L’ipertrofia prostatica benigna (la “prostata ingrossata”) è un aumento delle dimensioni della prostata con la formazione al suo interno di noduli (iperplasia nodulare).
Scopriamone meglio anche i sintomi
Un po’ di anatomia: la prostata è una piccola ghiandola che produce parte del liquido seminale ed è posta sotto la vescica e intorno all’uretra. L’uretra è il piccolo condotto che, dalla vescica, consente l’emissione di urina.
L’ipertrofia è benigna perché è una condizione molto frequente negli uomini dopo i 50 anni (seconda soltanto all’ipertensione arteriosa) ed è diversa dal tumore (neoplasia maligna).
In Italia, 6 milioni di uomini soffrono di ipertrofia prostatica benigna: 1/3 dopo i 60 anni (con il 30% che sperimenta dei sintomi gravi) e il 50% circa dopo gli 80 anni.
Purtroppo molti uomini ricorrono ancora al “fai da te”, essendo restii a sottoporsi a controlli regolari del PSA, all’esplorazione rettale e all’ecografia transrettale a causa dei tabù riguardanti la loro esecuzione.
Il gioco però non vale la candela poiché il rischio di non affidarsi al medico è di ritardare la diagnosi e non trattare i sintomi precoci che potrebbero essere gestiti con il solo farmaco, invece che con l’intervento chirurgico.
È quindi molto importante sottoporsi a controlli regolari dopo i 50 anni e consultare il medico se si nota qualsiasi alterazione della minzione (l’azione di urinare).
Cos’è l’ipertrofia prostatica benigna – Le cause e fattori di rischio
Le cause esatte dell’ipertrofia prostatica benigna non sono ben conosciute ma esistono delle condizioni che aumentano il rischio di comparsa dei disturbi tipici (sintomi).
- Età avanzata: 1/3 degli uomini dopo i 60 anni sviluppa i sintomi, mentre la metà li svilupperà dopo gli 80 anni.
- Infiammazioni croniche e infezioni della prostata batteriche (batteri provenienti dall’intestino, Chlamydia o Mycoplasma) e virali.
L’infiammazione della ghiandola può precedere di molto il rilevamento dell’ipertrofia prostatica benigna.
- Disturbi autoimmuni.
- Squilibri ormonali: il testosterone è coinvolto nell’andropausa e nell’ingrossamento della prostata.
- Sindrome metabolica: gli uomini con ipertensione, diabete, obesità e malattie cardiovascolari hanno un rischio aumentato di sviluppare la malattia.
Cos’è l’ipertrofia prostatica benigna – Quali sono i sintomi?
I sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna derivano dalla compressione della prostata ingrossata sull’uretra per la quale l’urina passa con difficoltà. Come per il tubo per annaffiare le piante, se la pompa è accesa, ma qualcuno inavvertitamente ha il piede sul tubo, l’acqua uscirà a fatica o non uscirà per niente.
Alla stessa maniera, quando la prostata è ingrossata schiaccia l’uretra, rendendo difficoltosa l’emissione di urina (cioè la minzione).
Ricordiamo che i sintomi possono compromettere fortemente la qualità della vita sia della persona colpita sia dei suoi cari. La persona potrebbe, ad esempio, limitare le uscite solo ai luoghi muniti di bagni pubblici.
I sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna:
- Difficoltà a iniziare la minzione.
- Getto urinario ridotto o intermittente.
- Bisogno improvviso di urinare fino i.
- Bisogno di urinare di frequente (pollacchiuria).
- Alzarsi più volte di notte per urinare (nicturia).
- Presenza di sangue nelle urine (ematuria).
- Sensazione di non aver svuotato completamente la vescica.
- Blocco urinario nei casi gravi. L’urina non riesce a uscire e per questo si accumula nella vescica “sfiancandone” le pareti con possibili infezioni, calcoli e problemi anche renali.
Se è presente un’infiammazione cronica della prostata possono essere visibili delle calcificazioni all’ecografia.
Leggi l’articolo dedicato a terapia e prevenzione.
Fonti
– Istituto Superiore di Sanità – ISS
Dott.ssa Roberta Kayed medico di emergenza territoriale per Redazione VediamociChiara
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L’ipertrofia prostatica benigna (la “prostata ingrossata”) è un aumento delle dimensioni della prostata con la formazione al suo interno di noduli (iperplasia nodulare). Scopriamone meglio anche i sintomi.
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