoli e cercare di riequilibrare i parametri alterati; in questo caso, bisogna aumentare l’introito calorico, in modo da segnalare al nostro cervello che stiamo bene, così si riprenderà a dimagrire. Il “plateau”, ovvero il momento in cui non si dimagrisce, può essere anche più duraturo quando un paziente si sta avvicinando al suo peso ideale, per cui per perdere i pochi chili in eccesso rimasti dovrà faticare di più accompagnando alla dieta l’attività fisica costante.

Ciò che bisogna evitare è l’abbandono della dieta quando il risultato non si vede immediatamente; il nostro ipotalamo non è in grado di capire se stiamo seguendo una dieta, bisogna inviargli dei segnali affinché possa comprendere che non siamo malati e che stiamo perdendo grasso volontariamente.
Importantissima e da non sottovalutare è l’attività fisica, che smuove il dimagrimento e regala soddisfazioni sia a livello ponderale che muscolare: una buona dieta non deve “sciupare”, anzi deve dare tono muscolare. Inoltre, nella situazione di stasi, questa è la molla che smuove il dimagrimento.
Allontaniamoci da queste teorie ormai vecchie dell’ipocaloricità, della bilancina pesa alimenti ed iniziamo a seguire una dieta (=stile di vita) che duri per sempre e che ci consenta di stare in salute!

Dott. Francesco Garritano
Biologo Nutrizionista

Fonti bibliografiche:

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Take Home Message – Come attivare il metabolismo 
L’attivazione metabolica deve avvenire secondo scienza e coscienza, deve essere graduale e deve assicurare la salute del paziente, considerando anche tutti i fattori che potrebbero interferire con il corretto processo di crescita del tono muscolare, del dimagrimento e del mantenimento del corretto stato fisiopatologico del paziente. Vediamo insieme cosa si intende con questo concetto essenziale.

Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimo aggiornamento: 07 febbraio 2024

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