L’appuntamento dal ginecologo, una abitudine salutare!
Dalla maggiore età una visita ogni anno, la nostra abitudine legata alla salute e alla prevenzione.
Cominciamo con la maggiore età!
I 18 anni sono l’età buona per cominciare ad andare dal ginecologo, età che può essere anticipata in ragazze già sessualmente attive o che prevedono di avere rapporti, per avere un confronto con uno specialista e parlare di temi che in giovane età possono essere considerati imbarazzanti come i rapporti sessuali e la contraccezione. Le visite di controllo dovrebbero essere fatte poi con cadenza annuale.
Maggiore attenzione tra i 45 e i 55 anni
Ci sono però fasi più delicate nella vita delle donne che meritano un controllo più attento da parte di uno specialista come la perimenopausa, la fase che precede la menopausa, e la fase successiva.
Questi momenti nella vita di una donna, in genere tra i 45 e i 55 anni, sono importanti non solo per i cambiamenti fisici e psicologici, ma perché sono più frequenti le patologie a carico dell’apparato riproduttivo come polipi e alterazioni pretumorali dell’utero, che meritano quindi particolare attenzione e controllo. Indipendentemente da queste fasi è consigliabile rivolgersi al medico anche in caso forti dolori o irregolarità mestruali (possibili spie di endometriosi o di ovaio policistico).
L’ecografia e il pap test
Oltre ad una anamnesi familiare, la visita di controllo per le ragazze prevede soltanto una ecografia trans-addominale, mentre per le donne già attive sessualmente è accompagnata da un’ecografia trans-vaginale. L’ecografia, in entrambi i casi non provoca dolore ed è ben tollerata dalle pazienti e permette al medico di diagnosticare la presenza di eventuali cisti ovariche o polipi.
Il pap test consiste, invece, in un prelievo di cellule dal collo dell’utero e serve per identificare eventuali alterazioni cellulari che nella maggior parte dei casi non sono tumorali, ma sono displasie. Queste modificazioni sono dovute spesso alla presenza del papilloma virus e, se sottovalutate, nella loro persistenza potrebbero trasformarsi in tumori del collo dell’utero.
Questo test, permettendo una diagnosi molto precoce delle precancerosi cervicali, ha ridotto la mortalità per tumore del collo dell’utero dell’80%.
Il papilloma virus è ubiquitario
Circa l’80% delle donne entra in contatto almeno una volta nella vita con il Papilloma (HPV), contrae l’infezione ma il sistema immunitario riesce a debellare autonomamente il virus e acquisisce l’immunità. Solo in alcuni casi, persistendo l’infezione, si possono avere delle displasie cellulari e una piccolissima percentuale di queste evolve in tumore maligno. Da ricordare che negli ultimi anni la lotta contro il papilloma virus si avvale di un vaccino offerto gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale per le ragazze che hanno compiuto 11 anni e a cui ci si può sottoporre, a pagamento, sino a 45.
La giusta educazione sessuale e la conoscenza del proprio corpo sono fondamentali per identificare facilmente eventuali “anomalie” del ciclo e chiedere una valutazione specialistica precoce.
Dott.ssa Beatrice Greco biologa per Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
La prevenzione è un’alleata preziosa per la salute di noi donne. Sottoporsi con regolarità a controlli ginecologici, può considerarsi il primo passo per la cura di sé!
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