Dolore Durante i Rapporti? – Ne Parliamo con la Prof.ssa Rossi

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Dolore durante i rapporti

Non solo in menopausa, anche in giovane età potremmo soffrire di dolore durante i rapporti.

Dolore durante i rapporti ne abbiamo parlato con la prof.ssa. Roberta Rossi. Ecco le sue risposte su questo tema così importante per la vita di coppia

Quali possono essere le cause del dolore nei rapporti nelle persone più giovani?

Questo discorso del dolore durante i rapporti, nelle persone più giovani, prima si pensava fosse focalizzato fondamentalmente nel primo rapporto. Quindi, che il primo rapporto potesse essere più o meno doloroso. Mentre, invece, poi abbiamo visto, andando avanti con il tempo, e sempre più si sta manifestando, questo tipo di difficoltà, in quanto c’è una situazione, che viene definita dal punto di vista diagnostico, vulvodinia, ovvero una alterazione della recettività dei nervi e dei recettori che sono sulla vulva, quindi nella parte esterna dei nostri genitali.

Non stiamo parlando dell’interno della vagina ma si parla genericamente di una sorta di infiammazione di questa zona della parte interna dei recettori di un’infiammazione che crea un problema di dolore ancora prima che ci sia la penetrazione.

Quindi che cosa succede?

In questi casi la ragazza giovane ha dolore anche semplicemente all’avvicinamento del partner. Ancora prima, quindi, di iniziare il rapporto penetrativo. A volte può avere dolore, per esempio, con degli abiti più stretti, quindi, un pantalone stretto, delle mutandine che possono essere più aderenti, se si siede in alcune posizioni, quindi, con le gambe accavallate o se fa alcuni tipi di sport. Significa che c’è una sensibilizzazione di questa zona, appunto della zona esterna, che comporta anche questo discorso del dolore nei rapporti.

Questa è una situazione che si sta sempre più verificando nelle ragazze. Non conosciamo bene i motivi, forse l’unica cosa che ci viene da pensare è che abbiamo gli strumenti per diagnosticarla e quindi di individuarla meglio. Questa situazione poi, proprio perché c’è questo dolore all’esterno (quindi ancora all’entrata), può determinare un’ulteriore contrazione interna della vagina, sempre per il timore, a quel punto, di continuare a sentire il dolore, e quindi può portare a quello che noi chiamiamo vaginismo secondario.

Queste situazioni sono più evidenti, si riscontrano in diverse persone, e anche queste vanno prese in considerazione abbastanza precocemente; quando si comincia a verificare per un po’ di tempo, per un po’ di rapporti, questa situazione, andrebbe immediatamente fatta una visita ginecologica di controllo e rivolgendosi possibilmente a ginecologi che sanno  diagnosticare questo tipo di patologia perché  non tutti la conoscono abbastanza  bene da poterla diagnosticare.

Esistono delle soluzioni per le donne che si trovano in questo tipo di situazione?

Assolutamente si. Si stanno affrontando dei protocolli che ovviamente sono in parte ancora sperimentali, però già stanno dando dei risultati. È per questo che dico di rivolgersi a dei ginecologi che hanno esperienza in questo senso, sia per la diagnosi ma anche per il discorso della terapia, perché altrimenti il rischio è di ricevere tutta una serie di indicazioni più o meno aleatorie. Invece esistono dei protocolli che prevedono diversi tipi di intervento sui quali non mi voglio soffermare adesso perché ovviamente sono abbastanza specifici e che però i ginecologi che trattano questo tipo di situazioni riescono abbastanza bene ad individuare, ad indicare alle proprie donne e nella stragrande maggioranza delle situazioni, a risolvere questo tipo di problema.

Poi teniamo conto che accanto a questo c’è sempre il discorso psico-sessuologico perché una giovane ragazza, una giovane coppia, che ha questo problema del dolore nei primi rapporti, ovviamente, riceve una sorta di imprinting rispetto alla propria sessualità e unisce il discorso del dolore alla sessualità; quindi, la sessualità piuttosto che essere piacevole diventa dolorosa. Quindi anche su questo c’è un ottimo lavoro, sessuologico, psico-sessuologico, che si può fare in collaborazione con ginecologi che si occupano di questo così da riuscire a vedere entrambi gli aspetti: quello più fisiologico e quello più psico-sessuologico che spesso e volentieri vanno di pari passo.

Che consiglio possiamo dare alle nostre utenti? Al solito, niente fai da te?

No assolutamente. Poi in queste situazioni il fai da te rischia di amplificare questo aspetto del dolore; quindi, molta attenzione. Darsi un minimo di tempo per verificare che il dolore non sia determinato, soprattutto se sono i primi rapporti, al momento più emotivo del primo rapporto, se poi questo continua, assolutamente, da una parte bisogna rivolgersi a ginecologi che hanno esperienza su questo e che nello stesso tempo lavorano anche in una maniera integrata e che quindi possano consentire alla ragazza di essere seguita da un punto di vista un po’ più a 360°.

Le risposte sono fornite dalla prof.ssa Roberta Rossi Psicoterapeuta e Sessuologa Past President FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) per Redazione VediamociChiara ©️ riproduzione riservata

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Tempo di lettura: 8 minuti

Ultimo aggiornamento: 08 settembre 2024

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