Ovvero quando la vescica esce dalla sua sede naturale. Cause, diagnosi e cure. E prevenzione!
La sensazione più comune che si avverte quando si è al primo stadio, è quella di una vescica sempre piena. E questo anche dopo aver urinato. A questo si accompagna un fastidioso dolore, specialmente durante la minzione.
Un disturbo di questo tipo non può che provocarne altri
Non è raro associarla ad altri fastidi, come le infezioni urinarie e a quelle provocate dai batteri (cistite), per non parlare del forte disagio nei momenti di vita sociale o intimi.
Tre sono i livelli di gravità nel caso in cui si soffra di prolasso della vescica.
- Primo, i sintomi non sono percepiti (asintomatico) perché la vescica sporge di poco verso la parete della vagina
- Secondo, sempre asintomatico, la vescica raggiunge al massimo l’apertura inferiore della vagina
- Terzo, invece, la vescica esce addirittura fuori dalla vagina.
Cause del cistocele
Il pavimento pelvico, quel gruppo di muscoli che trattiene e mantiene gli organi uro-genitali (oltre alla vescica, anche l’utero, l’ano, l’uretra) può cedere, per diverse ragioni. All’origine possono esserci diverse cause:
- Età (nella donna è frequente in post-menopausa, quando il calo di produzione degli ormoni femminili, gli estrogeni, fa sì che diminuisca l’elasticità e la tonicità dei muscoli coinvolti)
- Traumi o sforzi
- Interventi invasivi, come l’isterectomia
- Obesità
- Problemi intestinali che provocano stitichezza cronica
- Bronchiti croniche
Ma anche episodi piacevoli della vita di una donna, come una gravidanza o il parto naturale, possono incidere e favorire il prolasso della vescica, che non raramente si associa a quello dell’utero.
Diagnosi del cistocele
Come per il prolasso dell’utero non si tratta di un cambiamento che avviene da un giorno all’altro, ma nel tempo, attraversando 3 diversi livelli. Ad accertare il prolasso della vescica saranno un ginecologo e un urologo (visita uroginecologica), attraverso un esame obiettivo per determinare il grado del cistocele.
Cure per il cistocele
Le cure sono diverse a seconda del livello di gravità del prolasso. Nella donna in menopausa, ad esempio, si cercherà di ripristinare il livello di estrogeni, ormoni che quando presenti assicurano l’elasticità e la tonicità dei muscoli, compresi quelli che formano il pavimento pelvico.
Di aiuto può essere anche un pessario, un anello di gomma (silicone), da inserire in vagina con lo scopo di tenere l’utero.
Nei casi più gravi invece non resta che l’intervento chirurgico, per via vaginale o in laparoscopia.
La migliore prevenzione
Se si arriva al prolasso della vescica vuol dire che i muscoli del pavimento pelvico hanno ceduto, stressati da una serie di eventi che hanno lavorato in modo sinergico (gravidanza, parto vaginale, sforzi eccessivi, isterectomia, menopausa, obesità, stipsi cronica, tosse cronica, patologie genetiche che causano una diminuzione del collagene…).
Se non avete un debole per le sale operatorie, bisognerà iniziare ad interessarsi al pavimento pelvico, quel gruppo di muscoli che fa le veci di un’amaca intima, molto, molto prima dell’arrivo della menopausa. Come? Qui di seguito qualche consiglio utile:
Esercizi di Kegel
Come prima cosa bisogna prendere atto che i nostri organi interni, in particolare quelli speciali per la donna, perché legati alla sessualità e alla maternità, meritano tempo e attenzione. Il pavimento pelvico, un vero e proprio centro energetico femminile, può essere allenato con semplici esercizi, a cominciare dagli Esercizi di Kegel, dal nome del dottore che li ideò nel 1950, Arnold Kegel.
Si tratta di contrazioni volontarie utili ad esercitare i muscoli del pavimento pelvico. Così allenati i nostri muscoli intimi saranno fonte di grandi soddisfazioni. Provate ad immaginarveli come degli addominali nascosti da allenare almeno 3 volte al giorno, con serie che aumenterete nel tempo.
Iniziate trattenendo la pipì per pochissimi secondi e poi rilasciando i muscoli per il doppio del tempo. Questo primo esercizio vi aiuterà ad identificare i muscoli giusti da contrarre. Gli altri esercizi, da fare durante la giornata, andranno eseguiti a vescica vuota, senza contrarre glutei o pancia e senza bloccare la respirazione. I risultati arriveranno dopo poche settimane.
L’automassaggio, un grande alleato
In aiuto delle nostre parti intime anche l’automassaggio. Aiutandosi con le uova di giada o i coni vaginali (utili anche nei casi di incontinenza urinaria). Grazie ad una serie di esercizi capaci di riattivare la muscolatura. Con un impegno quotidiano, piccolo ma costante, si possono rivelare di aiuto per tenere allenati i muscoli “rosa”, che così saranno pronti a reagire alle tante prove che scandiscono la vita di una donna. Dalla gravidanza, al parto, fino alla menopausa, senza scordare i vantaggi che si possono scoprire sotto le lenzuola…
Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
- Menopausa – Prevenzione in ogni fase della vita – Ministero della Salute
- Raccomandazioni clinico-pratiche in peri e post menopausa e terza età– AOGOI – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani
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Take Home Message
Prolasso della vescica o cistocele – Quando la vescica esce dalla sua sede naturale si parla di prolasso della vescica, o cistocele. Non è raro associarla ad altri fastidi, come le infezioni urinarie e cistiti. Il prolasso è dato dal cedimento dei muscoli del pavimento pelvico. E’ dovuto a cause che riguardano la vita di molte donne (gravidanza, parto vaginale, menopausa, etc.). La prevenzione migliore è quella che si traduce in una maggiore attenzione di questa fascia muscolare, da praticare con esercizi specifici e automassaggi.
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