Sul muro sono comparse decine di macchie colorate.
Do un piccolo calcio allo zaino appoggiato vicino al mio piede. Le macchie si duplicano e si spostano, arrivano fino al soffitto. Sono i poteri di una bacchetta magica che stanno per trascinarmi via di qui, in un vortice di scintille argentate, come succede in quegli stupidissimi libri che mia sorella si fa leggere da mio padre prima di andare a letto.
Mi ritrovo in un mondo di favola pieno di folletti e ninfe vessati dagli incantesimi della perfida regina Megera. Anzi, sono io la perfida regina e i miei incantesimi sono terribili. Mentre mio padre legge ad alta voce mia sorella piange disperata per il miserabile destino di tutti quei folletti.
I raggi del sole entrano dalla finestra e si riflettono sulle paillettes che decorano lo zaino di Sara, seduta al banco di fronte al mio.
Nessuno se n’è accorto. La prof ha il portatile aperto. Ogni tanto dice di fare silenzio, senza staccare gli occhi dallo schermo, anche se in classe non si muove una mosca.
Un altro colpetto. L’angolo in penombra adesso è pieno di lucette colorate. La prof mette su una playlist anni ‘80 e iniziamo tutti a ballare. Arrivano quelli delle altre classi. C’è anche lui. Strappiamo i fogli del compito in classe, li lanciamo in aria e sotto una pioggia di coriandoli infiniti ci baciamo.
Il sole sparisce dietro una nuvola e le mie luci magiche si spengono. Non ho ancora scritto una riga. Chiamo Sara, le chiedo sussurrando se ha visto il muro decorato. Lei aggrotta le sopracciglia e torna a scrivere sul foglio. Ha deciso di prendere un bel voto. È impazzita!
La prof ci dice di fare silenzio. Forse dovrei confessare alle pagine di questo foglio che non vorrei più tornare a casa, che non sopporto mia madre, che odio il mio corpo perché ha la forma di una pera. Oppure dovrei descrivere il mio magnifico e purulento herpes sulla bocca, Aparecido. Gli ho dato un nome visto che ha deciso di non lasciarmi più in pace. Chi vorrebbe mai baciare una pera in putrefazione?
Manca troppo alla fine dell’ora. Ho voglia di vederlo. Lo so che non mi si fila, ma oggi gli propongo di scappare con me. Giuro che lo faccio. Soli, io, lui e Aparecido.
Sara mi passa il suo foglio di brutta. Lei è l’unica che conosce i miei casini. Povera, le do il tormento tutti i giorni.
Consegno per ultima. La prof mi lascia di stucco. Mi dice che tutte quelle luci sul muro erano proprio suggestive. Poi, prima di uscire, mi mette in mano un foglietto. Sono alcuni rimedi naturali per curare il mio herpes Aparecido.
La nostra prof è la migliore. La guardo scivolare via dalla confusione della ricreazione. Se ho preso almeno la sufficienza le chiedo di suggerirmi un paio di tecniche per farlo innamorare.
Milena Martin per Redazione VediamociChiara
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